Capitolo 19

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So che non vuole parlare, ma per coccolarla non servono parole.
«Gaia, girati» dico sedendomi sul letto.

«No» risponde un mugolio più che una voce. Sta piangendo.

«Gaia stai piangendo, girati» le ripeto. Si alza dal letto e si chiude in bagno. Ok, vuole stare da sola. «Non vuoi le coccole?» dico bussando alla porta. Apre la porta un po' imbronciata, ma con una risata che non riesce a trattenere. La abbraccio con la poca mobilità che ho.
«Mi spieghi del perché stai così?» le chiedo.

«Mi hanno detto che per il braccio ci vogliono 2 mesi prima che ritorni come prima»

«Gaia stai tranquilla, tornerai a ballare, mentirei se ti dicessi che passano in fretta, ma se vorrai ci sarò io» torna a stringermi in un abbraccio.

«Ragazzi» entra la dottoressa con le nostre lastre in mano e sicuramente qualche notizia da darci. «Per quel che riguarda Christian, non ci sono problemi gravi, la gamba deve indubbiamente riposare, mentre per il polso nulla di che, sicuramente qualche nervo le dà fastidio» si ferma per prendere fiato e io butto un sospiro di sollievo «Gaia, invece, come anticipavo prima, il braccio deve riposare per 2 mesi, non hai altre lesioni se non per il braccio»

«Va bene, grazie» la salutiamo. Ci sediamo sul letto e chiacchieriamo un po'. La porta si apre di botto, un lettino con su una ragazza, sicuramente più piccola di noi.
«La nuova compagna» sussurra Gaia, scocciata già ancora prima di conoscerla.

«Dai, non avere pregiudizi» la raccomando.

«Chri ho sonno» le stringo le guance tra loro con due dita, e le poso un bacio sulle labbra. E le spunta un sorriso meraviglioso.

«Dormi, io faccio amicizia con la nuova ragazza» perché io, a differenza sua, voglio conoscerla.

«Non ho più sonno» dice come se fosse scontato, senza dare molto peso alle parole.

«Non sarai mica gelosa» chiedo, è banale, è ovvio che lo sia.

«Ma ovvio che no»

«Quindi posso farci amicizia?» chiedo ridendo.

«Sisi» prova a sopprimere la rabbia, fallendo.

«Ei, ciao» saluto la ragazza.

«Mhh, ciao, piacere, Crystal» risponde, e non esita a presentarsi. Ha i capelli biondi, e gli occhi probabilmente grigi, non riesco a guardarla bene, ha gli occhi gonfi e socchiusi.

«Piacere mio, Christian, e lei è Gaia» dico io il suo nome perché tanto so che non lo farà lei. «Come mai sei qui?» chiedo lei.

«Ho una frattura alle costole, voi invece, come mai qui?»

«Un incidente, niente di che, lasceremo presto la stanza» risponde Gaia con aria scocciata, con tanto di telefono in mano, annoiata da tutto.

«Capisco» finisce la ragazza, che non sembra di molte parole.

«Che lavoro...» inizio a chiedere a Crystal.

«Amore, mi accompagni in bagno?» chiede Gaia con gli occhietti dolci, sta tramando qualcosa. In condizioni normali le direi che può farlo da sola, ma dopo i pianti di prima, non riesco a lasciarla sola.

«Certo Princi» le dico, e continuo «Un attimo Crystal»

«Un attimo Crystal» scimmiotta sussurrando Gaia, e mi sfugge una risata.
La accompagno in bagno accompagnato dalle stampelle, e ci chiudiamo dentro.

«Che c'è? Bisogno di una mano?» le chiedo sussurrando.

«Ma che mano!! So fare da sola, la ragazzina di là mi sta irritando» dice con parecchia sicurezza, come se tutto, per lei, fosse normale.

«Quindi? La conosci da 5 minuti, la stai già giudicando» le dico, e capisco che il discorso la prenderà per le lunghe, quindi continuo «posso?» acconsente con la testa e la prendo in braccio, per metterla sul lavandino.

«Vabbè Chri, torna di là, non preoccuparti» ha l'aria scocciata di chi ormai ha perso la pazienza.

«No, io resto qua, sei gelosa?» le chiedo, lo so, me lo ha già detto, ma non le credo.

«Ho già avuto Chiara tra i piedi, ora ho lei» dice arrabbiata e continua «e togliti quel sorrisino dal volto, prima che...» viene bloccata dal rumore del pugno che sbatte contro la porta.

«Ei Christian, tutto ok?» bussa Crystal alla porta e Gaia scimmiotta ancora.

«Sisi» rispondo io e rido.

«Torna di là, se no si spaventa, la cara Crystal»

«Gaia, non essere gelosa, tanto lo sai che c'è posto solo per te nella mia vita» le poso un bacio sulla testa e la faccio scendere.

«Bacio» implora e le stampo un bacio sulla labbra.

«Andiamo dai»

«Dalla tua Crystal» ride Gaia. Continuiamo a dialogare con la ragazza, e colmiamo la mia curiosità, fa la ginecologa, ci scambiamo i numeri, e chiacchieriamo ancora. Mangiamo e faccio i grattini sul braccio di Gaia, che continua impertinente a ridere.

«Che ridi?» le chiedo e mi fermo con i grattini.

«Niente, dai, continua» implora di continuare i grattini.

«Ma quindi, voi due, siete fidanzati?» chiede Crystal, immergendosi senza problemi nella nostra vita privata.

«Credo di si» rispondo, sovrastato da Gaia.

«No» soprappone la voce di Gaia. «Vieni» mi fa gesto di andare in bagno con lei.

«Un attimo» dico guardando la faccia scioccata di Crystal.

«Quella ragazza è innamorata pazza» dice chiudendo la porta a chiave.

«Di chi?» chiedo.

«Di te, scemo»

«Ma no» no, non è innamorata di me

«Si Christian, apri gli occhi» mi rimprovera, e continua «allora, facciamo una scommessa, se lei inizia a simpatizzare e noto che gli piaci, ho vinto io la scommessa, se mi sbaglio, hai vinto tu» finisce.

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Ei, com'è? Qui stanno finendo le idee ahahah. No, apparte gli scherzi, siamo nel mezzo della storia, un po' di casini.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 08 ⏰

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Fragile come ghiaccio// Mida E GaiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora