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Lando Norris

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Lando Norris

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Il weekend in Bahrain era stato normale.

Non era andata come sperava, guadagnandosi solamente un misero sesto posto. Quando si era immaginato il suo ritorno in pista, aveva sperato in risultati decisamente migliori di quello appena ottenuto. Non che il risultato in sé fosse cattivo o negativo, ma aveva avuto un buon feedback con la macchina soltanto nelle prove invernali, mentre in gara sembrava non andare come sperava.

Indipendentemente dalla sua delusione personale, cercava di non pensarci e soprattutto di essere obbiettivo. Quella era solo la prima gara del campionato, aveva tutto il tempo del mondo per prendere più confidenza con la macchina anche in gara. Già dalla prossima gara sicuramente sarebbe andata meglio.

Tutto il team comunque non aveva fatto altro che supportarlo e fargli complimenti, Andrea Stella era fiero del lavoro che avevano fatto ed anche gli ingegneri affermavano che i due avessero fatto del loro meglio per la scuderia. Insomma, chiunque era soddisfatto tranne lui.

Le urla dei fans lo risvegliavano dalla trance in cui si era immerso, gli ripetevano quanto fosse stato bravo, mentre chiedevano firme sui cappellini e foto da pubblicare sui social. Cercò di accontentare più persone possibili, ma stravolto dalla stanchezza salutò tutti e se ne andò, seguito da alcuni dei suoi collaboratori più stretti.

Rientrò in hotel in un van, così che potesse sciogliere i nervi e soprattutto riposarsi. Anche lì, fu travolto da altrettante persone che cercavano di ottenere anche un briciolo della sua attenzione, così dopo una manciata di minuti fu in grado di varcare la porta d'entrata dell'hotel.

Era felice di essere finalmente libero da qualsiasi tipo di impegno sociale, talmente sollevato che neanche si accorse di star sorridendo. Si sarebbe goduto la serata in pace, magari sarebbe andato a ballare o perlomeno avrebbe fatto qualsiasi cosa lo facesse stare un po' meglio. Voleva solo risollevarsi un po' l'umore.

Aprì la porta della stanza, alla ricerca di Daphne, che in teoria era rientrata in albergo prima di lui, ma non la riusciva a vedere. La chiamò a gran voce, ma continuava a non ricevere alcuna risposta da parte sua. Bussò con veemenza alla porta del bagno, ricevendo finalmente un cenno di vita.

«Sto bene, arrivo.» sussurrò, uscendo dal bagno giusto qualche attimo dopo.

Indossava uno di quei pigiami estivi che coprivano poco più dell'intimo. Non l'aveva mai vista così svestita, e la cosa non gli dispiaceva affatto, anzi. Era solita indossare sempre pantaloni lunghi -decisamente molto eleganti-, che nascondevano ogni centimetro delle sue gambe. Anche il suo modo di vestire era un chiaro richiamo alla sua riservatezza, ma era proprio un peccato lasciare quelle gambe sempre coperte. Sembravano chilometriche, nonostante la sua statura non fosse notevole, ma aveva comunque delle forme slanciate e allo stesso tempo decisamente femminili.

ANOTHER LOVE | LANDO NORRISDove le storie prendono vita. Scoprilo ora