QUINTO EPISODIO - CAPITOLO 21

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AIDAN

Sono giorni ormai che impazzisco per le piccole cose che davo per scontato e che non reputavo così importanti come adesso che ci troviamo qui.

L'acqua calda mi manca più di tutto, ma mentre io e Nathan consumiamo una cena veloce nella casa in cui siamo ospiti e che abbiamo tutta per noi, rimpiango un bel hamburger o una pizza mentre mangio anche questa sera orzo con pomodori.

Non ne posso più di questa dieta a base di cose naturali, ho bisogno di una pizza gigante con farcitura extra di patatine e salsiccia, e anche se ho implorato Nathan un migliaio di volte per andare a prendere qualcosa in uno dei miliardi chioschi sparsi nel mondo dal quale abbiamo mangiato, non funziona a convincerlo e non riesco a capire come lui sia così calmo e spensierato.

- Proprio non so come fai.

Mi scappa dalla bocca mentre lo guardo lavare le stoviglie artigianali che qui hanno ricavato dagli scarti di quello che non viene usato. Niente, dico proprio niente, viene buttato. Qui utilizzano tutto quello che ha del potenziale, e ogni volta rimango sorpreso come qualcosa di semplice, impossibile, possa servire a qualcosa di banale o più ingegnoso.

Nathan passa molto tempo con il fratello di mezzo di Darian, Jaiden, e Aikane, intrigato da quel Laboratorio improvvisato che, devo ammettere, è molto interessante.

- Di cosa parli?

Nathan, ormai ripresosi al centro per cento dallo sforzo estremo che ha dovuto compiere, sfoggia un ghignetto che indica che sa a cosa mi riferisco.

Da quando non porta gli occhiali ha questa brutta abitudine di strizzare gli occhi per mettere a fuoco, ma si ostina a non voler andare a casa a prendere quel paio di riserva che tiene.

- Parlo di questo!

Allargo le braccia e indico tutto quello che ci circonda. Una graziosa casa in legno che ospita mobili costruiti forse dagli stessi ricavi, e che nell'insieme non ha nulla di meno di una casa come tutte le altre. A parte la corrente elettrica, un impianto idraulico, aria condizionata e tutte quelle cose che si danno per scontato ma che molti dimenticano che non tutti i luoghi che esistono nel mondo possono avere.

Io sono il primo a dimenticarmene.

- Non dico che non sia un posto fantastico...

- Ma sei stanco e vuoi tornare a casa.

Nathan sa sempre cosa penso. Io so sempre cosa pensa, ma questo non vuol dire che andiamo sempre d'accordo.

- Non sono stanco. Solo voglio il mio letto, le mie cose e una bella pizza.

Dissente, senza nemmeno nascondere lo sbuffo di irritazione misto a divertimento uscitogli di bocca.

- Sai, sei troppo materialista.

- No, questo non è vero. Sono solo realista!

Finisce di sistemare la cucina mentre io mi ero stravaccato su quello che è un divano mediamente comodo fatto di paglia e filamenti di quelle che credo siano foglie di palma intrecciate in una trama complessa che fa da rivestimento.

Hanno davvero senso dell'estetica anche con il poco che c'è.

E cavolo se è vero, forse sono un po' materialista se mi manca il mio divano comodo e molto costoso, il mio letto con lenzuola morbide e i miei vestiti, però ammetto anche che nonostante tutto qui si sta bene.

- La realtà è che siamo arrivati qui dio solo sa come, e le persone che ci vivono hanno passato situazioni peggiori della nostra. Si sono adattate, sono sopravvissute, e tu pensi alla pizza! Aidan, sarai mio fratello e ti voglio bene, ma a volte sei un coglione.

ARIA - ACQUA TERRA FUOCODove le storie prendono vita. Scoprilo ora