Capitolo 61

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Kyle

Non mi rendo nemmeno conto che siamo arrivati in ospedale fin quando la mano di Kitty non mi scuote avvicinandomi a lei. Insieme superiamo le porte scorrevoli velocemente. Fa strano essere di nuovo qui, l'ultima volta era la mia vita e quella di Kitty ad essere in pericolo mentre adesso..

Ci avviciniamo alla reception dove la stessa infermiera dell'ultima volta che sono stato qui, ci accoglie

"Buonasera"

È la voce di Kitty a parlare, io sembro aver perso la capacità di farlo

"Oddio siete tornati insieme quindi?"

La voce della donna è carica di emozione e si rivolge ad entrambi per poi posare lo sguardo sull'anello al dito di Kitty

"Eh si, siete tornati sicuramente insieme"

Kitty la guarda confusa mentre la donna mi lancia un sorriso che a stento ricambio. Grazie a lei ho saputo la verità.  E sempre lei mi dirà a breve mio padre come sta

"Siamo qui per suo padre, Dixon è il cognome"

"Ah si, ricordo ero presente quando è arrivato"

"Ma cos'è successo?"

Chiedo d'impulso col tremore alla voce

"A quanto so era a lavoro quando si è sentito male e dei colleghi hanno chiamato subito un'ambulanza, è arrivato qui privo di conoscenza, ma adesso vado a chiamare il medico che lo ha in cura così sarà più dettagliato di me"

"Grazie" Risponde Kitty per poi avviarsi verso una panchina senza lasciare mai la mia mano

Posa i suoi occhi nei miei e ci vedo il mondo

"Andrà bene, starà bene vedrai"

"Se muore, l'ultima cosa che avrò fatto è stato guardarlo con odio"

"Lo sa benissimo che non lo odi"

"Ho sempre creduto fosse un uomo freddo privo di empatia e che mi considerasse un peso, invece ha fatto di tutto per darmi un infanzia felice e poi..."

La guardo e capisco dal suo sguardo che sa già cosa dirò

"Mi ha dato te, perché se..se non ti avesse salvato non saresti qui, con me"

Intreccia più forte le dita alle mie baciandomi la guancia prima di posare il viso sulla mia spalla. Respiro il profumo dei suoi capelli, mi lascio avvolgere dal suo abbraccio, dal tocco delicato delle sue mani.

Chiudo appena gli occhi riaprendoli subito quando un medico si avvicina a noi

"Buonasera, è il figlio del signor Dixon vero?"

Deglutisco a fatica

"Sono io"

"Non prolungherò la sua ansia, suo padre adesso è fuori pericolo, se fosse arrivato alcuni minuti dopo non so se sarebbe stato fortunato, ma intanto adesso sta bene"

"È...è sveglio? Posso vederlo?"

Non so neanche se riesco a muovermi in questo momento

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