Capitolo 32

297 14 1
                                    

(ALIX: da qua in poi sarà bellamente frutto della mia immaginazione, per la maggior parte del tempo, tranne alcuni eventi. Gege non mi dà le notizie che voglio e purtroppo questa storia deve finire in qualche modo.... Quindi... Godetevi il mio delirio)

POV READER
-Ore dopo-
Guardai la testa che avevo in mano, sospirando e levandomi del sangue dalla faccia. Sospirai prendendo fiato, guardando il disastro che avevo fatto. ero circondata da maledizioni distrutte nel peggior modo possibile, insieme a qualche stregone nero alleato di Geto che aveva avuto la sfortuna di trovarsi davanti il mio cammino, ora era con il corpo disfatto, schiacciato, smembrato o sventrato. Tutti avevano affrontato la peggior morte possibile, seguendo il periodo di tempo che volevo io; nella mia testa la loro sofferenza non era minimamente paragonabile a tutti gli anni che avevo sofferto io, tra la paura di perdere qualcuno dei miei studenti o la paura di morire da sola nella mia prigionia non meritata. Per lo meno, se mi avessero giustiziata, sta volta avrebbero avuto tutte le ragioni del mondo e non mi sarei nemmeno opposta alla mia sentenza. Sta volta avrebbero avuto ragione. Avrei accettato ogni tipo di capo di accusa, che fosse stato di stregoneria nera,  proibita o omicidio colposo, non mi interessava di niente, ma avevo la strana sensazione che mi diceva che non mi sarei mai dovuta preoccupare di quel giorno, se mai sarebbe arrivato. Nonostante la paura che potesse succedere fosse presente il mio corpo  ela mia mente erano in pace, come se sapessi che non ci sarei mai arrivata a quella sentenza; di conseguenza, perche preoccuparsi di qualcosa che ero convinta non sarebbe mai arrivata?

"mio dio." Sussurrai guardando il disastro di sangue che avevo attorno "forse ho esagerato" dissi lanciando la testa alle mie spalle mentre ridacchiavo tra me e me. Non riuscivo nemmeno a provare compassione per tutti i cadaveri che avevo attorno, al contrario provavo un senso di soddisfazione inenarrabile "porca miseria, mi stavo divertendo di brutto..." Dissi avvicinandomi ad una ragazza completamente sventrata con vari organi in giro, la guardai per un attimo, e per un secondo (ripeto un solo secondo, una cosa quasi impercettibile) provai un minimo di compassione verso quelle povere creature, che di fatto avevano solo scelto il lato sbagliato, o che per sua più immane sfortuna si era ritrovata per sbaglio sul mio cammino; pensai che probabilmente qualche anno a dietro avrei permesso loro una redenzione, ora come ora volevo solo fare soffrire il più possibile tutti i seguaci di Geto. "Sensei, io me ne vado per un po' e ti ritrovo così sanguinosa? Quasi mi fai più paura di Rika" sentii quella voce da un corridoio buio.

Mi girai di colpo col cuore in gola mentre sentivo dei passi. Sentivo l'aria mancarmi nei polmoni e le gambe tremare dall'emozione, quella felicità che mi stava esplodendo nel petto che mi fece spuntare un sorriso così grande che mi facevano male le guance "Yuta, Yuta sei tu?" Chiesi commossa nel sentire la sua voce e avvicinandomi a quel piccolo corridoio dove finalmente usci il ragazzo. Portava sempre la sua divisa bianca, la spada in mano e il suo anello al dito, era diventato grande, ma ai miei occhi era sempre il mio piccolo Yuta, gracile e sensibile "bambino mio..." Sussurrai abbracciandolo forte "il mio bambino é tornato a casa" sussurrai tenendolo a me sorridendo emozionata di poterlo riavere tra le braccia "chissà Satoru come sarà felice di vederti! E Maki! Come sei diventato grande, ti sei fatto più bello!" Dissi squadrandolo da testa a piedi facendolo arrossire vistosamente, ma lasciandomi comunque fare, senza mostrare il minimo segno di protesta "Sensei dai!" cercò di dire per farmi tornare composta; fallendo miseramente "Fai silenzio! É più di un anno che non ti vedo, fatti coccolare!"  Lo rimproverai facendolo sorridere "e Rika... Amica mia dove sei finita?" Chiesi guardando l'anello e la spada "Rika é sempre con me, sono sicuro che sarebbe felicissima di vederti" "già... Ora so perché andavamo tanto d'accordo e perché eravamo amiche..." Sussurrai prima di allontanarmi dal ragazzo con una sorriso fiero, lo stesso sorriso che hanno le madri quando rivedono il proprio figlio tornare dopo tanto tempo -oh Satoru... I nostri bambini stanno diventando grandi...- pensai in onore dei vecchi tempi. Per un attimo mi venne in mente quando li vidi tutti e quattro per la prima volta e non potei che commuovermi a quel ricordo.

"Sensei eri arrabbiata?" Chiese facendo un gesto con la mano ad indicare tutti i cadaveri a terra che stavano facendo una bella pozza di sangue su tutto il pavimento. Mi levai quella lacrimuccia dalla guancia, guardandomi attorno "particolarmente... E non ho nemmeno il ciclo, pensa se avessi anche quello... Ci sono stati degli sviluppi inaspettati, sii sempre all'erta, vedi di non morire e se muori sappi che verrò a prendere la tua anima e dovrai vedertela con me, sono stata chiara?!" Chiesi con una faccia così seria che stava tremando dalla paura "SI SENSEI! FARÒ DEL MIO MEGLIO!" disse facendo un inchino profondo, mentre io lo guardavo con le mani sui fianchi e un'espressione orgogliosa. Calò un'atmosfera seria e nettamente più fredda di prima "sai già cosa fare vero?" Chiesi guardandolo negli occhi "si Sensei." "Allora vai ed elimina tutto quello che si mette sul tuo cammino" "lo farò Sensei. In bocca" disse stringendo la spada  e incamminandosi verso la direzione adiacente alla mia. Mi scappò una risatina quando mi disse quelle parole, come se mi stesse augurando di vincere, quando a me non serviva nessun augurio "non mi serve, prega che chiunque io abbia davanti possa avere una morte veloce, loro hanno urlato per parecchie ore implorando pietà. prega che i prossimi possano soffrire il minor tempo possibile, anche se non sono incline ad ascoltare nessuna preghiera di pietà" Dissi con una risata sadica mentre camminavo lungo i corridoi alla ricerca delle mie prossime vittime. 

Potevo sentire lo sguardo di Yuta addosso e il rumore della spada che veniva stretta con più forza, come se volesse colpirmi "Yuta, valuta le tue azioni." sussurrai lanciandogli un ultimo sguardo prima di proseguire. Camminai ancora un po' stiracchiandomi, chiudendo gli occhi per rilassarmi un po' e smollare un po' la muscolatura "che giornata" sussurrai prima di aprire gli occhi e ritrovarmi una delle maledizioni che più odiavo su quella terra "mi hai trovato, che peccato, hai fatto una bella orchestra poco fa... mi stavo quasi preoccupando che ti avessero torturata, poi  chi lo avrebbe detto a Geto?" la sua risata mi stava scartavetrando i timpani, la sua sola presenza era come acido negli occhi. Mahito era tranquillamente seduto su uno sportello della metro mentre rideva a crepa pelle e mi prendeva in giro alludendo alla mia vecchia simpatia per lo stregone nero "oh, tu di certo non gli dirai  niente, prega di riuscirmi a scappare." risposi sorridendo nella penombra, sentendo la maledizione che mi stava scaldando il petto, alimentata dall'odio, la rabbia, il puro desiderio di uccidere che mi stava galoppando dentro. Lo vidi diventare più serio come se improvvisamente provasse timore. 
Farò vedere a Geto che non deve osare sfidarmi per nessun motivo al mondo. 
ho giurato distruzione e sterminio ed è esattamente quello che avrà da me.

🩵HEHEHE🩵
Mi piace come io non abbia ancora idea di come finirla esattamente, e che sia tutto un "come esce durante la scrittura"
.... Che disastro essere me...

Spero che il capitolo vi sia piaciuto
Ormai siamo agli sgoccioli ho già impostato i capitoli

Spero che il capitolo vi sia piaciuto

A presto
ALIX 💜✨

il vuoto dell'infinito [Gojo x Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora