Capitolo 25

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Daryl mi fece segno di sedermi di fronte a lui.

"Allora, dopo la vostra morte" dissi virgolettando la parola 'morte' "È stato portato in una casa famiglia ed è rimasto lì circa tre mesi. Dopodiché, è stato adottato dai genito-" mi bloccai e mi salì un nodo allo stomaco "Dalla madre di Calum" dissi a più bassa voce.

Gli salirono le lacrime agli occhi, ma cercò di non piangere. Non gli dissi di non trattenerle, era un gesto troppo buono.

"Nel 2012 è nata la band e ora Calum, Ashton, Luke e Michael sono i 5 seconds of summer. Ora suo figlio è felice, vive con i suoi amici, la sua ragazza e soprattutto è finalmente riuscito ad andare avanti, quindi la prego di non rovinare tutto un'altra volta" dissi con disinvoltura, cercando di contenermi e non alzare la voce.

"Come faccio ad andare via così? Senza neanche salutarlo, senza sentire la sua voce, senza guardare i suoi occhi? Senza-" era troppo, lo interuppi.

"Non so perché lei abbia fatto quello che ha fatto, ma credo che riuscirà ad andarsene di nuovo, senza rivedere quegli occhi troppo simili a quelli di un bugiardo. Michael non lo reggerebbe"

Che situazione assurda. Sono qui a parlare con un fantasma.

"Scusa, non ce la faccio" si alzò in lacrime e si avviò verso la porta.

Per fortuna riuscii a fermarlo. Presi un bel respiro e insieme ad esso la mia decisione.

"Aspetti, non ora, non oggi e non qui. Michael ha un concerto tra un'ora, non reggerebbe tutto questo. Prenda il mio numero, ci terremo in contatto e mi inventerò qualcosa. Ma, la prego, ora se ne vada"

L'uomo prese il numero, annuì dandomi una leggera pacca sul braccio e andò via.

Ricominciai a respirare quando fu abbastanza lontano dal locale.

Andai sul retro del casale e mi sedetti su un dondolo cigolante. Cominciai a dondolare guardando i miei piedi spingere avanti e indietro.

Dopo qualche minuto la mia borsa cadde e tutto il contenuto ne fuoriuscì: le chiavi, il telefono, il portafogli, i pass e le sigarette.

Era incredibile: avevo smesso di fumare da più di sei mesi ormai e il pacchetto era ancora lì.

Pensai che potevo lasciarmi andare per una volta, dopo tanto tempo, giusto per scaricare la tensione.

Così aprii il pacchetto, ne estrassi l'accendino viola che tenevo sempre lì e ne presi una.

Stavo per accenderla ma una voce mi fermò.

"Julia, ma che fai, fumi?" Mi voltai ed era Calum.

Cazzo.

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- EIEI ALLOORA SCUSATE SE È CORTO E FA SCHIFO MA DOVEVO AGGIORNARE TROPPO. COME AL SOLITO SPERO CI PIACCIA BACIX

Bacioni😘 Giuxx💚

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