Vagavo nella notte di Phuket. Non ero sola, c'erano i miei pensieri a farmi compagnia.
Alzai lo sguardo al cielo.
Quella notte, fui spettatrice dello spettacolo più bello a cui avessi mai assistito.
Il cielo era una trapunta di stelle che splendevano su di me come Swarovsky. Erano lì per me, a infondermi coraggio.
Ero una vigliacca!
Avevo distrutto tutto ciò che mi era passato tra le mani.
La resa dei conti!
Soltanto un borsone a cingermi le spalle, fu il solo abbraccio che avrei potuto meritare quella notte.
Tutto mi tornò in mente. Niente avrebbe potuto allontanare i ricordi da me.
Quel molo, quello in cui prendemmo il traghetto per raggiungere l'isola...
Chiusi gli occhi. Andrea mi sorrideva. Stringeva la sua mano in quella di Freen e la imitava. Mi sorrideva. Però, non potevo toccarle. Non erano lì con me.
Vidi spuntare le prime luci dell'alba, quella brezza che mi solleticava il viso...poesia.
Cercavo in tutti i modi di scacciare lontano il senso di amarezza per aver lasciato la donna che quella notte avevo amato, invano.
Quel pezzo di bottiglia brillava ai miei piedi, riflettendo luce. Mi chinai a raccoglierlo e lo strinsi forte nel palmo. Un fiotto di sangue macchiò l'asfalto.
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Pensavo fosse lei, invece ... era l'altra
RomanceSequel della mia storia "Pensavo fossi tu, invece era lei" . Quante bellezze ogni giorno scopriamo esserci nel mondo? ma se Ferin esistesse proprio nella stessa cittá? e se realizzasse che non era Faye ad essere destinata a lei? un'incontro fortuito...