16.

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Aprii lentamente gli occhi e mi ritrovai in una stanza sconosciuta, avevo un ago attaccato al braccio e e un tic assordante proveniente da una macchina: ero in un ospedale. Cercai di ricordare cosa mi era successo ero svenuta dopo essere andata al nostro parco. Mi ricordai della mia situzuazione di Mattia che mi aveva abbandonata e suonai per chiamare un'infermiera «la ragazza senza nome si è svegliata» la guardai spaventata «un ragazzo ti ha trovata svenuta e ti ha portato qui sei nell'ospedale "Platone"» tirai un sospiro di sollievo sapendo di non essere dove lavorava mia madre «cosa mi è successo» chiesi con voce tremante «prima ci dici il tuo nome e l'età » «Elisabetta Astolfi ho 23 anni» «dobbiamo informare i tuoi genitori?» «nono chiamate Alisia Bellegrandi» «cosa dobbiamo dirle?» «che la chiama Abby la fidanzata di Mattia » mi scese una lacrima al pronunciare il suo nome ma l'asciugai prima che l'infermiera potesse vederla «ora ditemi cos'ho» «allora Elisabbetta...» «Abby» «...Abby siccome non mangi da non so quanto il tuo corpo non ha retto e sei svenuta» «non mangio da 4 giorni» «perche hai disturbi alimentari?» «no e che non avevo voglia e mi veniva da vomitare tutto quello che mangiavo» «ora che sappiamo chi sei prepareremo la cartella clinica» «e chiamate Alisia» «certo» guardai il soffitto della stanza chiedendomi dove fosse Mattia, non so quanto tempo passò prima che Alisia aprisse la porta «Abby mi hai fatto preoccupare cosa ti è successo? » «dov'è Mattia? » abbassò lo sguardo «e in Danimarca te l'ho detto» «perche se né andato?» «cosa ti è successo? » « prima rispondi alla mia domanda » «ieri ha chiamato da un telefono pubblico, ha trovato un contratto ed è andato lì per cantare.» «e io?» «gli ho chiesto subito perche non ti ha portato con te è ha detto che lo ha fatto per non stravolgerti la vita tu qui hai l'Università la tua famiglia... » «non me ne fotte un cazzo dell'Universita io voglio stare con lui» «anche lui ci sta malissimo e secondo me ha sbagliato a non dirtelo ma non posso farci niente» «sai dov'è di preciso? » «non ha detto nulla dopo che gli ho chiesto di te lui è scoppiato a piangere e ha riattaccato» sospirai «ora dimmi perché sei in ospedale» «sto male per lui non riesco a vivere» «cioe?» «ho smesso di mangiare sono uscita di casa per andare al nostro posto speciale e il mio corpo non ha retto» «oh Abby cosa ti ha fatto mio fratello...» mi abbracciò. Dopo due giorni mi hanno dimesso e dato una terapia per ricominciare a mangiare e Alisia ha deciso di venirmi a trovare più spesso anzi mi aveva proposto di tornare a casa mia ma non avrei mai dato ai miei la soddisfazione di fargli vedere cosa mi aveva fatto Mattia e inoltre non avrei mai abbandonato la nostra casa perche lui sarebbe tornato e io l'avrei aspettato
Spazio autrice
Ma quanto e bello il nome dell'ospedale:')
Povera Abby mi dispiace fra poco scoprirete come se la passa Mattia come andrà a finire secondo voi?

Stravolgimi il domani||BrigaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora