TERZO EPISODIO - CAPITOLO 11

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LARAI

L'idea di Darian di fare un giro alla fine si è rivelata una vera e propria missione raccolta legnetti, e dato che si è fatto parecchio tardi e ancora non ho sonno, camminare mi rilassa come poche altre cose fanno. Perché il relax non è una cosa che comprendo.

Ci siamo fermati diverse volte nel posare sulla sabbia i diversi mucchietti di rametti che sarebbero serviti al falò, ma dato che non abbiamo mai deciso di tornare indietro, ci è convenuto lasciarli e recuperarli al ritorno quando decideremo davvero di fare dietro front.

È piacevole camminare sulla spiaggia buia anche se ho trovato Darian più serio del solito. Si è liberato della tensione man mano che lo stuzzicavo e prendevo in giro come al solito e quello strano senso di disagio è scomparso senza occuparmi ulteriormente con qualche pensiero disturbante a cui ho cercato di non dare peso nel silenzio che c'era tra noi due all'inizio. 

Sorrido a Darian presa dal momentaneo senso di contentezza. 

Sorridomentre cammino un po' più veloce di lui, e trovo i suoi occhi fissarmi quando mi giro a guardarlo.

Darian rimane perplesso da questo mio sorriso spuntato dal nulla, perché è da un po' che camminiamo in silenzio lungo la costa sabbiosa, e corruccia le sopracciglia chiedendomi a cosa è dovuto questo splendido sorriso.

Avvolte non capisco perché accentui qualche mia insignificante caratteristica. Non ne trovo motivo, però ogni volta che dice che sono forte, aggraziata, splendida o che so... ha anche detto speciale svariate volte, non capisco perché mi debba ammutolire se non so come reagire a certi suoi comportamenti, finché non decido di dimostrargli il contrario tirandogli un pugno quando dice che sono gentile o, quando sono splendida, faccio una smorfia come adesso. Lui ride, e anche se ho reagito in ritardo, questa volta mi sono salvata dal battito mancato che poteva percepire chiunque dato che ho sentito chiaramente il mio cuore smettere di funzionare.

Rivolgo l'attenzione davanti a me, un bagliore lontano che brilla nel buio. Qualcuno deve aver deciso di fare un falò come noi.

Sarà meglio evitare di andare avanti? Non è che ho molta voglia di incontrare qualcuno dell'isola.

- Semplicemente perché oggi è stata...

- Una bella giornata?

Finisce lui con un tono leggero, sapendo che per me queste "giornate belle" sono davvero occasionali. Non rare, semplicemente non ho occasione avvolte di trovare quel bello che mi affascina. Avvolte non riesco a vedere lo splendido che ho davanti al naso, il divertente che mi coinvolge, il sollievo o la leggerezza che basta cercare. A volte sono troppo persa nei miei timori tanto da dimenticarmi delle cose belle. Questa mattina invece, forse già da ieri sera o qualche giorno, non saprei, ho ritrovato quella pace che mi mancava, e mi riesce abbastanza facile sorridere al mio migliore amico.

Darian mi blocca afferrandomi per un braccio, e quando vedo la sua espressione indecifrabile e rivolgo lo sguardo dove sta guardando lui impietrito, qualcosa si fa largo prepotentemente in me.

Il falò che avevo visto poco fa, un piccolo bagliore che illumina i volti di chi ci è davanti, mostra due ragazzi trasandati.

Due sconosciuti.

Si alzano come vedono che ci siamo fermati, uno si regge all'altro con fatica che nasconde velocemente dietro il viso stanco. Questo non mi sfugge, e come guardo con più attenzione i loro volti illuminati dalla fievole luce, rimango impressionata.

Due volti identici.

Gemelli.

Andrew ci aveva spiegato della possibilità che due persone nascano uguali. Ha a che fare con la genetica, ma Aikane saprebbe spiegarlo meglio perché non ho prestato attenzione alle svariate lezioni. L'unica cosa che mi ha affascinato è sapere che si può essere identici nell'aspetto e nel sangue, e loro due sono identici.

ARIA - ACQUA TERRA FUOCODove le storie prendono vita. Scoprilo ora