diciassette

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Lando Norris

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Lando Norris

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Lando uscì dall'abitacolo arrabbiato ed infastidito da quanto appena successo. Dopo neanche dieci secondi dalla partenza la sua gara Sprint era stata compromessa e si era visto costretto a ritirarsi. Aveva subito tutte le conseguenze di uno scontro fra le due Alpine, facendo così scattare la Safety Car già dal primo giro.

Era furioso. Quel weekend non stava andando come programmato e come sperava. Voleva andasse meglio, e cercava di spingere il più possibile ma sembrava mancare qualcosa per raggiungere obiettivi concreti. Lo infastidiva ancor di più l'idea di essersi dovuto ritirare non per causa sua.

Gli era piaciuto già dal primo anno il Gran Premio di Miami. Gli piaceva il contesto così sfarzoso e festaiolo, così come gli piaceva la città che aveva mille opportunità da offrire. I tifosi americani erano abbastanza calorosi, aveva l'attenzione di Vip di alta, altissima portata ed era uno dei Gran Premi più scenografici e pomposi di sempre. D'altronde, erano negli Stati Uniti.

Voleva buoni risultati.

Diede un'ultima occhiata alla sua macchina ed attraversò la pista rapidamente, così da raggiungere la pit lane il prima possibile. Ad aspettarlo c'era Zak Brown, che lo prese sotto braccio e lo scortò all'interno del suo box, così che non potesse essere seguito dalle telecamere e dai giornalisti che già cercavano di assalirlo per una sua dichiarazione.

Fu solo in quel momento che si sfilò il casco ed il balaclava, posandolo sul primo scaffale che trovò sotto tiro.

«Che incidente del cazzo.»

«Lo so,» affermò l'uomo, cercando di temperare gli animi ardenti del ragazzo, che in realtà sembrava essere più deluso che arrabbiato. «La FIA vorrà parlarti.»

Quella mattinata sembrava infernale, dopo aver rinunciato alla sua gara, doveva anche affrontare una multa per aver camminato lungo la pista senza autorizzazione. Sapeva di aver sbagliato e che era giusto che pagasse -in tutti i sensi- per i suoi errori, ma quella giornata sembrava maledetta.

Annuì semplicemente, sapeva di aver sbagliato e non aveva neanche senso ribellarsi o lamentarsi.

Ripensò solo in quel momento alla partenza: il ritiro precoce bruciava, soprattutto perché sentiva di non aver avuto l'opportunità per giocarsela realmente. La sensazione di impotenza lo assaliva, un misto di frustrazione e delusione.

Mentre Zak cercava di dargli qualche parola di conforto, Lando era distratto e sovrappensiero. Si sentiva un outsider nella sua stessa squadra, incapace di contribuire come avrebbe voluto.

Prese un respiro profondo, cercando di calmare la tempesta interiore. Percepì l'adrenalina calare lentamente, ma fu in quel momento che capì che il fine settimana non era finito ancora. C'erano ancora le qualifiche, quello stesso pomeriggio, e la gara l'indomani. Nulla era ancora deciso e non poteva permettersi di adagiarsi.

ANOTHER LOVE | LANDO NORRISDove le storie prendono vita. Scoprilo ora