Novembre 2060

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Novembre 2060

Wunderlich sobbalzò ai colpi improvvisi e alzò lo sguardo dal computer.

I vetri della finestra erano appannati e ricoperti di goccioline, ma l'altezza, i capelli troppo lunghi rispetto alla moda e il cappotto nero fino alle caviglie, che nella visione confusa dalla pioggia sembrava uno stupido mantello, tradivano la presenza di Jochen. Del resto nessun altro si sarebbe presentato in modo così ridicolo.

Aprì la finestra. «Sul serio? Se davvero credi che la polizia non ci segua, non puoi suonare il campanello come tutti?»

Jochen scavalcò il davanzale, chinandosi per non sbattere la testa. «In generale sì, purtroppo sulla porta degli appartamente universitari c'è una telecamera di sorveglianza.»

Wunderlich si sentì per un attimo imbarazzato per non aver mai controllato quel particolare, ma non ci aveva pensato perché normalmente si incontravano a casa di Anja. Se Jochen era venuto a casa sua significava...

«Ci sono novità?»

«Ci sono novità?» ripeté l'altro con lo stesso tono.

Per la millesima volta Wunderlich provò l'impulso di schiaffeggiare quel ragazzaccio, ma rispose in tono calmo: «Lo sai che se ce ne fossero ti avrei avvertito.»

Jochen si tolse il cappotto fradicio e si guardò attorno.

«L'attaccapanni naturalmente è nell'ingresso» disse Wunderlich, come per rimarcare la bizzarria di quell'entrata.

Jochen buttò il cappotto sulla poltrona in pelle, peggiorando l'umore dell'altro. «Purtroppo il nostro margine di manovra si sta accorciando. Secondo i nostri analisti la crisi potrebbe scoppiare entro tre anni.»

«Potrebbero volercene dieci per completare il lavoro.»

Jochen scosse la testa come un maestro indulgente davanti a un ragazzino ribelle. «Questo non ci aiuta. Il nuovo sistema deve partire appena prendiamo il potere e cogliere tutti di sorpresa, non possiamo aspettare tanto. Il minimo sospetto sulle nostre vere intenzioni ci porterà in casa tutti gli eserciti della Zona Economica Occidentale.»

«Lo so benissimo, ma non puoi adattare la matematica ai tempi politici.»

«La matematica no, ma i matematici sì... non puoi trovare altri aiutanti?»

«Gli aiutanti sono utili solo per i lavori di manovalanza, è difficile che se ne escano con idee rivoluzionarie. Soprattutto perché ho dovuto scegliere più persone fidate che menti geniali.»

«Non puoi trovare qualche scorciatoia tecnica?»

«Stiamo parlando di sostituire il nostro amato turbocapitalismo virtuale cinese con un sistema completamente nuovo, che possibilmente non ci getti in qualche dannata crisi finanziaria ogni cinque anni. Non credo che le scorciatoie siano una buona idea quando si tratta di sostenere un terzo dell'economia mondiale.»

«Devi trovare un modo. Senza la nuova versione dell'Autoregolazione potremmo anche sciogliere il partito, tutto il nostro lavoro non ha senso.»

«Come se non lo sapessi. Ma questo non cambia i fatti.» Jochen dimenticava che Wunderlich era membro del partito quando lui era ancora alle elementari. Al solito. La carriera veloce gli aveva dato alla testa. E dire che all'inizio era stato così contento di delegare la parte organizzativa a quei due giovani brillanti e dedicarsi solo alla matematica!

Jochen raccolse dalla sedia il cappotto, che naturalmente era ancora fradicio. «La parte matematica la lascio a te, non voglio metterti sotto pressione.»

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