fares- "temporale"

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una cosa che odiavi alla follia da quando eri piccola? i temporali. sentivi tutti i tuoi amici parlare di quanto fosse rilassante la pioggia e tu volevi solo urlare quante volte invece non ti ha lasciato dormire. non hai mai capito come sia iniziata questa fobia, ma ricorda quando da piccola correvi nella camera di dario per dormire con lui quando il temporale non ti permetteva di addormentarti. ormai tutti sanno di questa tua paura, tanto che tuo fratello e gli altri ti hanno dedicato la loro canzone "temporale" e non dimenticherai mai il tuo "simpatici come pochi eh" in risposta.
ora sei seduta nel tuo letto cercando di non scoppiare a piangere, il motivo? c'era un temporale proprio ora. l'unica cosa positiva era che non eri a casa da sola perchè pietro, marco e duccio si erano offerti di farti compagnia visto che dario avrebbe dormito fuori per un paio di notti. erano le 3 del mattino ed un tuono ti aveva svegliato. hai cercato in tutti i modi di riaddormentarti spingendo il cuscino attorno alle orecchie per attutire il suono, ma dal primo tuono il tuo corpo si è ricoperto di brividi. sei quindi, ora, seduta tremante sul letto con la coperta avvolta attorno a te, come se questa potesse proteggerti. guardi le pareti della tua stanza che ti circondano pensando a cosa fare. non volevi svegliare gli altri, ma avevi davvero bisogno di dormire in vista dell'esame di domani. dopo un respiro profondo riesci a farti coraggio ed esci dalla tua stanza, camminando sulle punte dei piedi. una volta fuori ti guardi intorno, socchiudendo gli occhi per cercare di mettere a fuoco le cose nonostante il buio pesto. neanche il tempo di pensarlo che devi tirarti una pizza sulla bocca per evitare di tirare un'urlo dovuto al tuono e al successivo lampo che hanno illuminato l'intera stanza. ti scende una lacrima di paura lungo la guancia ma ne approfitti della luce veloce per capire come stiano dormendo i ragazzi: piccolo sul divano letto sulla sinistra del salone, marco su quello sulla destra, ma di pietro neanche l'ombra. pensi a questo punto che sia andato a dormire nella stanza di dario, cosa che fa ogni volta che dorme lì per farti compagnia. ti avvii lentamente verso la camera di tuo fratello ed apri la porta cercando di fare il meno rumore possibile. una volta dentro vedi le coperte disordinate, segno che qualcuno ha dormito lì, ma neanche l'ombra di pietro. decidi di sederti lì ed aspettarlo, mentre cerchi di convincerti che lo stai facendo per non svegliare gli altri due perché non vuoi ammettere l'effetto calmante che pietro ha su di te. ti fissi le mani, appoggiate sulle gambe incrociate, e quasi ti stiri il muscolo del collo quando alzi velocemente la testa al suono della porta che si apre nuovamente.
p: y/n, che è successo?
provi a rispondere ma un altro tuono rimbomba per la stanza, portandoti a coprirti le orecchie con le mani e a rilasciare un singhiozzo. subito senti pietro muoversi e correre verso di te. quando ti si siede accanto ti tira tra le sue braccia.
tu: h-ho paura
singhiozzi sulla sua spalla e lui ti accarezza la schiena cercando di tranquillizzarti.
p: shhh lo so, ma sono qui, concentrati su di me ok?
annuisci cercando di fermare il pianto ascoltando i battiti regolari del suo cuore, che sembra quasi fermo in confronto al tuo che batte all'impazzata. notando che continui a respirare pesantemente si stacca leggermente e ti prende le guance con le mani.
p: cosa ti ho detto di fare quando stai avendo un attacco di panico?
tu: m-mettere la musica
p: e perché?
prendi un respiro profondo non riuscendo a parlare bene, ma vuole farti parlare per regolarizzare i tuoi respiri.
tu: p-perché mi fa stare bene
ti accarezza una guancia con uno sguardo fiero e poi prende il suo telefono per metterti una canzone.
tu: p-pie
alza lo sguardo dal telefono per guardarti.
tu: mi c-canteresti disordine?
ti rivolge un sorriso dolce ed intenerito per lo stato in cui ti trovi.
p: ma certo, facciamo piano però altrimenti marco viene a picchiarci entrambi e lui si che fa paura
ridi al suo commento e vedi la felicità nei suoi lineamenti, perché se ridi significa che respiri già più tranquillamente.
vi sedete bene e lui prende la base dal telefono, mettendola bassa ma comunque percettibile, ed inizia a cantare. la sua voce, come anche lui, ha sempre avuto un qualcosa che riusciva a calmarti; infatti, andando avanti con la canzone che quasi ti sussurra dolcemente, sei sempre più calma e ti senti quasi cullata da lui che ti tiene tra le sue braccia. appena finisci lo stringi a te per dire "grazie".
p: credi di riuscire a dormire un po' ora? sono le 4 del mattino e hai un esame domani
annuisci e ti alzi, dopo avergli dato un bacio sulla guancia, per poi dirigerti verso la porta, ma ti fermi dall'abbassare la maniglia appena senti l'ennesimo tuono. ti immobilizzi subito ricominciando a tremare e tiri un respiro di sollievo quando senti la sua mano calda sulla base della tua schiena ed una che ti prende la mano.
p: meglio se resti qui y/n, così posso aiutarti in caso di altri attacchi
annuisci e ti lasci guidare. quando vi mettete sotto le coperte stai ancora tremando per il tuono e lui deve averlo notato.
p: fai una cosa, conta quanto passa tra un tuono e l'altro e vedrai che questo tempo aumenterà sempre di più, e questo significa che il temporale si starà allontanando
annuisci e ti concentri sul contare, stringendo forte la sua mano.
tu: u-uno, due, tr-
vieni interrotta dal rombo del tuono e quasi sobbalzi dal letto, ma la sua mano stringe la tua spingendoti a contare di nuovo.
tu: uno, due, t-tre, quattro, cinq-
altro tuono e, nonostante la paura, sorridi quando noti che ha effettivamente ragione, il temporale si sta allontanando. questa gioia però dura poco perché, dimenticandoti di contare, ti alzi seduta quando un tuono fortissimo rompe il silenzio che si era creato. ti porti subito una mano al petto cercando di regolarizzare i respiri e scoppi a piangere quando non ci riesci. subito si alza anche pietro che, non avendoti mai vista così spaventata, non sa cosa fare.
p: y/n piccola ti prego calmati, segui me ok?
ti prende una mano e se la porta al petto, ma scuoti la testa per fargli capire che il suo cuore non riesce a regolarizzare il tuo. dopo un paio di tentativi falliti lo senti che ti prende per le guance e ti tira a se baciandoti. resti scioccata all'inizio, per poi chiudere gli occhi ed abbandonarti a quel bacio immergendo le mani nei suoi capelli che tanto ami. sposta una mano intorno alla tua vita spingendoti più vicina a lui, tanto da finire seduta sulle sue gambe. quando vi staccate per motivi di fiato, lui ti accarezza i capelli guardandoti negli occhi.
p: l-l'ho visto in teen wolf e lì aveva funzionato, speravo funzionasse anche ora
sorridi, ormai tranquilla e con il respiro regolare, e poggi la fronte sulla sua.
tu: ringrazio di averti fatto vedere quella serie tv allora
sorride e ti sposta un ciuffo di capelli che ti era caduto davanti al viso.
p: p-posso di nuov-
tu: ti prego si
senza farselo ripetere, porta una mano dietro la tua nuca e ti spinge verso di lui. vi baciate di nuovo e non potresti desiderare di meglio, contando che ti piaceva da un anno.
p: mi piaci tanto piccolina
tu: anche tu serafini
ti stringe a sè e, anche se con fatica, porta entrambi nuovamente sotto le lenzuola. con le sue braccia avvolte intorno a te, il calore che irradia il suo corpo e le vostre gambe aggrovigliate, riesci finalmente ad addormentarti non curandoti più nemmeno del temporale che continua imperterrito fuori dalle mura sicure in cui siete.

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