Dopo l'incontro con quello strano ragazzo passo circa un mesetto. Lo vedevo quasi tutte le mattine ma non ci guardavamo neanche in faccia e sinceramente non ho la minima intenzione di socializzare con un essere così scortese, so che non dovrei basarmi sulla prima impressione e che le persone possono essere diverse, ma per lui non è così. Si comporta male anche con altri ragazzi, la cosa che mi facevano arrabbiare è che nessuno si ribellava a lui anzi si sottomettevano, avevano "paura" cosa poteva mai fargli un coglione come lui? Non lo capirò mai. Come ogni mattina da qui a questa parte mi vestii e andai a scuola sempre in compagnia del mio fratello maggiore. Era ormai un mese che mi chiedevo chi fosse il ragazzo che frequentava mio fratello e spinto dalla curiosità glielo chiesi "senti Ale, ma il ragazzo con cui esci sempre, come si chiama?" Vidii nei suoi occhi accendersi una certa scintilla e subito un sorrisetto da innamorato perso gli si formò sul volto
"Si chiama Giorgio, ed è il mio migliore amico" gli sorrisi e lui continuò "devo presentartelo, è la persona migliore della mia classa, forse anche l'unica" a quelle parole sorrisi anche io "ma non è che il mio fratellone si è innamorato?" Alex si fermò di scatto e abbasso lo sguardo aumentando il passo "muovi il culo che se no faremo tardi" poi si fermo e si voltò verso di me "e per chiarire, Giorgio è solo il mio migliore amico, io non sono gay" poi riprese il passo. Mi limitai solo ad alzare gli occhi al cielo e nel mentre sorrisi ancora una volta, ne ero certo, mio fratello si era innamorato e non voleva ammetterlo. Questa cosa mi rallegrava ma allo stesso tempo spaventava, che sia chiaro sono felicissimo che mio fratello sia innamorato, ma il fatto che non vedeva ammetterlo a se stesso mi turbava, non volevo vederlo soffrire per reprimere un sentimento che sa di non poter reprimere, ma lascio a lui il tempo di capire i suoi veri sentimenti. Arrivati al cancello scolastico salutai Alex e mi diressi verso le scalinate. Come sempre arrivai in anticipo, quindi mi sedetti su i gradini e collegai le cuffietta al telefono così da poter ascoltare la musica. Presi il quadernino che usavo per disegnarci alcuni modelli di vestiti che mi venivano in mente, ho sempre amato il mondo dello stilista, ho iniziato a cucire all'età di 11 anni, cucivo i vestiti per le barbie delle mie compagne di classe e anche se non erano perfetti me la cavavo molto bene. Finì il disegno e sistemai le cose nel mio zaino, ma la matita mi scivolò e cadde ai piedi delle scalinate, andai a raccoglierla ma qualcuno fece prima di me. Era lui. Guardava la mia matita e se la girava tra le mani per esaminarla meglio.
"Grazie per avermela raccolta" esclamai mentre scendevo l'ultimo gradino per raggiungerlo ma lui non parlo si limitò a guardarmi dall'alto e il basso, non avevo voglia di continuare la conversazione quindi mi limitai ad allungare la mano per riprendermi la matita. Al quel mio gesto si allontanò "mi serviva proprio una nuova matita sai gattino" ghigno e si mise le mani in tasca. Lo fulminai con lo sguardo mentre lui continuava a guardarmi dall'alto in basso. Notai che per qualche minuto si soffermò a guardarmi le labbra quindi ne approfittai per ribattere
"Cosa? Ti piacciono così tanto le miei labbra? Vuoi già baciarle?" Lo guardai negli occhi cercando i suoi solo per stuzzicarlo, anzi, volevo sfidarlo. Alzò lo sguardo ed intreccio il mio.
"Non ho nessuna intenzione di baciarti" gettò
"Non sembrava sai? Ti eri soffermato sulle mie labbra, le guardavi come un bambino vede per la sua prima volta una stella" ghignai e non distolsi lo sguardo nemmeno per un secondo
"Mi ero soffermato perché sono così rosa e lucide... indossi un rossetto?"
A quella domanda scappò una risatina
"Si, ho messo un lucido" gli sorrisi divertento
"Perché?" Mi domando il ragazzo
"Perché mi mordo le labbra" esclamai
"E perché ti mordi le labbra?"
Ma perché mi stava facendo tutte quelle domande? Cosa voleva adesso, è un mese che ci guardavamo "male" e ci evitavamo ora vuole comunicare? Non gli risposi mi limitai a guardarlo stranito
"Basta domande bicolore. Mi ridai la mia matita"
"Per tua informazione mi chiamo Nicola, e poi no, ora è diventata mia"
"Ok Nicola, piacere Federico, ridammi la matita" mi volto le spalle ed attraverso la porta scolastica, ma si fermò sull'uscio di essa "forse domani te la riporterò gattino, forse" mi sorrise ed entrò. Non ebbi neanche il tempo di realizzare che suono la campanella e quindi corsi verso la mia aula.
Finita scuola corsi da Alex per raccontargli tutto, ma fuori dalla sua scuola non lo trovai. Decisi di girarmi tutta la struttura e lo ritrovai dietro di essa con Giorgio, seduti su un muretto nascosti da tutti. Non stavano facendo nulla di chi sa che, parlavano come due amici, però non si guardavano come due amici, negli occhi dei due brillava una scintilla che non passava certamente inosservata.
"Che guardi gattino?" Sussultai dallo spavento e mi misi una mano davanti alla bocca per non urlare, mi girai di scatto e alle mie spalle vi ritrovai Nicola.
"Bicolore del cazzo mi vuoi far prendere un infarto?" Sussurrai
"Perché sussurri chi stai spiando?" Cico alzo di un minimo la voce
"Shhhh sta zitto" dopo questa frase la mia mano si spostò autonomamente verso la sua bocca per coprirla. "Vedi quei due ragazzi?" Il ragazzo annuì "Bene, il biondo è mio fratello, il castano è un suo amico, almeno così mi dice, ed io sto cercando di capire se sono fidanzati o no" finita la frase Cico si limitò ad annuire, ma subito dopo il suo sguardo cambiò. Alzò gli occhi e la sue espressione fu abbastanza divertita. Io ero seduto a terra, nascosto dietro ad un muretto, per spiare i due, ma sentivo qualcosa appoggiarsi alla mia schiena, quindi girai lentamente il viso e quando vidi che era mio fratello mi alzai di scatto e inizia a sorridere istericamente
"HEY FRATELLONE MIO, COME STAI?" Non rispose si limitò solamente ad afferrarmi il braccio e mi trascinò via. Lo seguì e lo guardai confuso. Mi trascinò a casa, ci fu un silenzio e la stanza si riempie di tensioni.
"Perché stavi con lui Federico? Perché eri nascosto? Cosa stavi facendo con lui?" Alex rompete il silenzio e gli occhi miei e di Giorgio furono puntati su di lui
"Perché ti cercavo, poi ti ho visto con Giorgio e vi ho spiati per capire se stesse insieme" cercai di balbettare qualcosa di senso compiuto. Alex si limitò solo a guardarmi male
"In primis, non ti interessa se io e Giorgio stiamo insieme e non sei tenuto a spiarmi" il mio sguardo cadde su Giorgio, che mi parve avere le guance più rosee.
"E poi, no non stiamo insieme. E anche se fossimo fidanzati non sono cose che ti riguardano" Alex riprese la ramanzina, ma i miei occhi erano ancora puntati su Giorgio che abbasso il capo.
"Per quanto riguarda Nicola" appena mio fratello pronunciò il suo nome la attenzione ricadete su di lui
"Non devi più avvicinarti a lui"
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Let's love ~Strecico~
FanficNon ho mai chiesto di amarmi, forse perché nessuno sapeva farlo come volevo o forse perché ero io a non saper amare. Ma con te è diverso, grazie a te ho imparato ad amare e ringrazio per essere amato.