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Lando Norris

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Lando Norris

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Non c'era un motivo preciso per cui gli piacesse così tanto venire in Italia. Era più un insieme di sensazioni, di dettagli.

Amava mangiare pizza ad oltranza dopo un'intensa giornata di lavoro in pista. C'era qualcosa di semplice e perfetto in quel rito: sedersi a un tavolo all'aperto, ordinare una Margherita o una Diavola, e perdersi nel profumo del basilico fresco. Erano sensazioni che, quando viveva in Inghilterra, poteva solo sognarsi. Era il suo modo di sentirsi come un turista qualunque, dimenticandosi per qualche ora del suo status e del motivo per cui fosse lì. Quindi sicuramente l'Italia aveva già un punto a favore per essere uno dei weekend più piacevoli dove soggiornare.

Ma non era solo una questione di cibo. Lando aveva sempre apprezzato la gente del posto, il modo in cui gli italiani sapevano godersi la vita, con quel loro modo di fare accogliente e rilassato. E poi, le ragazze italiane... quando era single, non aveva potuto fare a meno di notare quanto fossero affascinanti. Bellezza naturale, ma anche quella simpatia sfacciata che lo faceva sentire a suo agio, come se le conoscesse da sempre.

C'era sempre un equilibrio perfetto tra relax, vita mondana e buon cibo. Non poteva desiderare di meglio.

Quel fine settimana comunque non c'era tempo -né voglia- per la vita mondana, ma solo per relax e buon cibo... ed ovviamente il lavoro. Dopo la vittoria a Miami voleva continuare a lavorare duro per ottenere subito un altro buon risultato ed essere costante. Doveva confermare a tutti che il campionato non era chiuso, che quella non sarebbe stata una stagione anonima.

Aveva una buona, buonissima macchina che gli avrebbe permesso di essere competitivo per l'intero campionato, e sarebbe stato da stupidi non sfruttare un'opportunità del genere. E poi, chissà, magari sarebbe arrivato un titolo. Era presto per parlare di quell'opzione ad alta voce, c'era ancora troppa strada da fare e tanti punti da recuperare.

Bisognava dare priorità a quello specifico weekend, senza guardare troppo al lungo termine. Ora l'unica cosa a cui doveva pensare era al presente, di gara in gara, evitando distrazioni o obbiettivi, per il momento, ancora irraggiungibili.

A tenergli compagnia ci aveva pensato Conrad, che da grande amante della Formula Uno non stava nella pelle. Gli aveva raccontato che l'anno precedente aveva già assistito a diverse gare in giro per il mondo, anche grazie a inviti esclusivi di sponsor condivisi tra Mercedes e il Manchester United.

Lando si divertiva a vederlo così coinvolto, quasi come un ragazzino al suo primo Gran Premio. Per lui, invece, la Formula Uno non era solo un lavoro, era la sua vita. Tutto girava attorno a lei. Ma vedere Conrad così appassionato, con quell'entusiasmo quasi infantile, era pura bellezza. C'erano persone, sugli spalti, da casa, che vivevano per i fine settimana di gara, per vedere anche solo un Gran Premio dal vivo, e tutto ciò era incredibile. C'erano persone che gioivano con la stessa euforia di Conrad, che sognavano di vedere una monoposto dal vivo.

ANOTHER LOVE | LANDO NORRISDove le storie prendono vita. Scoprilo ora