Keira e Scarlett, due sorelle completamente diverse ma l'una l'esatta metà dell'altra, mai si sarebbero aspettate la resurrezione dei morti e la fine del mondo che conoscevano.
Eppure era accaduto.
In un mondo ormai in balia dei vaganti dove gli uma...
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Keira si poggiò con una spalla allo stipite della porta finestra della torretta e osservò Rick fissare cupo l'orizzonte. Si vedeva lontano un miglio quanto fosse tormentato, dalle mani che stringevano con forza la ringhiera alla posa incurvata dal peso dei suoi stessi pensieri, e se una parte di sé avrebbe tanto voluto infierire, ricordandogli di averle puntato in faccia la sua revolver e di non aver ricevuto mai delle scuse, non era andata lì per alimentare i suoi sensi di colpa bensì era stata mossa dalle migliori intenzioni. Dopotutto quasi certamente sarebbero tutti morti nel giro di pochi giorni, se il Governatore se la fosse presa comoda, e quindi tanto valeva mettere una pietra sopra alle loro ostilità e cercare di collaborare per sopravvivere. Anche perché se lei aveva un pregio, dipendeva dai punti di vista, era che non riusciva a serbare rancore. Tutti, lei compresa, avevano fatto delle cose, cose spregevoli, quindi chi era per giudicare? «Bel discorso, sceriffo» si complimentò anche per palesargli la propria presenza, alludendo a ciò che aveva detto al gruppo pochi minuti prima.
Grimes, che non l'aveva sentita avvicinarsi, sussultò impercettibilmente venendo strappato dalla propria mente «Grazie» replicò voltandosi appena con il capo per accennarle un sorriso a labbra serrate per poi tornare a fissare il vuoto. Non aveva idea del perché lo avesse seguito ma, prendendo un respiro profondo, si preparò alla mazzata che stava per infliggergli, e se la meritava, se la meritava tutta dopo quello che le aveva fatto. La scusa che in quel momento non fosse in sé non era abbastanza, non dopo che l'aveva quasi uccisa senza darle una minima spiegazione. Tuttavia sentendo che non accennava a voler aggiungere altro o ad avvicinarsi ulteriormente, lasciò la presa sulla balaustra e si voltò completamente nella sua direzione, appoggiando il sedere contro il metallo e congiungendo le mani davanti ai fianchi.
Si fissarono, o per meglio dire studiarono, in silenzio per qualche secondo. Nessuno dei due aveva tanta voglia di iniziare a parlare, si era creato un divario tra loro che sembrava quasi insormontabile, ma alla fine la ragazza abbassando leggermente il capo e infilando una mano nella tasca posteriore dei jeans iniziò «Sono stata un egoista» ammise sentendosi immediatamente meglio «Insomma quella volta tra di noi... non ti ho ascoltato, mi avevi detto che non potevi, ma ti ho forzato e non ho pensato alla tua recente perdita... ho preferito assecondare quello che voleva questa stronza» specificò indicando prima sé stessa e poi le proprie parti intime per sdrammatizzare l'atmosfera seria, accennando un sorrisetto che fortunatamente lui imitò «Ma ci tengo a dirti che non mi aspetto nulla da te, Rick. Davvero non voglio assolutamente niente da te, per me era solo sesso... sono fatta così. Non mi piaceva mettere di mezzo i sentimenti prima di questo casino, figurati ora»
Se la castana pensava in quel modo di alleggerirgli la coscienza, non fu così. La frase "Per me era solo sesso", sullo sceriffo ebbe lo stesso impatto di una pugnalata nello stomaco. Per lui non era stato affatto soltanto quello, non era impazzito per così poco, ma era successo perché si era reso conto che, la ragazza che aveva di fronte, gli piaceva, gli piaceva da morire e si era sentito estremamente in colpa nei riguardi di Lori. Ciò nonostante non glielo disse, anzi, scelse di indagare su una questione che lo stava ossessionando da qualche ora. «E con Merle?» la incalzò lapidario. Non era nel suo periodo migliore, ne era più che consapevole, stava collezionando pessime decisioni, ma non era stupido. Aveva notato il feeling che la legava con il maggiore dei Dixon e, soprattutto, quello che si erano detti in sua presenza non lasciava spazio ad altre interpretazioni, tuttavia sperava ardentemente di sbagliarsi.
