Le nostre giornate trascorrevano divinamente: ero contenta di star al suo fianco, quello per me non era semplice lavoro, era motivazione per continuare a restarle accanto.
Durante i fine settimana, Faye, mi portava a conoscere posti sempre nuovi e trascorrevamo insieme quelle giornate con piacere e spensieratezza. L'ultima volta visitammo il santuario degli elefanti, creature meravigliose e molto rispettate dalla gente del posto. Il parco, pensate, fu costruito proprio nei pressi della natura per permettere loro di scorazzare liberi lungo il percorso, senza l'obbligo di catene, e questo, a me, trasmetteva pace e serenitá. Sapete cos'altro era stato magnifico? Il bagno con gli elefanti, un'esperienza unica e irripetibile che, con pochi Bath, ci diede l'opportunitá di godere di una "doccia XXL", in compagnia di quei grandi amiconi che sguazzavano intorno a noi, soffiandoci acqua dalle loro proboscidi. Gustammo inoltre un'ottimo buffet thailandese e la giornata diventò un ricordo indelebile, ricordi da costruire nel nostro album della vita. Faye non lo aveva mai fatto prima e condividere con me delle prime volte le sembrava opportuno per costruire ricordi bellissimi di noi.
Però, accadeva spesso che durante la settimana veniva chiamata a far servizi a destra e a manca, lasciandomi sola con un orda di clienti. Shampoo, piega, shampoo, piega, così fino a sera, però sorridevo.
Io potevo capirlo, ma a volte mi sentivo sola senza di lei. Probabilmente, a pensarci, era un bene che passassimo del tempo separate, così da non creare delle dipendenze l'una verso l'altra, anche se ci ero già dentro. Ero coinvolta abbastanza da dipendere da lei, e questo poteva rischiare di soffocare la nostra relazione.
Un'altra cosa: avevo imparato a formulare frasi di senso compiuto in thailandese, riuscivo a comunicare con le clienti del salone, a capirle, e per di piú, quello mi era ancor più motivante per apprendere ogni particolarità di quella lingua che suonava come dolce melodia. Nei primi mesi che trascorsi in quel paese, fui costretta a partecipare ad un corso base, portandolo a termine con ottimi risultati, direi.
Una sera, tornai a casa distrutta, e lei mi attendeva sul divano, a volte sveglia, altre volte no, e io mi fiondavo tra le sue braccia, mi riempiva di baci, mi faceva il solletico e le nostre risate riempivano l'ambiente.
Le sue risate: l'unico suono che avrei voluto sentire per sempre.
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Pensavo fosse lei, invece ... era l'altra
RomanceSequel della mia storia "Pensavo fossi tu, invece era lei" . Quante bellezze ogni giorno scopriamo esserci nel mondo? ma se Ferin esistesse proprio nella stessa cittá? e se realizzasse che non era Faye ad essere destinata a lei? un'incontro fortuito...