18.The window

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Noah's POV
La guardai sparire oltre la porta di casa sua,poi
Non so da che pulpito,ma decisi di farmi una passeggiata nei dintorni,che per giunta conoscevo già

Mi avvicinai nuovamente alla casa di Ava
Era molto più moderna della mia,ma l'interno era confortevole

Camminai verso il retro e vidi una scaletta stabile,di ferro
Quelli che ci vivevano prima facevano incontri segreti?
Sorrisi a quel pensiero, e usufruì della scaletta per arrivare in camera di Ava per il solo gusto di spaventarla
Arrivai alla fine della scala e apri la finestra rischiando quasi di cadere da 5 metri,mi intrufolai nella camera e
Mi appoggiai al muro e osservai l'ampia stanza quasi vuota
Le uniche cose presenti erano libri,due foto appese sul muro e degli evidenziatori sulla scrivania

Mi avvicinai alle foto
In una c'erano lei e krystel ,c'era scritto 2019,quindi presumo fosse quell'anno
Krystel era krystel,era in classe con me e Kyle alle medie ma andava sempre da un altra classe
E ora capisco perché
Nella foto c'era anche Ava al suo fianco,sembrava quasi carne ed ossa e aveva delle leggere occhiaie coperte dal correttore
Guardai con tenerezza quel selfie appeso al muro

Nell'altra foto c'era lei ed un gruppo di amici,era recente
Un ragazzo le teneva la mano sul fianco ma lei non sembrava molto entusiasta
Per come lo becco lo uccido

Senti qualcosa muoversi dentro il bagno quindi mi affrettai ad abbandonare le foto e riappoggiare la schiena al muro
La porta del bagno si apri,rivelando Ava avvolta in un asciugamano bianco e i capelli mediamente asciutti
«Oddio santo!» urlò alla mia vista cercando di coprirsi ulteriormente
«Che cazzo ci fai in camera mia all'una di notte!» disse arrabbiata
«chiedilo a quelli che prima di vendervi la casa hanno messo una scaletta fino alla tua finestra» dissi con nonchalance osservandola mentre mi guardava con gli occhi quasi spalancati
« ok io prendo i miei vestiti in bagno,mi vesto e poi ti caccio,ok?» disse avanzando verso l'armadio ma senza mai smettere di guardarmi
« ok,ti aspetto» dissi sedendomi a terra e ridacchiando
Ava si girò e prese in mano una canotta e dei pantaloncini neri,poi sparì nel bagno

Quando uscì i suoi capelli erano più corti di prima e ancora un po' bagnati,le cadevano sulle spalle scoperte
«ok mi hai guardato abbastanza,ora vattene» sputò indicando la finestra
«io non me ne vado,piuttosto dormo per terra se fai così» dissi rimanendo nella medesima posizione
In realtà neanche sapevo perché lo stavo facendo,forse volevo rimanere con lei e basta
«va bene,ti sto portando la coperta» disse raccogliendosi i capelli e uscendo dalla camera
Aveva un tatuaggio sulla schiena
Aveva un tatuaggio di medusa sulla schiena
Rabbrividì
Ma no,avrò visto male,d'altronde era lontano
Vero?
Ava rientrò in camera con una coperta in mano e me la porse
«buonanotte» disse,mentre in realtà stava prendendo un libro dalla libreria e i suoi occhiali da vista
«non dormi?» domandai curioso
«No» rispose aprendo il libro quasi alla fine
Mi alzai da terra e mi sedetti accanto a lei sul letto una piazza e mezzo
«che leggi?»dissi sporgendomi verso la copertina
«I cazzi tuoi mai?» sputò nervosa
«prima sei tutta buona e gentile poi con me sei stronza e antipatica» ridacchiai
«che cosa ti aspettavi?»
Meglio che non te lo dico
Si girò dall'altro lato e vidi dinuovo il tatuaggio di medusa
Non avevo visto male
«hai tatuaggi?» le chiesi ingenuo,volevo avere la conferma di quello che avevo visto
«si uno sulla schiena» rispose facendosi seria
Ecco
«posso...vederlo?»
Ero sicuro che se fosse stato quello che avevo visto,avrebbe detto no
Invece annuii e mi mostrò la schiena
Era esattamente un tatuaggio di medusa
«oh cazzo» sussurrai per non farmi sentire
«cosa scusa?»
«Pensavo di aver visto male» dissi sottovoce guardandola negli occhi:erano lucidi

«è stato quello stronzo?» sputai nervoso
«No,Cameron e io non abbiamo..hai capito»
«chi è stato?» mi calmai
« non posso dirtelo» sussurrò asciugandosi l'unica lacrima che le aveva rigato la guancia
«non preoccuparti,ora dormi» sussurrai e feci per scendere dal letto,quando lei alzò la coperta e mi fece segno di coricarsi assieme a lei
Forse era la sua fragilità del momento,ma mi sentivo in dovere di proteggerla,e sembrava che lei non avesse niente in contrario
«non ti tocco,ti addormenti e me ne vado» le sussurrai nell'orecchio
Lei annuì e chiuse gli occhi

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