12.

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Maëlys torna a Monaco il mercoledì insieme a Romeo. Hanno trascorso dei giorni davvero rilassanti in compagnia. Il loro rapporto si è rafforzato, quella sensazione di malinconia è scemata. Sono tornati ad essere le stesse persone che erano quando si sono incontrati la prima volta.

Lando non si è fatto sentire. Questo perché è impegnato con il suo personal trainer per l'imminente Gran Premio di Monaco. Vuole darle la libertà che merita e attendere che sia lei a parlargli. Forzare una persona non serve a nulla. È il mantra che si ripete ogni giorno.

Maëlys può tirare un sospiro di sollievo, ma sa bene che Lando terrà ben salda la presa. O almeno, se si vedessero andrebbe in quel modo.

O forse ha parlato troppo presto perché il flusso dei suoi pensieri viene interrotto da Charles.

Cosa ci fa a Larvotto di prima mattina?

La biondina si è svegliata presto per potersi rilassare in spiaggia e fare un bagno ma, a quanto pare, non può avere un momento di pace.

Il pilota della Ferrari sorride a trentadue denti quando la nota stesa su un asciugamano a righe e con indosso un costume rosso, gli occhiali da sole a coprirle il volto e i capelli legati in una crocchia disordinata.

Il rosso le sta divinamente, si ritrova a pensare il monegasco, ancor più se addosso avesse la maglietta col mio numero stampato dietro.

Charles sfila la maglietta, rimanendo solo con il pantalone del costume. Maëlys lo guarda di sottecchi e avvampa. Mentirebbe se dicesse che non lo trova attraente. Cazzo, ci ha fatto sesso al Beaux Anges! Conosce ogni centimetro di lui, è stata bene quella sera. Non può dimenticare quel leggero tocco delle loro labbra, la sua bocca sul collo, le mani su di lei. Le emozioni contrastanti provate durante l'amplesso, quella disperata voglia di gettare la maschera e continuare quello che avevano iniziato. Non può dimenticare la persona che era stata quella sera, ma ormai Melody è un lontano ricordo. Ora è Maëlys, e Charles vuole anche lei.

«Vuoi un autografo?» ribatte arcigna la biondina e Charles ridacchia.

Stende un asciugamano accanto al suo e si siede. Giocherella con un po' di sabbia, poi riporta lo sguardo su di lei.

«Non essere così diffidente, chérie. Ti ho pur sempre salvata da un annegamento»

«Non ti ho chiesto di farlo!»

«Mmh, non potevo lasciarti lì, al freddo. Avresti potuto beccarti l'influenza», dice bonario. «Non fare il gentiluomo. Non lo sei. Non ti ho chiesto di salvarmi, né tantomeno di portarmi sul tuo yacht!»

«Uh, la gattina sta cacciando gli artigli», pigola Charles divertito.

Si alza e porge una mano alla biondina. Lei lo guarda accigliata. «Facciamo un bagno, dai!»

Riluttante, accetta. Charles la trascina in acqua ed entrambi ridono quando si spingono a vicenda. Riemergono e si guardano negli occhi. Sono rilassati, non c'è nulla che possa andare storto. È quasi come se fosse giusto, come se fossero amici di lunga data. Dentro di loro sanno che non possono esserlo. Gli amici non si guardano nel modo in cui si guardano Maëlys e Charles. Non si toccano, non fanno sesso, non si cercano con gli sguardi. E, soprattutto, non hanno la sensazione che attorno a loro tutto scompare perché inghiottiti da una bolla.

Charles la attira a sé per i fianchi. Le sposta qualche ciocca bagnata dal viso e le accarezza una guancia, rossa a causa del sole cocente. Sono gesti che la rassicurano. Vede uno Charles diverso, una persona premurosa e non una saccente che le fa perdere la pazienza. Vorrebbe che fosse sempre così, ma è chiedere troppo. Charles non lo è più da tempo.

Wicked // Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora