PRIMO EPISODIO - SOGNO

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SOGNO DIMENTICATO

Tutto mi avvolge come il niente.

Il nero mi si espande anche dentro, dandomi inconsistenza e una leggerezza che mi appesantisce, mi fa precipitare. Sono così leggera che ho paura di paragonarmi al vento, perché lui non è mio alleato come dovremmo essere.

- Ma tu sei il vento!

Una voce dal nulla, da tutto, dal nero, esclama con troppa allegria qualcosa che non capisco. Una voce che non riconosco. Non è la stessa delle altre volte. Quella che mi perseguita.

- Bambina, tu sei il vento. Ancora non l'hai capito?

Questo non mi piace.

Quest'affermazione è insensata e proprio non mi piace.

Perché mi sento così strana?

Cos'ho che non va?

- Stai sognando, forse non ricorderai neanche questo sogno una volta sveglia, però volevo dirti una cosa.

È tutto così scuro, nebuloso e pesante. I sogni non sempre mi ritornano alla memoria, spesso li dimentico, e non credo di averne vissuto uno così strano. Di certo questo è alquanto insolito.

- Chi sei?

- Un amico, bambina. Solo un amico.

- Non credo proprio...

- Sei sempre stata così diffidente, allora dimmi? Perché ti sei fatta influenzare così tanto da quel sempliciotto?

- Di chi parli?

- Lo sai benissimo.

Non mi va di pensarci... e non vorrei proprio sapere come lui possa conoscere quello che mi ha fatto Sebastian. Ma questo è un sogno, si possono controllare i propri sogni!

- Sei intelligente bambina, però ti fai ancora condizionare. E questo non va bene.

- Tu cosa ne puoi sapere? Chi diavolo sei?

- Me lo chiedono sempre tutti! Che importanza ha?

- Ce l'ha, sei nella mia testa!

- Ah, sì? Come fai a saperlo?

Già... come faccio a saperlo?

Questo è un sogno però...

Questa leggerezza non la provo se sono sveglia. Non esiste.

Non sono così inconsistente dappertutto, come lo è il vento. Non sono mai stata in grado di percepire tutto e niente come adesso. Non credo sia possibile.

Non sto capendo nulla.

- Invece, bambina mia, questa leggerezza esiste eccome, e tu hai il potere per esprimerla a pieno delle tue capacità.

- Ma non posso usarlo.

- Certo che puoi. Nessuno te lo impedisce.

- Si, invece.

Mi sento sconfitta nell'ammetterlo. Impotente davanti a cosa?

Al nulla più assoluto o difronte alla mia coscienza?

- La natura me lo impedisce.

- Oh.

Ride, la voce misteriosa ride di me. Echeggia tutto intoro a me, dentro di me facendomi sentire peggio perché per quanto voglia negarlo mi importa troppo.

- Oh, piccola bambina, ancora non hai capito che siamo parte della natura. Noi siamo un frutto della terra come ogni altra cosa che esiste. L'uomo non ha capito che siamo parte di essa e che niente è superiore, solo e semplicemente diverso ma tutto collegato. Quindi, chi è come te, ha qualcosa in più, ma nulla che toglie ad altro. Sei semplicemente diversa e puoi fare cose diverse.

- Perché sono diversa?

Me lo sono sempre chiesta.

L'ho sempre odiato.

Non mi è mai piaciuto anche se non sono mai stata sola. Non sono solo io quella diversa.

- Sciocca, tu sei l'incarnazione del vento. Ricordalo sempre.

Un eco che mi si disperde dentro come un lieve respiro lasciato andare.

Una piccola carezza che mi riempie di brividi. Qualcosa che odio da sempre ma che mi apre davanti una porta che non voglio sentire sbattere di nuovo.

Poi più nulla.

ARIA - ACQUA TERRA FUOCODove le storie prendono vita. Scoprilo ora