Stre pov
Era finalmente finita la scuola, ma non ero così felice, perché? Perché era il 30 Maggio ossia il compleanno di Enea.
Ricordo che quando era ancora invita io e Alessandro ci preparavamo una torta fatta di muffin con delle candelini e gliele portavamo in camera, eravamo così felici, eravamo molto più uniti.
L'ultimo compleanno che ha festeggiato con noi mi ricordo che avevamo preso meno muffin, se solo avessi saputo che quello sarebbe stato il suo ultimo compleanno avrei fatto del mio meglio, gli avrei riempito la camera di Muffin e lo avrei stretto a me cosa da non farlo andare via, ma ormai è successo, sono tre anni che questo giorno lo possiamo restando in camera, sono tre anni che porto un muffin al cimitero e lo mangio accanto alla sua lapide, mi manca questo giorno poi degli altri giorni.
Quel giorno scrissi a Nicola dicendogli che non stavo psicologicamente bene e che non riuscivo a passare da lui,mi rispose solo con un "ok, tranquillo, riprenditi❤️" dopo la spiaggia lo vedevo strano, si allontanava sempre di più, ma in quel momento volevo solo starmene a letto abbracciato ad una felpa di Enea.
Il giorno dopo restai ancora chiuso in casa cercando di ascoltare Alex che mi illustrava il suo piano per chiedere scusa a Giorgio, ma la mia mente era rivolta altrove, Nicola non mi scriveva da ieri, era disinteressato a sapere come stessi, non mi ha mai dato una parola di conforto, neanche quando mi succedevano cose stupide come un brutto voto a scuola, usava la scusa del "non sono una persona empatica, non sono bravo a consolare" e ci sta anche come cosa, fa parte del nostro carattere, però sto iniziando ad avere dei seri dubbi.
Deciso di parlarne Con Michele, con Giorgio, con Nicolò ed ogni uno di loro mi consigliò di parlargli, anzi, Nicolò in tutta la sua onestà mi disse che ai suoi occhi noi due non sembravano una coppia vera e propria, sembravamo degli amici con interessi, mi disse che in una relazione ci doveva essere complicità e felicità, ma secondo lui, l'unico felice qui ero io, poi la felicità di Nicola veniva dopo, e con dopo intendeva dopo una scopata.
Forse fu proprio quella conversazione che mi fece aprire gli occhi.
Deciso quindi di andargli a parlare.-
Nico, oggi sei libero? Devo dirti delle coseCichitto❤️
No Fede, oggi devo fare una commissione per mia madreSi tratta di una questione di minuti, non ore dobbiamo solo chiarire una cosa
Fede non insistere
Nicola dobbiamo solamente parlare.
Poi che commissione dovresti fare per tua madre?Devo comprargli delle cose, non insistere Federico.
Gli lascia il visualizzato, il ragazzino sapeva inventare delle scuse eclatanti, ma non era tanto intelligente.
Seguo sua madre su Facebook e ho visto che era partita per il weekend con suo marito, volevano prendersi del tempo per loro visto che una fa la cassiera e l'altro è un agente immobiliare.
Il signorino doveva un attimo aggiornarsi sulla vita.
Presi le prime cose che mi capitavano nel armadio e corsi verso casa sua.
Durante il cammino le paranoie preso il possesso di me, sapevo che stava nascondendo qualcosa ma avevo così tanta paura di sapere cosa stesse nascondendo.
A metà strada mi fermai più e più volte, volevo tornare indietro, non sapevo se stavo facendo la cosa giusta oppure no, avevo paura di poter combinare dei casi, avevo paura che potesse lasciarmi, amavo così tanto Nicola ed allontanarmi da lui mi avrebbe fatto del male.Ero nel bel mezzo di un attacco d'ansia, non sapevo veramente cosa fare quindi presi il mio telefono e chiamai la persona che sapeva come risolvere la situazione.
"Hey Nicolò..."
"Fede? Tutt'ok? Hai la voce brutta"
Usavamo quel termine quando uno dei due stava sul l'orlo di piangere.
"Forse Nicola mi tradisce" cercavo di non piangere, ma le lacrime pulsavano violente pronte ad uscire.
Il ragazzo rimase per qualche secondo zitto, poi prese a parlare
"Tu sei veramente sicuro di ciò che stai dicendo? Non è che sono le tue solite ansie?"
Io sono una dramma queen e mi faccio così tanti film mentali che ci potrebbero fare su un intera sceneggiatura.
Gli spiegai tutti i motivi per cui credevo che Nicola mi stesse tradendo soffermandomi su ogni dettaglio, anche sulle sue stesse parole.
"Io ti ho sempre detto che la vostra mi è sempre sembrata un'amicizia con secondi fini, ma non saltiamo a conclusioni affrettate, parlaci, senza rabbia, senza paura, vai a casa sua e vacci a parlare, se poi vi lasciate fa nulla, sono cose che capitano, vuol dire che lui non era quello giusto per te o se lo è... semplicemente siete capitato insieme in un momento sbagliato, ci sta sempre un ritorno, basta saper aspettare, ora però muovi il culo e vacci a parlare"
Forse aveva ragione, forse Nicola era quello sbagliato, oppure ero io quello sbagliato, o semplicemente era solo il momento sbagliato.Decisi di ascoltatore le parole di Nicolò, corsi verso casa di Nicola con il cuore a mille e l'ansia che aumenta ad ogni mio passo.
E lì inizio il mio incubo.
Quando mi avvicinai, il mio cuore perse un battito, le miei paranoie divennero reali e le lacrime scendevano rapide lungo il mio viso.
Nicola stava baciando una ragazza.
Aveva i capelli biondi che gli ricadevano sulle spalle
Era bellissima acconfronto a me
Gli prese il viso tra le mani e la bacio, più e più volte.
Le mani che prima stringevano i miei fianchi ora stringono i suoi.
Lo sapevo.
Sapevo che non era innamorato di me. Sono sempre stato un rimpiego per lui
Lui amava lei
L'ha sempre amata.
Ed io che cercavo di non ascoltare quelle paranoie, io che cercavo di non pensare perché mi faceva male
Mi ha usato.
Ma fa nulla.
È felice con lei.
Stavo veramente male, volevo urlare, volevo andarmene ma i miei piedi erano incollati al pavimento.
Guardavo Nicola in cerca di un suo segnale, qualcosa che mi facesse capire che stava solo fingendo, che non amava lei ma me, ma nulla, finché il suo sguardo non cadde sul mio.
Respinse la ragazza e mi venne incontro.
I miei piedi, che prima erano fissa al suolo, iniziarono a muoversi nella direzione opposta alla sua.
Urlava il mio nome, ma io continuavo a correre, finché non mi trovai a svoltare un angolo.
Il ragazzo corse più forte di se e mi imprigionò tra il suo corpo e la parte. Cercavo di dimenarmi, ma lui mi teneva ancora più stretto.
"Non voglio sentire scuse Nicola, allontanati"
"Ascoltami, ti prego è stato tutto un errore"
"Un errore? Un errore? Nicola, te la stavi limonando, da quanto va avanti sta storia?"
"Fede io..."
Alzai il tono della mia voce "da quanto tempo Nicola"
"Sei mesi"
Sgranai gli occhi, sei mesi. Sei fottuti mesi, ho creduto di amare una persona per sei mesi, ho dato tutto me stesso ad una persona che non mi ha mai amato.
Mi sentivo una merda, non sapevo cosa fare, non volevo piangere, non volevo dargliela vinta.
"Perché lo hai fatto?" Stette zitto per un tempo inqualificabile.
"Ti ho detto perché Nicola?" Alzai molto di più la voce e lo strattonai lontano.
Il ragazzo continuò a non parlare
"Ok ok Nicola" mi allontanai da lui e avanzai fino ad arrivare ad affiancarlo
"Dovevo ascoltare mio fratello"
"Io non ti ho mai detto di fidarti di me, l'ho hai fatto e basta, io non ti ho mai detto nulla, tu mi hai creduto"
"Io? Ora la colpa Serebbe mia? Tu mi hai tradito, tu mi hai ferito, io mi fidavo di te"
"Avanti Federico, sei serio? Secondo te potevo mai innamorarmi di uno come te? Non scendo così in basso"
Lo guardai male, iniziai a lacrimare.
"Ti ho sempre usato, sei tu che non lo ha mai capito, dovevi essere più sveglio. Per me sei stato solo sesso, e devo ammettere che sei anche molto bra-" non gli feci finire la frase che gli tirai uno schiaffo sul volto.
"Mi hai fai schifo, veramente schifo, mi ero innamorato di te, ero disposto a fare tutto per te, e in cambio cosa ho avuto? Nulla, solo delle grandissime corna, grazie mille"
"Mi ami? Sul serio? Sei così patetico"
"Si ti amavo... ma ti amavo in modo diverso perché se ti amavo come mi amavi tu ti saresti annoiato. E per lo più patetico? Io? Sei tu quello che usava delle scuse patetiche per non vedermi, se volevi solo far aprire le gambe a quella puttana di Asia potevi dirmelo, ti avrei aiutato, ma invece no, facciamo soffrire un povero ragazzo che ti amava veramente tanto."
"Come tu ho detto prima, tu hai deciso di affezionarti a me, per me eri e sarai per sempre una sola scopata". Dopo quelle parole senti un nodo alla gola che non mi permetteva di parlare riuscì solamente ad allontanarmi mentre le lacrime mi scendevano violente sul viso e a digitare un semplice messaggio a pagaCi siamo lasciati, mi ha tradito.
Angola autrice
Ciao, dovevo postare ieri ma non riuscivo a fare il dialogo
Vi amo (non uccidetemi)🤍
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Let's love ~Strecico~
FanfictionNon ho mai chiesto di amarmi, forse perché nessuno sapeva farlo come volevo o forse perché ero io a non saper amare. Ma con te è diverso, grazie a te ho imparato ad amare e ringrazio per essere amato.