due

1.4K 87 4
                                    

Daphne Clifford

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Daphne Clifford


୧‿̩͙ ˖︵ ꕀ⠀ ⟡⠀ ꕀ ︵˖ ‿̩͙୨





Tutto quello su cui Daphne riusciva a concentrarsi in quel momento era il rumore delle tazzine che sbattevano tra di loro nella lavastoviglie ed il vivace chiacchiericcio dei tavoli attorno.

Era come paralizzata, il suo sguardo era fisso sul mare luccicante davanti ai suoi occhi. La sua mente, di solito così vivace e acuta, era ora un vortice confuso di scuri pensieri e immagini. Il brusio del locale, che solo un attimo prima le era sembrato un sottofondo piacevole, ora le risuonava nelle orecchie come un assordante frastuono.

Il fratello e la cognata parlavano con disinvoltura, ma non riusciva neanche a captare quale fosse l'argomento in questione. Tutto suonava come un fastidioso rumore in sottofondo che non seguiva senso logico.

Per quanto i due avessero cercato di darle manforte, non potevano sottrarsi agli ordini della madre, e men che meno a quelli del padre.

Gli uomini che aveva incontrato in quei giorni erano grandi e prestigiosi uomini d'affari e mecenati ma erano tutti molto più grandi di lei ed anche abbastanza inquietanti.

Il cuore di Daphne batteva all'impazzata nel petto, come un uccello intrappolato in una gabbia. Si sentiva soffocare, come se tutto d'un tratto l'aria stessa le fosse stata sottratta dai polmoni. Il mare, un attimo prima fonte di pace e serenità, ora le sembrava un abisso minaccioso, pronto ad inghiottirla. E ad essere sinceri, forse avrebbe preferito essere inghiottita dal mare piuttosto che continuare tutti i suoi doveri.

Chiuse gli occhi, cercando di calmare la tempesta di emozioni che le imperversava dentro. Ma le immagini dei vari uomini che aveva incontrato continuavano ad affiorare alla sua mente, i loro sguardi maliziosi e le loro risate sguaiate che riecheggiavano nelle sue orecchie.

Si sentiva in trappola, una marionetta nelle mani della sua famiglia, costretta a recitare un ruolo che non le apparteneva e ad essere qualcuno che non era. Il peso delle loro aspettative era schiacciante, e lei non riusciva più a sopportarlo.

«Stai ancora dormendo?» le domandò il più grande, intento a sorseggiare un caldo e piacevole cappuccino.

«Magari.»

Louise ridacchiò per risposta, mentre giocava con un ciocca di capelli intrappolata tra l'indice ed il medio. Il fratello d'altro canto si girò per vedere se l'ospite che stavano attendendo fosse già arrivato, ed avendo il via libera prese parola.

«Lo sceicco Nasser sarà sicuramente molto impegnato con i suoi affari, sono convinto che non si tratterrà per molto.» la rassicurò il biondo, sfilandosi gli occhiali da sole. «È un importante investitore saudita.»

ANOTHER LOVE | LANDO NORRISDove le storie prendono vita. Scoprilo ora