P A R T E 2
"Dai, presto, sbrighiamoci a far pace adesso che l'orgoglio è distratto".
Francesca Garcia
Ieri, quando ero a cena con mio marito, ci avevano servito un ottimo vino rosso. Ricordavo perfettamente di averlo bevuto, ma ricordavo anche di averne bevuto una quantità così poca da permettermi di non abbandonare la lucidità. Quando la scorsa notte ero andata a letto, ero più che lucida, ma soprattutto era più che consapevole di essermi addormentata da sola. Ma ora, proprio non riuscivo a spiegarmi cosa ci facesse mio marito nel mio letto e cosa ci facessi io stretta nelle sue braccia.
Me ne stavo con gli occhi aperti e puntati sul suo volto premuto contro il cuscino. Sembrava un angoletto quando dormiva. Aveva indosso ancora gli abiti della sera precedente. Ovviamente aveva tolto la giacca, la cintura e le scarpe eleganti. Sfilai via un braccio dalla sua presa e forse già questo bastò per scompigliargli il sonno. Poggiai una mano sulle sua fronte, spostandogli qualche ciuffo di capelli e sperando che il mio tocco gli facesse definitivamente aprire gli occhi. Per mi fortuna questo successe molto velocemente.
Charles aprì piano gli occhi, ed aspettai qualche secondo prima di mormorare: «Ricordavo di essermi addormentata da sola».
Il monegasco lasciò completamente il mio corpo e si mise a pancia all'aria, portandosi le mani sugli occhi e stropicciandoseli. «Davvero?» chiese con fare ingenuo ed io quasi mi ero dimenticata quanto fosse ammiccante il tono della sua voce appena sveglio «Forse ti sbagli».
«Non mi sbaglio». Cercai di non sorridere quando lo vidi richiudere gli occhi e voltarsi nella mia direzione, ritornando a circondare il mio corpo con le sue braccia. «Che ci fai nel mio letto?».
«Tecnicamente è il mio».
«Charlesss».
Mio marito si lasciò andare in un sospiro spazientito e riaprì gli occhi. «Questa notte sono sceso per prendere un bicchiere d'acqua, quando sono risalito ho sentito dei lamenti provenire dalla tua stanza e sono entrato. Stavi piangendo nel sonno e non me la sono sentita di lasciarti da sola».
STAI LEGGENDO
Lo voglio || Charles Leclerc
RomanceAlmeno una volta nella vita, quando arrivava Natale o qualsiasi altra festività, ognuno dei nostri genitori riceveva una chiamata dai proprio amici. E nessun figlio poteva mettersi in salvo quando dal proprio genitore veniva pronunciata la fatidica...