Capitolo 15

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Ethan si alza in piedi, la sua voce risuona ferma e decisa nella stanza. "Potete uscire tutti, tranne Ava," dice, fissando gli occhi nei miei. Zoe è subito sul piede di guerra, pronta a difendermi, ma con un leggero cenno del capo le faccio capire che va bene così. Con un'ultima occhiata carica di preoccupazione, esce dalla stanza, lasciandoci soli.

Il silenzio che segue è denso, carico di parole non dette e di emozioni trattenute. Ethan si avvicina, i suoi occhi cercano i miei, e in quel momento, tutto il resto svanisce.

"Ava," inizia, la sua voce ora più morbida, "non c'è stato un solo giorno in cui non ho pensato a te, a noi. Ho lottato contro i sentimenti che avevo per te perché sapevo che avrebbero potuto distruggere tutto."

Ascolto, il cuore in gola, mentre lui parla di amore, di repressioni, di una vita che avrebbe potuto essere diversa se solo avesse avuto il coraggio di opporsi a suo padre. Parla di come la musica ci abbia uniti, di come la nostra passione comune sia stata l'unica luce in un periodo buio della sua vita.

"Ma ora," continua, "ora che sei qui, che posso guardarti negli occhi e dirti tutto questo, mi rendo conto che non posso più nascondermi. Ti amo, Ava, e mi dispiace per il dolore che ti ho causato."

Le sue parole mi colpiscono come onde su una spiaggia, e sento le lacrime che mi salgono agli occhi. "Ethan, io...," cerco di parlare, ma le parole mi si bloccano in gola.

Lui si avvicina ancora di più, prende le mie mani tra le sue. "Non chiedo il tuo perdono, perché non sono sicuro di meritarlo. Ma voglio che tu sappia la verità, voglio che tu sappia che il mio amore per te non è mai svanito."

"Come possiamo andare avanti?" chiedo, la voce tremante. "Sei sposato, Ethan. Questo è un ostacolo che non possiamo ignorare."

Ethan mi guarda, i suoi occhi sono pieni di una determinazione che non avevo mai visto prima. "Lo so, Ava, e non ho intenzione di ignorarlo. Ma non posso nemmeno ignorare ciò che provo per te. Ho già parlato con Emily, e lei... lei sapeva. Sapeva che il nostro matrimonio non era mai stato una scelta di cuore."

Mi fermo, sorpresa. "Cosa intendi?"

"Ella ha accettato di concedermi il divorzio," dice Ethan. "Non sarà facile, e ci vorrà del tempo, ma... ma se sei disposta ad aspettare, se sei disposta a darmi una seconda possibilità, voglio provare a costruire qualcosa di vero con te."

Le sue parole mi colpiscono come una brezza fresca in una giornata afosa. "Davvero?" sussurro, quasi non credendo che sia possibile.

"Sì, davvero," risponde lui, stringendomi le mani. "Ho sbagliato tante volte, Ava, ma questa volta voglio fare le cose per bene. Voglio essere l'uomo che meriti, l'uomo che può stare al tuo fianco senza ombre tra di noi."

E in quel momento, sento un barlume di speranza. Forse, dopo tutto il dolore e le complicazioni, c'è ancora una possibilità per noi.

La porta si apre con un cigolio e Marcus entra, la sua figura imponente sembra per un attimo più piccola, più vulnerabile. I suoi occhi, una volta così fieri e autoritari, ora sono velati di lacrime. Con passi incerti, si avvicina e poi, inaspettatamente, si inginocchia davanti a noi.

"Ava, Ethan... non ho parole per esprimere il mio rimorso," dice, la voce rotta dal pianto. "Ho visto la sofferenza che ho causato, ho visto il dolore nei vostri occhi e... e mi ha spezzato."

Ethan rimane in silenzio, il suo sguardo fisso sul padre. Io, ancora incredula per la scena che si sta svolgendo davanti ai miei occhi, cerco di trovare le parole giuste.

"Marcus, perché?" chiedo, la voce tremante. "Perché hai fatto tutto questo?"

Lui alza lo sguardo verso di me, e per un attimo, vedo l'uomo che una volta era stato, prima che l'orgoglio e l'ambizione lo portassero a compiere scelte così drastiche. "Avevo paura," ammette. "Paura di perdere il controllo, paura di non essere all'altezza delle aspettative... ma ora vedo che la mia paura ha causato solo distruzione."

Si volta verso Ethan, la sua mano cerca quella del figlio. "Voglio rimediare, Ethan. Voglio aiutarvi a costruire la vita che vi meritate, libera dalle mie ingerenze."

Ethan, dopo un lungo momento di esitazione, porge la mano al padre. "Sarà un lungo cammino, Marcus," dice. "Ma se sei sincero, se davvero vuoi aiutare... allora forse possiamo iniziare a perdonare."

E mentre i due uomini si stringono la mano, sento un peso sollevarsi dal mio cuore.

Zoe entra nella stanza, i suoi occhi pieni di preoccupazione e affetto. Senza dire una parola, si avvicina e mi stringe in un abbraccio che dice più di mille parole. Mi aggrappo a lei, trovando conforto nella sua presenza familiare.

Ma mentre Zoe mi rassicura, i miei occhi si posano su Emily. È lì, in un angolo, il suo corpo scosso dai singhiozzi. Nonostante tutto, non posso ignorare il dolore che anche lei sta provando. Con un gesto verso Zoe per farle capire, mi stacco dall'abbraccio e mi avvicino a Emily.

"Emily," dico con voce dolce, cercando di trattenere le mie emozioni. "So che questo è un momento difficile per te, per tutti noi."

Lei alza gli occhi verso di me, e vedo la tristezza e la confusione che li riempiono. "Non so cosa fare," ammette, la voce rotta. "Ho amato Ethan, davvero. Ma ora..."

Le prendo le mani, cercando di trasmetterle un po' della forza che Zoe mi ha dato. "Ora, dobbiamo trovare un modo per andare avanti," le dico. "Ethan ha delle responsabilità verso di te, e io... io non voglio essere la causa di altro dolore."

Emily annuisce, le lacrime ancora fresche sul suo viso. "Grazie, Ava," sussurra. "Non so cosa ci riserverà il futuro, ma apprezzo che tu non mi veda come un nemico."

Mentre ci teniamo per mano, sento che forse, nonostante le ferite e i cuori infranti, c'è ancora spazio per la comprensione e l'empatia. E forse, proprio come la musica che una volta ci ha uniti, anche il perdono e la speranza possono creare un legame che ci aiuterà a superare il passato.

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Vi comunico che stiamo arrivando alla fine, mancano due capitoli. Fatemi sapere che ne pensate con un commentino e se vi fa piacere lasciate una stellina.
Baci, Mal🩶

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