SECONDO EPISODIO - CAPITOLO 4

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LARAI

Non sono riuscita a rispondere alla domanda di Ely. Non credo di saperlo neanche io come mi sento o cosa sento quando uso il mio Dono, il mio Elemento. Perché è il mio elemento vero?

Posso possedere qualcosa che nessuno, nella vita normale, può controllare veramente?

È possibile che io possegga il Dono dell'Aria invece che essere qualcos'altro?

Me lo sono sempre chiesta, o almeno sono dubbi che la mia mente formula per rendermi insicura più del solito e confondermi ulteriormente su qualcosa che non è definito per nessuno.

Come diavolo dovrei sentirmi quando sono a contatto con la natura, col mio elemento?

Mi sento inadeguata a "possederlo".

Forse l'ho sempre saputo, e quando ho usato il dono, almeno quella notte, l'uragano mi ha ammaliata e sapevo quello che stavo facendo.

Non ho usato quello che avevo, quello che ho sempre avuto, non ho usato qualcosa che non ha un controllo, ho semplicemente ascoltato i suoi ululati, gli urli terrificanti invece di zittire tutto e nascondermi lontano. Ho seguito quello che prima non avevo visto, forse non volevo vedere e sentire.

Semplicemente ho dato ascolto ad una parte di me che non mi piace ancora, che mi cambia come non ho mai voluto. Qualcosa che non capisco.

Io sono il mio Elemento.

Io sono l'Aria e il Vento che portano profumi piacevoli ovunque, trasportano pollini e accompagnano nel loro viaggio gli animali che volano nel cielo. Io sono il soffio leggero che accarezza la terra, i suoi frutti, ma posso essere anche lo schiaffo che fa sbattere le porte e che ti colpisce con forza senza darti la possibilità di reagire.

Il mio elemento è questo e, nonostante non lo voglia ammettere ad alta voce, lo sono anche io.

Ecco perché non ho risposto ad Elayaa, non credo di essere pronta ad accettare una verità così semplice che nessuno potrebbe contestare.

Non ho voglia di dare un senso a qualcosa che potevo capire molti anni fa, ma capisco solo ora. Poteva essere tutto diverso se solo avessi capito prima.

- Larai sveglia!

- Attenta!

Le voci di Aikane ed Elayaa mi raggiungono forti echiare, e ho il tempo di spostarmi dalla traiettorie di un bastone lanciato daqualcuno.

Iragazzi mi hanno voluto trascinare fuori di casa forzatamente, ormai lecontusioni sul corpo sono quasi guarite tutte, e restare a letto una settimanaintera, eraqualcosa che non volevano continuassi a fare.

Darian ha seguito le due lezioni di tiro con l'arco che ho dovuto saltare perché la nausea e i dolori alle articolazioni non cessavano, e dato che quello è l'impegno più urgente che determina la mia condotta esemplare agli occhi di coloro che evito scrupolosamente, apprendere che sono stata male e che Darian avrebbe tenuto le lezioni al posto mio, non è stato un problema per nessuno, un sospetto ancora meno, ma l'unico che doveva accertarsi sulle mie vere condizioni, la sua finta compassione mi ha nauseata, e Sebastian era venuto a vedere come stessi per l'ennesima volta.

Accantono tutte le mie preoccupazioni, e invece di scansarmi per non essere colpita dal bastone, alzo un braccio e lo afferro al volo prima che mi colpisca la spalla.

Stavamo camminando ai margini dei terreni dove sicoltiva tutta l'insalata che viene distribuita equamente al villaggio, e non misono resa conto, troppo occupata a pensare, che abbiamo raggiunto il campo cheuso per gli allenamenti di arco e frecce. È il terreno in cui tutti vengono ad allenare. Un pezzo di terra spianata dove l'erba cresce e viene tenuta in ordine. Un posto perfetto dove sfogarsi.

ARIA - ACQUA TERRA FUOCODove le storie prendono vita. Scoprilo ora