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Tornai al penitenziario il giorno seguente facendo visita a mio zio e dentro la stanza c'era la dottoressa.
"Ciao piccolina..."
Disse dolcemente
"Ciao"
"Vorrei parlarti riguardo la questione di ieri"
"Certo"
Le sorrisi.

Mi prese e andammo fuori dalla stanza.
"Allora...ti voglio parlare della questione aperta due giorni fa"
"So di star correndo un rischio grosso ma sono l'unica che gli può dare una possibilità ma...c'è un problema"
"Quale?"
"Io e lui..."

Andammo in una stanza isolata dalle altre
"Tra voi due è successo qualcosa e l'ho visto subito"
Io abbassai la testa
"Devi spezzare quella tensione che c'è tra voi..."
"E allora non servirà a nulla aiutarlo"
"Vedo cosa c'è nei tuoi occhi e sarai contenta di sapere che ti menziona molto spesso quando mi parla..."

Cercai di non avere alcuna reazione.
"Raccontami come vi siete conosciuti e come hai scoperto che fosse un Hyde"
"Ero appena arrivata a Jericho, ci conoscemmo il mio primo giorno lì e in un bar dove lui lavorava...pian piano ci conoscemmo e ci interessammo l'uno all'altra..."

"Come hai scoperto che lui fosse un Hyde"
"Da quando ci siamo conosciuti, c'era il caso del mostro e un giorno ci avevano interrotti durante un appuntamento mentre mi stava per baciare, ero convinta a rincontrarlo e così quando mi ha baciato, la sera dopo, ho avuto una visione"

"Hai visto lui Da Hyde a normale?"
"Si..."
"Lui si fidava di te..."
"Si, si fidava tanto di me e poi io ho tradito la sua fiducia e lui ha fatto lo stesso"

"È una cosa che succede con gli Hyde...sono mostri intrattabili e permalosi e soprattutto..."
Lei si fermò, le parole le morirono in bocca
"Tranquilla..."
Avrei voluto dire hanno un fascino irresistibile
Ma non dissi niente...

"Che ne dici se facciamo un giro..."
"Certo"
"C'è una biblioteca..."
"Ok..."
"Puoi fermarti lì a riflettere"

"Grazie..."
Passammo davanti alla camera di Tyler...suo padre era a due metri da lui con il cappello da sceriffo in mano...

La dottoressa entrò
"Io vado a dargli dei farmaci...tu sta qui"
Lo sceriffo stava muto e fermo, non faceva nulla per salvarlo...che pezzo di merda...

La foto di famiglia sul comodino, nessuno dei due parlava, non si erano nemmeno accorti che fossi lì fuori...e che li stavo guardando.

In quella stanza non c'erano parole...solo respiri che speravano di scappare, li dentro quel corridoio un odore fortissimo di farmaci, molti infermieri e medici erano lì...erano casi problematici dicevano ma io pensavo che dovessero solo essere capiti...

"Che ci fai qui?"
La voce di un ragazzo interruppe i miei pensieri, mi girai.
"Non sono affari tuoi"
Risposi seria, lo guardai attentamente...era alto, riccio, capelli e occhi color nocciola.
"Piacere Ivan"
Mi porse la mano con un sorrisetto

"Mercoledì"
Gli dissi tenendo le mani strette tra loro davanti a me.
Guardò quello che tenevo in mano...il mio libro sugli Hyde che avevo recuperato dalla biblioteca di famiglia.

"Cos'è quello?"
"Non ti interessa"
Disse l'infermiera uscendo da lì e allontanando il ragazzo.

"Lascialo stare"
Io le sorrisi
"Sei molto innamorata e si vede..."
"Cosa?, no"
"Non puoi negare l'innegabile, lo diceva la mia nonna"
"Non mi ama...lo so già"
"E chi te lo dice che è così?"
"Lo so e basta"
Mi rassegnai

"Io so già questa risposta..."
"Ma non ce la farò"
"Trova il coraggio e affronta ciò che ti aspetta"
~~~~
Allora, ciao amici! Siete curiosi di come andrà avanti questa faccenda...?
Ce la farà Mercoledì a trovare il coraggio di cui parla questa infermiera?

Voi che dite?

Comunque noi ci vediamo domani con un nuovissimo capitolo 🩶

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