Tu chiamale se vuoi "emozioni"

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Rincasai.
Ad attendermi c'era il suo più bel sorriso e io mi ci perdevo nel suo, ogni volta. No, so a cosa starete pensando. Faye ed io avevamo deciso di lasciare fare al tempo. Non ci eravamo sposate, ma forse un giorno lo avremmo fatto. Avevamo ritenuto opportuno viverci ogni giorno, nella nostra quotidianità, soffocare nei nostri abbracci, nei teneri sguardi, bruciare nel nostro fuoco di passione. Ci stava bene così, mi sarebbe bastata sempre, Faye era la mia casa, il mio posto sicuro.
Mi persi nel suo caldo abbraccio. Un brivido lungo la schiena, come la prima volta. Con lei era sempre come la prima volta. Il mio cuore era suo, lo sapeva.
"Avrei voluto venirti a prendere con lo scooter"
"tranquilla, amore mio, avevo voglia di passeggiare, pensandoti"
"Ti amo!"
Un bacio, un tenero bacio, un bacio innocente, di quelli che si hanno voglia di dare, un bacio che non mi sarebbe bastato mai.
"Com'é andato il lavoro?"
Erano passati due mesi dall'ultima volta che a Faye venne l'idea di prendermi a lavorare con lei, per non farmi ritornare in Italia. Avevo imparato molto, avrei imparato ancora tanto ma, me la cavavo, ero brava. Shampoo e piega erano il mio forte ma, il taglio, quello spettava al maestro.
"É andato bene, nessuno ha avuto da ridire. E a te, invece, come é andata la giornata?"
"Una noia! Preferivo star con te".
Mi sciolsi, ancora.
La presi per mano e la condussi in camera da letto.
Dovevamo pur recuperare quel tempo perduto, no?

Pensavo fosse lei, invece ... era l'altra Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora