Maggio 2064 - 3

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Tulloch prese la piccola pistola che aveva infilato nella cintura sotto la giacca e la soppesò sul palmo della mano, confrontandola con la pesante Dragon rossa.

Se avessi saputo che Wunderlich mi avrebbe fatto questo favore l'avrei lasciata a casa. Addirittura una Dragon... mi voleva proprio polverizzare! Se le infilò entrambe nella cintura dietro la schiena, si inginocchiò accanto al corpo e prese il comunicatore di Wunderlich per essere sicuro che non fosse riuscito a mandare qualche messaggio pericoloso. Sembrava di no, ma notò ugualmente qualcosa di strano.

Gli serviva un computer decente per verificare, così decise di rientrare nel Dipartimento, anche se era una mossa un po' imprudente.

Si sedette al computer, collegò il comunicatore ed eseguì i programmi che gli servivano. Poi controllò di nuovo perché era troppo assurdo. Poi scoppiò a ridere.

«Vaffanculo, Black Stranger!» Tulloch sobbalzò e si girò di scatto. Dietro di lui c'era una donna bassottina dai capelli di un rosso fiammante. «Vedendo che non arrivavi ti ho dato per morto, invece eri in ufficio a leggere barzellette?»

«Judy!» Tulloch si alzò e la strinse in un abbraccio soffocante. «Scusa, non pensavo che ti saresti preoccupata. Non potevo sapere quanto ci avrei messo con Wunderlich.»

Judy si sciolse dall'abbraccio, ma da un istante di esitazione Tulloch capì che l'aveva gradito. «L'hai convinto?»

Tulloch si finse imbarazzato. «Mettiamola così: l'ho convinto a non procedere oltre...»

«Lo temevo. Allora dobbiamo andarcene subito, potrebbe arrivare la polizia.»

«Per quanto sia incredibile stasera non arriverà, e neanche domani. Vieni, ti offro qualcosa.»

La portò alle macchinette del caffè. Lei fece una smorfia: «Sarebbe questo che volevi offrirmi?»

«Siamo all'università, non c'è il wine bar... c'è del whisky ma dovremmo scassinare la porta di Sikorskij e preferisco non mettere troppo alla prova la mia fortuna.»

Presero dei cappuccini e tornarono allo studio di Tulloch. Lui si sedette sulla sua scrivania come al solito, lei prese la sedia girevole dell'altra scrivania e si mise di fronte a lui.

«Spiegami un po' questo fatto che la polizia non arriverà.»

«Qualcuno ha confessato il crimine al posto mio.»

Se Tulloch sperava in una reazione di sorpresa, rimase deluso. Judith si limitò a fissare il suo cappuccino come se la schiuma avesse avuto un colore sospetto. «Le confessioni false si possono smontare. Chi è stata, Petra Antoniou?»

«Come no, un romantico sacrificio per amore! Per niente, anzi, più che salvarmi per poco non è stata la mia rovina. Rischiare la vita perché una ragazza si è andata a cercare 'Dougal' nel dizionario dei nomi mi mancava.»

«Te l'avevamo detto che Black Stranger non era una grande idea per un nome in codice...»

«Allora ero giovane e imprudente. Comunque non dobbiamo preoccuparci che la confessione venga smontata, proviene da una fonte inattaccabile.»

«Hai finito di incuriosirmi? Vuota il sacco!»

«Ti ho detto che nel Dipartimento c'era un agente di Rémy...»

«Sì, mi ricordo.»

«Uno spioncello da quattro soldi, non è un poliziotto ma solo uno studente a cui i ragazzi di Rémy hanno offerto una ricompensa. Frugando a destra e a manca ha fatto insospettire Wunderlich, mentre io lo stavo studiando da anni senza lasciare tracce.»

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