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Era passata all'incirca una settimana e alla prigione le cose procedevano abbastanza bene. Ciò nonostante la tensione nell'aria era comunque alta, sia perché non tutti si erano abituati alla presenza di Merle sotto al loro stesso tetto, ma più di ogni altra cosa temevano che quella apparente serenità fosse soltanto di facciata e che l'incontro organizzato da Andrea, per quel giorno, per appianare i dissapori tra Rick e il Governatore non risolvesse niente. Dopotutto nessuno gli garantiva che non fosse una trappola e che non si sarebbero ritrovati l'uomo, nuovamente, fuori dai cancelli con le teste dei loro amici. A rincuorarli un pelo in quella situazione era che, in quei giorni, grazie alle Williams, il piccolo sceriffo e Michonne avevano racimolato un bel po' di armi con cui difendersi.

Le due sorelle si erano buttate anima e corpo nella ricerca delle armi, nelle sezioni della prigione ancora invase o nei dintorni, tutto pur di non dover affrontare o pensare ai propri problemi. Come proprio in quel momento, in cui per ingannare l'attesa del ritorno di Rick, Daryl e Hershel (erano andati all'incontro solo loro tre, per non rischiare troppo) e per non soccombere al nervosismo di non sapere cosa stava accadendo: Scarlett si era proposta di fare il turno di guardia fuori nel piazzale e Keira invece stava aiutando gli altri a catalogare e dividere più armi possibili.

Glenn aveva appena mandato i più piccoli a nascondere delle munizioni in vari punti strategici, nel caso qualcuno fosse rimasto intrappolato da qualche parte, per poi continuare a scrivere cosa avevano a disposizione su un foglio, mentre Maggie, Michonne e la castana proseguivano a caricare quelle che potevano servire nell'immediato. Soltanto il maggiore dei Dixon non stava facendo niente, dato che Carol si stava prendendo cura di Judith nella propria cella, e si limitava a fissarle agitato, almeno finché non riuscì più a stare zitto.

«Quello che bisognerebbe fare è prendere un po' di questo arsenale e fare una visitina al Governatore. Sappiamo dove si trova proprio adesso» esplose indicando con il moncherino tutto quel ben di Dio sparso nei vari tavoli. Era la cosa più logica da fare: fotterlo prima che lui potesse fottere loro, perché potevano stare certi che quello avrebbe provato a fotterli in tutti i modi.

«Quindi suggerisci di andare lì ad ucciderlo?» gli domandò l'asiatico, fissandolo storto. Alla fine aveva dovuto cedere e acconsentire che vivesse con loro ma nessuno poteva imporgli anche di essergli amico e di trattarlo bene. Dover respirare la sua stessa aria era già una tortura più che insopportabile per lui, dopo quello che gli aveva fatto.

Quello annuì, pronto a spiegare cosa aveva in mente, tuttavia Michonne si intromise prima che potesse aprire bocca «Abbiamo promesso a Rick e Daryl che saremmo stati calmi» fece perentoria, come l'asiatico non riusciva a non guardarlo in faccia senza sentire il forte impulso di ucciderlo. Era un vero stronzo e non capiva come mai lo sceriffo avesse deciso di accoglierlo, ma quello che più non capiva era Keira che iniziava ad andarci fastidiosamente d'accordo. Certamente conosceva pochissimo la ragazza, non sapeva niente sul suo conto, eppure le era sembrata fin da subito una che sapesse distinguere la bella compagnia dalla feccia.

The Other Side of the Apocalipse - Vol.1 || The Walking Dead ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora