Prologo

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Passeggiavo per le vie di Phuket, mentre tornavo a casa da lavoro. Quella mattina Faye non era venuta al negozio per sistemare alcune faccende burocratiche: bollette, noiosi incartamenti da sbrigare... L'aiutante che lavorava al negozio era andata in maternitá e, non avendo altre collaboratrici da assumere, presi temporaneamente il suo posto. L'aria di quella sera era frizzantina, il cielo iniziava ad assumere tonalitá meravigliose. Persone che rincasavano, ragazzi di ritorno dalle universitá, con indosso ancora le loro divise, una ragazza dai lineamenti delicati reggeva tra le mani il suo smartphone, digitando frenetica qualsiasi cosa sulla tastiera, una vecchina graziosa attendeva paziente l'autobus che l'avrebbe portata al focolare domestico. Ecco cosa mi affascinava maggiormente di quel posto, mi piaceva osservare e immaginare le vite altrui. Cosa avrebbero mangiato per cena? Quali materie avrebbero dovuto studiare come compiti per casa?
Mi sentivo libera. Era tutto ciò che avevo sempre desiderato: una nuova città, una nuova vita. Non era forse quella la felicitá? Tornare a casa a fine giornata e trovare la tua persona ad accoglierti a braccia aperte?
Amavo Faye. Le cose tra di noi andavano magnificamente. Convivevamo nella sua casa, amandoci ogni giorno di più, dichiarandoci ogni giorno il nostro amore. Dal mio arrivo in Thailandia, quante cosa erano successe? Ricordate della mia migliore amica Andrea? É tornata in Italia con Freen, per farle conoscere i suoi genitori. Si erano prese del tempo per loro, nonostante la sua fidanzata fosse una stakanovista che viveva di solo lavoro, riteneva cosa buona e giusta dedicarsi principalmente alla loro relazione. Ne fui talmente felice di saperle felici... Non vedevo l'ora di riabracciarle. Quanto a me, era chiaro che prima o poi avrei dovuto rincasare in madre patria per l'eventuale scadenza del visto, rivedere i miei, e lo avrei fatto, ma per ora... lasciatemi vivere il mio sogno thailandese!
Percorrevo Bangla Road. Negozianti sistemavano articoli sui baracchini, forni che iniziavano ad improfumare l'aria di cose buone, padroni che portavano a spasso i propri cagnolini, e una ragazza che si riversava felice in quelle viottole, io. Sorrisi.

Pensavo fosse lei, invece ... era l'altra Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora