Compagni di cuore

41.time flies

  

Ava

Mi risveglionin una stanza dai colori chiari,indovinate di cosa?d'ospedale
«Avete fatto bene a portarla subito qui,ha la febbre molto alta come la scorsa volta» è la prima cosa che sento quando apro gli occhi.
«In che senso c'era una scorsa volta?» sentì la voce di Noah,sembrava furioso,alzai lo sguardo,stava camminando avanti e indietro e si fermava soltanto per parlare.
«Signore,con il tumore è normale,sono sintomi» disse il dottore calmo ma Noah raggelò.
Nessuno gliel'aveva detto.
«Tumore?» chiese,era arrabbiato,il respiro era mozzato,e l'unica cosa che riuscì a bisbigliare fu un «No» debole,non doveva saperlo così,non se lo meritava,per niente.
Si girarono tutti verso di me,stavo guardando il soffitto,il petto pulsava ad ogni battito e la stanchezza mi impediva di guardarmi intorno.
Noah mi guardò,ma l'ultima cosa che riuscì a sentire fu il suo sguardo e i suoi passi verso la porta,poi la porta aprirsi,poi chiudersi bruscamente,i miei occhi si chiusero all'istante,lasciando scivolare sulle guance alcune lacrime di quelle trattenute troppo a lungo,aprì la bocca per parlare ma ne uscì solo un piccolo sospiro.
Un unica domanda mi sorgeva nella mente.
Se l'ho perso adesso,perché soffrire ancora?

Noah

Sbattei la porta mentre due lacrime mi attraversavano il volto,John si alzò dalla sala di attesa appena mi vide.
«Notizie?» sussurrò venendomi vicino ma io scoppiai in un pianto silenzioso,mi avvolse tra le sue braccia.
«Lei ha un tumore» cercai di dire soffocando le mie parole,pensavo non avesse capito,ma lui annuì.
Poteva anche stare male,ma se stavo male io,John c'era sempre,nessuna eccezione.
Non era come Kyle,John non mi aveva mai voltato le spalle,un po' come Ava con krystel
Ava
Mi aveva consumato dall'interno fin dal primo momento ma non mi ero accorto che stava consumando se stessa,ogni sorriso si rifletteva contro di lei e le ricordava tutto quello che non diceva,tutte le sue ombre.
"Amo le feste ma odio le persone che ci stanno dentro» diceva ogni volta che la riaccompagnavo a casa "tranne te" sussurrava a fine frase prima di lasciare un bacio sulla mia guancia e rientrare a casa,la guardavo incantata,ogni parola,ogni cosa.
La sua sofferenza adesso si riversava su di me,e la sento cazzo se la sento.
Non so da quanto soffre perché la realtà é che ero troppo focalizzato sui miei studi per chiamarla più volte ed a un orario che non fosse la sera,lei non mi ha detto niente,di come stava,non mi ha detto nulla,e se la conosco,dirà che non l'ha fatto per non farmi preoccupare.
La domanda che mi faccio adesso é una.
Quanto tempo per pensare a come non perderla?

Ava

Restai distesa sul mio lettino sembrava di essere stesi su un materasso fatto di mattoni,il cemento al posto delle lenzuola,e un altro strato di mattoni sopra di me,che mi tiene incollata al letto come fossi paralitica.
Paralizzata.
Quando ho scoperto del tumore,il muro invece mi é caduto addosso,dicevo,utilizzando l'ultima scintilla di autoironia,che "cercavo un cuore" ma adesso sono in lista per il trapianto e sono distrutta dentro,come se nell'attesa,il cuore si fosse deteriorato dentro di me.
Avevo ricevuto tante visite,ma non alzavo neanche la testa,Krystel,Mia madre,John,mio fratello e la sua ragazza,la sua bambina in arrivo ma non chi avrei sperato di vedere.

Mentre mi parlavano,sentivo solo una cosa.
Come faccio a chiedere di staccare la spina senza farmelo impedire se non la stacco io stessa?
Unico.
Pensiero.
Che mi rimbombava nella testa come fosse un mantra,o più una pugnalata al cuore,ironico?
Immagina come si può ribaltare la vita in pochi mesi,un momento rido con i miei amici al mio compleanno,il momento dopo sono su un letto di ospedale con un tumore al cuore,mentre la mia unica speranza é la lista dei trapianti.

Sono quindicesima e mi restano due settimane e mezzo,cazzo.
Come faccio ad acquistare speranza?
E proprio quando chiudo gli occhi sotto sotto sperando di non svegliarmi,si apre la porta,i miei occhi serrati,faccio finta di dormire.
Sento un singhiozzo,poi due.
«Ava,Ava Ava Ava» singhiozza una voce familiare prendendomi per mano,no.
Noah Noah,Noah
«Perchè non  me l'hai detto?» bisbiglia a ripetizione baciandomi la mano che si era portato al petto
«Non ti lascio,lo combattiamo insieme,ne esci» bisbiglia
«Sono all'ultimo stadio,non si sopravvive se non con un altro cuore» bisbiglio ad un tratto,apro lentamente gli occhi e quello che vedo é un ragazzo distrutto,deteriorato dall'interno,come me,proprio come me.
Mi sollevo leggermente e faccio spazio accanto a me,si stende accanto a me e mi avvolge le braccia attorno.
Scoppia a piangere dinuovo,poggiando la testa sulla mia spalla,soffocando le sue lacrime.
Qualche lacrima mi bagna la faccia,ma non provo niente di nuovo,sono i suoi singhiozzi che mi distruggono più di quanto non mi basti già.
Gli accarezzo la spalla guardando fisso la porta.
«Non mi devi lasciare,capito?» sussurrò,lui alzò il capo per guardarmi.
«Se mi lasci non te lo perdonerò mai,Noah Scott,datti una svegliata e stammi vicino hai capito?» sussurrai prendendo la sua testa tra le mani,tra le lacrime ancora Fresche annuì ridacchiando e mi fece sorridere.
«Volevo dirtelo,ma avresti fatto di tutto per lasciare tutto,e lo sai quanto ti avrei odiato se l'avessi fatto»
Sorrideva debolmente,ma non riusciva a fermare le lacrime,gli si leggeva in faccia,posso imaginare come si è sentito,perché alla fine quella che ha il tumore sono io.

Si sedette nel letto accanto a me mentre le luci del corridoio si spegnevano,rimaneva solo il lumetto ad illuminare,appoggiai la testa sulla sua spalla,e lui sorrise.
«Ti amo» bisbigliai,sembrai prenderlo alla sprovvista,ma poi ridacchiò debolmente,a metà tra un pianto e una risata,
«Anche io ti amo,come la prima volta,sempre.»

Mi bacio la guancia ed esplosi in un pianto quasi disperato tra le sue braccia.

«Non voglio morire Noah,non può finire così»

Spazio autrice

Alla fine c'è l'ho fatta GIRLS AND BOYSSSS
che ne pensate?
Questo era ufficialmente il penultimo capitolo prima dell'epilogo
Vi amo
Grazie.