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Le luci fosforescenti biascicavano tra le mure del locale. La musica assordante fece tremare i bicchieri semi vuoti sul bancone, la quale liquido barcollava tra le superfici del bicchiere in vetro. Occhi scrutatori visionarono il caos che dominava il bemd quella sera, in particolare, si stavano avvicinando le ore 23, e tutti,e dico tutti, in quel locale sapevano cosa volesse significare.

La discesa di ChimChim era alle porte,e già i primi eccitati all'idea di incontrarlo, presero posto al di sotto del palco, con in mano i loro cocktail fosforescenti. La calca era visibilmente ingestibile, gli schiamazzi e le incintazioni di far uscire il ragazzo dai capelli rosa erano assordanti,eppure, Jeon jungkook, non riusciva a distogliere lo sguardo dalle tendine rose al fine del palco. Porse il bicchiere con il liquido alcolico per l'ennesima volta a bagnare le sue labbra, ormai non più succube dell'eccessiva amarezza della bevanda.

I minuti passarono come turbini di scariche elettriche, lente,e terribilmente angoscianti. l'eccitazione nel rigonfiamento dei pantaloni attillati di jungkook erano la prova lancinante che anche solo stando qualche metro di distanza da lui, gli provocava un turbine di angoscia e inspiegale insazietà di desiderio.

Furono pochi i minuti che si susseguirono, la sua andatura si scrollò dal posto in breve tempo, sotto gli occhi perplessi del suo compagno, si sentiva una calamita pronta a scontrarsi con un suo simile, un camaleonte che furtivamente,senza occhi scrutatori addosso, stava per rintracciare la sua preda.

Fu un volto, dietro le quinte del backstage che con mano disinvolta invogliava la camminata di jungkook. Un ciuffo di capelli che fuoriusciva dalla tenda, ed un occhio semi aperto, seducente come pochi, che bramavano lo sguardo di un ragazzino Innocente.

La sua camminata cesso' una volta fu dinnanzi a colui che era visibilmente nascosto, eppure, quell ardone che aveva in corpo, l'odore della sua pelle e il suo ciuffo caramellato, potevano essere solo di una persona. Passarono millesimi di secondi, e i loro occhi, incollati l'uno all'altro, non diedero pace al ringonfiamento nei pantaloni del moro. Prese un profondo respiro, e si addentrò nella tenda. Il backstage era sommerso da un buio freddo,eppure, riconobbe la figura minuta di chimchim, al di sotto del suo petto, che con mani calde e paffute, percorrevano ardentemente il suo petto.

"per quanto tempo ti ho aspettato..perché non sei più venuto a vedermi? mi hai lasciato solo"

I suoi baci divennero fuoco nel collo di jungkook, che in poco meno di 10 secondi si era ritrovato chimchim avvinghiato sul suo corpo, con solo una tenda da copertura . Tenne un magone in gola che non riuscì a liberarsi con tanta facilità. Il corpo di quel ragazzo stava ardendo di lussuria e lui non aveva la più che minima idea di dove mettere le mani. Doveva chiedere il consenso se poteva toccarlo? baciarlo? fino a dove si voleva spingere?

Paonazzo in volto, un gemito tradi' le sue labbra serrate,e con mani timide, cerchio' la vita stretta del rosato, che tutto pareva tranne che disinteressato dal collo di jungkook, martoriando la sua pelle divenuta rossastra.

" che c'è? per caso non mi vuoi?"

"stai scherzando..." sussurrò a quel punto jungkook,che con occhi increduli riusci' ad intravedere gli occhi loquaci del rosato, bagnato da un inspiegabile desiderio. Venne tolto della sua capacità visiva, di fatti il ragazzo tolse con una lentezza disarmante i suoi occhiali rotondi. Sentì solo una mano accompagnatrice,stretta sul suo collo, che lo incitava a raggiungere la tenera pelle del ragazzo. Non se lo fece ripetere due volte. Fu tramortito da un inspiegabile senso animalesco che crebbe in lui nel momento esatto in cui assaporò il dolce gusto della pelle scarlatta del suo più grande desiderio sessuale.

Martoriò quella pelle come mai seppe fare, divorò ogni centimetro della sua pelle, assaporando minuto dopo minuto il dolce gusto caramellato che emanava quel corpo tanto etereo. I minuti che si susseguirono furono ardenti come bolle di lava sulla pelle candida di jungkook, barcollarono sui loro stessi corpi, accasciandosi irrimediabilmente sulla base di un tavolo impolverato. Il clamore di sottofondo dei clienti assetati del corpo del rosato davano un senso di eccitazione primordiale.

Le loro bocche umide e bagnate non diedero un attimo di respiro al rosato, che con voce rotta, gemeva sull'orecchio del moro, intento a togliere l'indumento sottostante. Fu una scarica di andrenalina che risvegliò il giovane jungkook, che con occhi semi chiusi, diede vigore al suo sesso, tenuto stresso tra il suo palmo, intento a spingersi nell'orifizio del rosato, ormai un disastro di gemiti, senza che se ne potesse rendere conto, in pochi minuti, il moro si riversò all'interno del corpo del rosato, che mai, prima di all'ora, si era concesso cosi spudoratamente ad un cliente, ma in fin dei conti, lui, era il suo cliente preferito.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 05 ⏰

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