Sapete perché devo fare un corso di meccanica quantistica al Dipartimento di matematica? Ed Witten ha detto che non si può comprendere la matematica moderna se non si conosce la teoria quantistica dei campi.
(Un fisico)
Ottobre 2063
Che cavolo mi metto? Questo no, sembro una mucca... questi pantaloni mi stavano due taglie fa... questa gonna l'ho messa l'ultima volta e anche la penultima. Per forza, è l'unica che mi sta bene. Be', vuol dire che la metterò per la terza volta. Devo fare un po' di shopping. Mi serve anche qualche maglia.
Liliane Herschel prese una maglia rosa pallido.
Questo colore si abbina con la gonna ma mi fa troppo oca, starebbe bene a Petra che è bruna.
Ripensò alla nuova arrivata del Dipartimento. Alta, bel fisico, bella faccia. Non una faccia da bambola o da principessa, con quelle sopracciglia grosse e il naso un po' largo, ma vivace e simpatica. Insomma, abbastanza da vivere nell'ansia per qualche mese.
Mentre si guardava allo specchio, con la maglia ancora appoggiata alle spalle per vederne l'effetto, le sfuggì un sospiro malinconico. Sapeva che le sue erano stupide fissazioni, ma ogni volta che arrivava qualche bella ragazza viveva nel terrore che Javier se ne accorgesse. Poteva dividerlo (nella sua fantasia ovviamente) con quella creatura mitologica della moglie, ma se si fosse innamorato di una ricercatrice come lei, solo più carina, sarebbe stato troppo umiliante.
Lanciò la maglia nell'armadio e ne prese una bianca.
Aveva temuto il peggio quando Petra le aveva detto "Ho conosciuto Tulloch e Palladino" con il tono di voce incerto di chi sta per iniziare una confessione imbarazzante, invece la poveraccia voleva solo sfogarsi riguardo al suo primo incontro con Tulloch. Quell'uomo non aveva resistito neanche un giorno prima di mostrarle il suo lato peggiore.
Per la verità nel racconto di Petra aveva sentito una strana reticenza, come se si vergognasse di qualcosa. Forse le piaceva Tulloch? In tal caso la capisco, al suo posto mi vergognerei anch'io! Comunque meglio, così non doveva preoccuparsi dei suoi rapporti con Javier.
La maglia bianca le era stretta sul seno e lo metteva un po' troppo in evidenza.
Al diavolo, perché avrebbe dovuto nasconderlo? Visto che doveva sopportare i lati negativi dei chili in più tanto valeva apprezzarne anche i lati positivi. La maglia bianca andava benissimo.
Gennaio 2064
«Ho la sensazione che qualcuno mi stia spiando» disse Jens Wunderlich.
«Doveva succedere prima o poi» rispose allegramente Jochen.
Su richiesta di Wunderlich i tre dirigenti di Rote Blitze si erano riuniti nel loro rifugio segreto, una casetta con giardino vicino a Mexicoplatz. La proprietaria della casa, Anja, aveva lasciato nella stanza un vassoio con l'occorrente per il tè e si era allontanata discretamente.
«Sarà, ma è un momento straordinariamente inopportuno» disse Wunderlich, sarcastico.
«Più che altro c'è da chiedersi se sia una coincidenza» intervenne Maria.
«È esattamente quello che intendevo. Proprio adesso che c'è stata una svolta nell'elaborazione del SAS...»
«Cos'è successo esattamente?» chiese Jochen.
«Era da un po' che sentivo un'atmosfera strana, ma ieri ho avuto la conferma. Qualcuno ha sfogliato La mano invisibile e l'ha riposto nel punto sbagliato.»
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Scatole cinesi
Science FictionBerlino, 2064. Il mondo si sta lentamente riprendendo da una crisi che ha sconvolto l'economia e la scienza. Secondo gli analisti una crisi ancora peggiore è alle porte, e i diversi partiti si preparano come possono. Purtroppo per le analisi econom...