LARAI
- Dove siamo?
Grido per sovrastare l'urlo impetuoso di un vento che sbatte contro le strutture immobili e combattendo ancora con una nausea che non mi atterra perché sono troppo affascinata da tutto quello che i miei occhi vedono.
- Questa, ragazza, è New York. Siamo in America!
Le parole non mi vengono. È tutto surreale. Potrebbe benissimo essere un'allucinazione, ma non credo che le sensazioni che sto provando possano essere trasmesse tramite un tocco. Ci siamo lasciati le mani, mi sto reggendo sulle ginocchia mentre mi sporgo dal bordo e guardo giù, molto in giù, e trovo quelle che sono microscopici puntini in movimento. Proprio come le formiche!
È tutto grandioso!
Il vento, i rumori inghiottiti che provengono da sotto, la sensazione di vertigine e lo scombussolamento per il cambiamento improvviso d'aria. Perché sì, l'aria è molto diversa qui.
La sento e fa piuttosto schifo, ma l'altezza la raffredda e da qua su sembra preannunciare solo disastri.
- Tutto questo è pazzesco!
Grido felice e folle mentre i due gemelli sorridono compiaciuti. Do un leggero pugno amichevole sulla spalla di Aidan e rimango estasiata dal loro potenziale.
Loro possono viaggiare ovunque!
- Accidenti! Sono invidiosa. Questo non è possibile. Non potete avere questo potere tutto per voi!
Aidan guarda Nathan che mi sorride tristemente e che alla fine mi porge di nuovo la mano.
- Dai, torniamo. Ne parleremo con meno rumore nelle orecchie!
Il ritorno è stato travolgente e nauseante proprio come all'andata. Un attimo di buio, come quando si sbattono le palpebre, e siamo di nuovo nel mio salotto. Solo che in questo momento accuso più effetti perché non ho il fascino di una città sconosciuta a distrarmi dalle fitte allo stomaco che potrebbero farmi vomitare. I ragazzi sostengono che è normale e che qualche respiro profondo mi farà passare il giramento di testa.
Ma come ci riprendiamo dal trambusto del viaggio, una vera e propria toccata e fuga, mi accorgo e mi sento ancora più male per una certa persona nella stanza, appostato inquietantemente nell'angolo più buio di casa mia.
Darian che ci fissa con una rabbia negli occhi blu tempesta e con altrettanta furia, credo proprio omicida, squadrando me attentamente e poi i ragazzi.
Come anche loro si accorgono di Darian fanno un passo indietro e si allontanano da me mettendo quanta più distanza la cucina glielo permetta. Vanno a sbattere contro il tavolo.
- Sai, potresti anche minacciarci con un arma e moriremmo d'infarto per la paura.
- Non è divertente Larai!
Mi ringhia contro Darian fulminandomi con quello che è uno sguardo puramente nero.
Già, è più arrabbiato della volta scorsa, quando ho rischiato di farmi male per allontanare quella che era una tempesta di categoria elevata.
Molto più furioso e minaccioso.
Sull'oro della perdita di controllo.
- No, hai ragione!
Urlo a mia volta fregandomene delle case vicine. Possono sentire tutto quello che vogliono, ma per una volta nella vita decido io se posso godermi un momento senza essere ripresa e messa in riga per quello che faccio o desidero.
Mi sono stancata ormai e non capisco perché sia arrabbiato adesso.
- Non è divertente. È semplicemente normale che io passi del tempo con qualcuno e che scopra cose nuove. Non dovrebbe essere divertente, non solo almeno. E tu mi hai stancato con questo tuo atteggiamento passivo-aggressivo che tiri fuori solo quando ti conviene.
Darian fa un passo avanti, il volto una maschera di pietra, e i ragazzi alle mie spalle fanno un ulteriore passo indietro.
- Dove siete andati?
- Tu non ti rivolgi così con me. Non pretendi un bel niente con quel tono del cavolo.
Guardo i gemelli e accenno con la testa la porta sul retro così che possano andare via perché questo suo atteggiamento mi preoccupa seriamente.
Loro si muovono piano, in direzione dell'uscita che gli ho indicato, così che possa rimanere sola con Darian, un Darian che non riconosco, e che possa parlarci, litigarci, urlargli contro sé è questo che vuole perché, se continua così potrei esplodere anche io e so che lui si sta trattenendo a fatica.
- Allora?
Si rivolge verso Aidan, quello con cui ha passato più tempo aiutandolo col trovare cose per lui e suo fratello, quello che l'ha convinto sulle loro buone intenzioni. Con cui l'ho visto ridere e scherzare. Proprio non capisco cosa gli prenda in questo momento.
- Amico, stavamo solo facendo quello che ha chiesto Larai.
- Esatto. Hanno solo esaudito un mio desiderio.
Darian mi guarda, penetrandomi così duramente con quegli occhi irremovibili, due pozzi scuri e scintillanti di rabbia, che nonostante faccia male essere guardata così duramente, non cedo alla sua indignazione, furia, chiamatela come vi pare.
- Ti ho vista sparire davanti ai miei occhi cazzo! Dove sei stata?!
Sussulto per la furia della sua voce, del suo tono e della strana preoccupazione che permea l'aria intorno a noi, vibrando così intensamente che crederei che io stia perdendo il controllo se non sapessi di essere ben salda e lucida.
Darian sta perdendo il controllo.
- Uscite ragazzi. Meglio che non stiate nelle vicinanze.
- Larai...
Nathan fa un passo avanti ma gli intimo seriamente di andare fuori. Capiscono persino loro che non dovranno stare nelle vicinanze se uno di noi sbotta.
Darian vibra di energia, solleticandomi le punte delle dita per l'elettricità che permea l'ambiente, e come lo guardo e lui rimane serio e ringhiante, quasi sofferente, capisco che sta provando a trattenersi.
Non l'ho mai visto così.
- Darian, guardami. Sono qui, sto bene. Sto più che bene. Ma ora devi proprio calmarti.
Facci un passo verso di lui e i suoi occhi brillano di una strana luce mentre tante di quelle emozioni mi intimano di stare ferma dove sono ma non ascolto tutta quella pressione che ho dentro perché seguo solo lui, quell'energia silenziosa e solleticante, sapendo che la causa di tutto questo sono io e qualcosa che non volevo affrontare.
Qualcosa per cui mi ha detto che ha paura e io cos'ho fatto?
L'ho fatto spaventare e me ne sono fregata delle conseguenze.
Sono una persona orribile.
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ARIA - ACQUA TERRA FUOCO
AdventureQuattro diversi ragazzi. Amici e fratelli che condividono qualcosa in comune, sperduti in un luogo naturale, incontaminato e sorprendentemente normale. Larai è una ragazza semplice e dinamica, che si annoia facilmente e cerca sempre qualcosa da far...