32.grew up in a cage

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Ava's pov

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Mi svegliai sul letto di Noah con gli occhi pesanti,diciamo che potevo svegliarmi meglio.
O almeno quello mi sembrava il letto di Noah,ma in realtà era una stanza scarsamente illuminata con una sola finestra.respirai l'aria  chiusa in quella sottospecie di sgabuzzino e mi alzai per aprire la finestra:
Chiusa.
E qui capi che qualcosa non andava.

Mi fiondai verso la porta e provai ad aprirla ma caddi con le gambe doloranti sul pavimento gelido,e mi accorsi di avere solo l'intimo addosso.rabbrividì.
Provai ad aprire la porta,chiusa.

Tornai lentamente sul piccolo letto e vidi il mio telefono sul letto con accanto i miei vestiti che mi misi,avevo la felpa di Noah.
Mi abbracciai da sola come a stringermi col suo profumo ancora impresso.
Presi il mio telefono e me lo misi in tasca,poi forzai e ruppi la serratura della porta,mio padre mi aveva insegnato qualcosa.

Il corridoio era buio,c'erano solo due quadri cupi,alla fine di esso c'erano delle scale illuminate.mi avvicinai lentamente a queste e iniziai a sentire delle voci pacate e calme,tra cui quella che mi scaldava il cuore
Noah.

«Jack hai per caso visto la mia ragazza?». Chiese a qualcuno,e proprio quando ricevette una risposta il sangue mi si raggelò
«No Noah caro,da nessuna parte»
Era mio padre.

Le gambe mi cedettero e caddi rumorosamente catturando la loro attenzione.«Aspetta vado a vedere questi gatti fanno troppo rumore» corsi velocemente a chiudermi nella stanza e spogliarmi,feci finta di dormire,ma prima accesi il mio telefono e lo poggiai in un angolo il telefono,avevo deciso di filmare.volevo mio padre morto,lo volevo morto.

Sentì qualcuno entrare nella stanza
«perfetto,la droga ha fatto effetto» sussurrò.Senti la sua cintura cadere a terra e riconobbi quel rumore perché era la colonna sonora della mia infanzia,poi la cerniera,poi il bottone e poi quel ricordo spiacevole risalente alla mia tenera età.

Sentivo tutto,ma per lui stavo solo dormendo.
Lo voglio morto

Noah's pov

Quando mi svegliai,della mia piccola Ava non cera traccia,avevo chiesto a tutti,pure a mia madre ma nessuno sapeva dirmi niente,constatai che se ne fosse andata a dormire dopo la nottata che abbiamo passato,é stato speciale.

Indossai una maglietta attillata con dei jeans cargo.Guardai il mio riflesso nello specchio e sorrisi quando notai l'impronta di rossetto colorato sul mio collo.

Mi misi lo zaino in spalla e usc¡ verso il parco per incontrarmi con il gruppo.Tutti mi chiesero di Ava e non saperne parlare mi fece preoccupare ancora di più.Provai a chiamarle ma tutti i miei tentativi erano vani,stavo per abbattermi quando,all'alba delle 18,mi chiamò lei

Ava's pov



Ero riuscita a scassinare come la porta,la piccola finestrella di quella stanza e riuscì ad uscire dopo 5 ore di digiuno e siccità per non aggiungere altro

Avevo riflettuto a lungo prima di chiamare Noah,su cosa dirgli,cosa inventarmi e decisi di raccontargli di aver dormito tutto il giorno.

«pronto?» dissi al telefono ancora fuori casa sua,tra i cespugli fingendo una voce assonnata.
«Amore mio come stai?mi hanno chiesto tutti di te sei sparita!»

Raccontai la prima serie di menzogne a Noah,non volevo dirgli che suo padre,in realtà,era quel bastardo del mio e che mi aveva stuprato anche se sapevo benissimo che era la verità e che sarebbe stata anche la scelta giusta.

Riuscì ad arrivare a casa mia e quando mia padre aprì la porta e mi vide stanca con le gambe stanche quasi le venne un colpo.
«Chi è stato a farti questo,piccola mia»
«É stato papà» l'avevo visto in faccia,ne ero sicura,era lui,era l'uomo che mi aveva rovinato la vita ma nessuno lo sapeva,nessuno lo capiva e avrei voluto denunciarlo,avrei voluto dirlo a Noah,a sua madre,a tutti.
Ma il massimo era mia madre.

I suoi occhi si spalancarono e mi fece entrare.Mi fece il suo terzo grado mentre mi preparava una tisana calda.
«Quindi Jack é il padre o il compagno della madre del tuo fidanzato Noah,ti ha drogato e stuprato,ma tu sei riuscita a scappare?!» Annuì di fronte a quella sentenza che sembrava impossibile ma era verità,pura verità

«Ho filmato» esordì e mia madre restò a bocca aperta «Lo voglio morto,ammazzate me se mi sposo un uomo del genere» dissi dando a mia madre il telefono sbloccato con il video per poi andare a dormire con il cuore infranto.

Ero di nuovo felice,ho fatto l'amore con il ragazzo che amo,ma lui ha rovinato tutto.
Sono cresciuta in una scatola piena di vetro fragile,ma io ero il martello.

Spazio autrice
Eccomi qua dopo un botto di tempo
Un capitolo boom
Niente da dire,solo preparatevi.

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