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Daphne Clifford

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Daphne Clifford



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Monaco aveva molti meno turisti e c'era poca gente rispetto all'ultima volta. Il sole in cielo era pallido, ma comunque faceva un'ottimo effetto sulle acque cristalline e calme del Mediterraneo. Passando davanti a ville lussuose ed il famoso casinò, dopo giusto un paio di minuti il ragazzo parcheggiò la macchina nel garage del condominio.

Lando si caricò nuovamente delle valigie di Daphne, guidandola in quella che sarebbe stata la sua nuova casa.

Daphne sentiva il cuore in gola. Non aveva mai vissuto con qualcuno che non fossero i suoi genitori, né aveva vissuto al di fuori dell'Inghilterra. Nonostante la disponibilità economica, non aveva avuto l'occasione di girare il mondo come e quanto desiderava, quindi molti stili di vita e culture erano a lei estranee, persino quelle più vicine.

In quelle due settimane dall'inizio della farsa aveva conosciuto ambienti e modi di pensare completamente diversi dal suo, molto più di quanto aveva fatto in tutta la sua vita.

«Eccoci a casa.»

Casa.

Le aveva fatto un effetto particolare sentire quella parole. Realizzò solo in quel momento che quella, in parte, sarebbe stata anche casa sua.

L'appartamento di Lando era molto più grande di quanto si potesse aspettare. Era spazioso e luminoso, dallo stile minimalista ma comunque molto confortevole ed ospitale. Rimase subito conquistata dalla casa, così moderna.

Aveva vari scaffali su cui erano riposte delle collezioni di vecchi caschi, che Lando aveva usato in gare delle precedenti stagioni, trofei conquistati ed alcune delle medaglie dei più significativi. Completavano la decorazione alcuni quadri raffiguranti la sua monoposto, o qualche momento particolarmente importante per la sua carriera.

Daphne si soffermò a lungo ad ammirare l'angolo dedicato ai trofei, e rimase stupita dalla quantità di riconoscimenti che aveva ottenuto. Aveva intuito che Lando se la cavasse bene nel suo lavoro, ma non aveva idea del fatto che avesse raggiunto un tale livello di successi.

«Ti piace?» domandó il ragazzo, per poi farsi seguire sul loro balcone che aveva una bellissima vista sul Principato e sul porto.

«È veramente bellissima.»

Era molto diversa dalla sua casa in Inghilterra. La villa dei Clifford era molto più maestosa e dallo stile antico, completamente impersonale e priva di oggetti o ricordi personali. L'arredamento era opulento, non c'era nulla che potesse raccontare la storia della sua famiglia.

ANOTHER LOVE | LANDO NORRISDove le storie prendono vita. Scoprilo ora