Dopo la tesina di Reinhardt, Petra aveva deciso che forse le serviva davvero un po' di umiltà (ma avrebbe rimediato da sola, prima di farsi dare lezioni da Tulloch serebbe crepata!) e si era impegnata scrupolosamente per eseguire al meglio i compiti che le venivano assegnati, anche se li trovava un po' banali. In poco tempo l'atmosfera era migliorata. Non che la lingua di Tulloch avesse perso la sua somiglianza con una sciabola malese, ma quando non aveva il pessimo gusto di avanzare critiche fondate era molto più facile sopportarlo. E poi, doveva dargliene atto, non era permaloso e poteva rispondergli sullo stesso tono.
Dopo averle fatto supervisionare anche le tesine del terzo anno le aveva chiesto di affiancarlo nella revisione di un modello. Con sua sorpresa Petra aveva scoperto che quel genere di lavoro, aveva il suo fascino, anche se come campista ricordava quanto avesse giudicato odioso avere un modellista che ti revisionava la ricerca; dava l'impressione di essere considerato un furfante che non sapeva comportarsi bene senza un poliziotto alle calcagna.
«Come te la cavi coi serpenti?» chiese Tulloch.
«Lo sai come me la cavo, sono mesi che mi osservi come Argo cent'occhi.»
«Allora martedì prossimo fai lezione tu. Io ho quell'International pieno di americani.»
«Ok.»
«E non combinare cazzate che ti sento... sono nella 2.»
«Ma va!»
«In PAMM si parla di 'serpente che si morde la coda' quando si predispongono le condizioni di un esperimento o del confronto con i dati in modo che confermino necessariamente la teoria. Per esempio, si definisce un fenomeno attraverso una serie di condizioni, tra cui la condizione x, e poi sperimentalmente si trova una correlazione del cento per cento tra il fenomeno e la presenza dell'elemento x...»
«Scusate scusate scusate!» Tulloch entrò nell'aula. «La lezione è rimandata alle undici.» si rivolse a Petra: «Vieni con me.»
«Che succede?»
«Niemeyer non si è fatto vedere, l'abbiamo chiamato ed è all'ospedale con una colica renale. Te la senti di partecipare all'International parlando del modello che abbiamo revisionato con lui?»
«No.»
«Grazie, lo sapevo di poter contare su di te.» Tulloch la prese per un gomito e la portò fuori dall'aula. Petra si divincolò. «Sostituiscilo tu, scusa, hai una visione d'insieme e sei molto più adatto.»
«Ho già fatto il discorso di apertura e la mia relazione, non fa una buona impressione se parlo solo io per ore.»
«Questo è poco ma sicuro.» Petra sbuffò, rassegnata. «Quanto tempo abbiamo per mettere insieme qualcosa?»
«Venti minuti.»
«Stai scherzando! Non potete cambiare l'ordine delle relazioni per darmi più tempo? Chi c'è dopo di me?»
«Javier. Capirai, è ossessivo compulsivo, se gli cambio l'orario viene una colica pure a lui. Quello che volevo sapere è se riusciresti a usare la presentazione di Niemeyer. Lo so che hai esaminato il modello da un'altra prospettiva, ma nel programma è indicato come argomento il teorema di Schildknapp, quindi sarebbe meglio parlare di quello.»
«Facciamo così, vado nella mia stanza a prendere i miei appunti e vediamo qual è il materiale più promettente. Ci vediamo nel tuo studio.»
Petra corse alla sua stanza, che era vicino a quella di Wunderlich, ed ebbe la sorpresa di sentire che quest'ultimo stava parlando con Palladino. Fu ancora più sopresa di sentire la voce di Palladino vibrare di rabbia trattenuta. Raccolse i fogli che aveva sparso qua e là, ripromettendosi di diventare più ordinata o, ancora meglio, di decidersi a prendere appunti al computer (anche se non le piaceva, aveva bisogno di disegnare frecce e schemi, sottolineare e scarabocchiare). Uscì di corsa ma dovette fermarsi davanti alla porta che separava le stanze dei professori dalle aule, perché aveva le braccia occupate dal fascio di appunti. Qualcuno dietro di lei allungò una mano bruna perfettamente curata e aprì la porta; Petra si girò e si ritrovò davanti la faccia di Palladino, lo sguardo ancora scintillante dall'ira e le labbra strette. Un bel contrasto con l'abbigliamento elegante e quei modi da gentiluomo vecchio stampo. Sembrava Heathcliff appena tornato a Cime Tempestose. Se ti vede Liliane ti salta addosso, caro mio.
STAI LEGGENDO
Scatole cinesi
Ciencia FicciónBerlino, 2064. Il mondo si sta lentamente riprendendo da una crisi che ha sconvolto l'economia e la scienza. Secondo gli analisti una crisi ancora peggiore è alle porte, e i diversi partiti si preparano come possono. Purtroppo per le analisi econom...