Capitolo 11

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Giorgio Pov
Ed è proprio quando svoltai l'angolo che separava casa mia a casa di Alex mi imbattei nell'unica persona che meno mi aspettavo di vedere, ma che capitava proprio al momento giusto. Michele. Era la prima volta che lo vedevo dopo l'intervento che aveva subito. Non era cambiato chi sa quanto, se non fosse che, per la prima volta aveva una maglia non oversize, il suo petto era liscio e senza ricurvature. Ero così felice per lui che per un attimo mi dimenticai della litigata e corsi ad abbracciarlo che fu subito ricambiato.
"Giorgio tutt'ok? Hai na faccia"
Mi bloccai per qualche istante, poi affondai la faccia nel suo petto. Non mi sono mai mostrato vulnerabile davanti a gli occhi di nessuno, non volevo che qualcuno mi vedesse in condizioni pessime, non sono mai riuscito a mostrare la parte più debole di me, ho sempre avuto paura che il mondo mi reputasse debole, non sono mai riuscito a dimostrare quanto io possa fare cazzate, perché dovevo sempre ripara quelle di Alex, ma con Michele era diverso, era quel tipo di amico di cui tutti si potevano fidare, aveva sempre una parola di conforto e dava degli abbracci che sono difficili da dimenticare, prima ti stringeva e nel mentre ti accarezzava i capelli posandoti dei baci qui e in là. E in questo momento avevi proprio bisogno di un suo abbraccio, che ovviamente ricevetti.
"Mi dici che hai ora?"
Lo guardai cercando di non far fuoriuscire delle lacrime, invano perché vidi il police di Michele accarezzarmi delicatamente la guancia nel tentativo di asciugarmi le piccole goccia che percorrevano le miei guance.
Mi porto in un parco, poco più lontano da casa di Alex, ci sedemmo su una panchina e gli raccontai tutto. Vi risparmio il monologo di parole dolci dette da Michele però in breve mi ha detto "ascolta il tuo cuore, chiarisci con Alex e non nasconderti dagli altri per nessuna ragione" si sembrano quelle frasi prese da Tumblr ma aveva ragione, forse avrei dovuto chiarire, ma non ora, mi aveva trattato troppo male, volevo lasciarlo un po' andare per capire se sto meglio con o senza di lui.

Dopo un'oretta passata con Michele tornai a casa e decisi di farmi un bagno caldo, nella speranza di ricomporre le idee. Andai in camera ed inizia a preparare tutto ciò che dovevo indossare dopo il bagno finché non trovai una felpa azzurra un po' troppo larga, non era la mia, era quella di Alex, Dio ma perché doveva sempre presentarsi la sua figura nella mia vita. Gettai la felpa nell'armadio e inizia a farmi il bagno.
Mi rivestii e andai in camera, ma mi mancava qualcosa. Guardai l'armadio per svariati minuti poi decisi di aprirlo e prendere la felpa di Alex, tolsi la mia e la indossai. Sono un sottone? Si lo so, ma anche se mi aveva fatto stare male lo amavo.

Alex Pov
Mi sentivo la guancia bruciare, dopo lo schiaffo di Giorgio restai almeno un minuto a guardare la porta, ero un coglione, avevo fatto sentire male l'unica persona che mi è stato accanto in n qualsiasi momento. Dopo essermi ripreso corsi un stanza e mi chiusi dentro. Riprodussi la mia playlist ad alto volume e inizia a urlare. Non sapevo perché avevo detto quelle cose, non pensavo veramente quello che ho detto, ho sempre considerato Giorgio una persona "interessante e misteriosa" era veramente la persona più importante per me, e dopo averlo baciato ho capito perché era così importante.
Mi gettai sul letto cercando di eliminare la figura di Giorgio nella mia mente quindi optai per un piano migliore "pensa Alex, pensa, cosa farebbe Giorgio per distrarsi dal dimenticarsi una persona"
Cazzo, ho appena pensato a Giorgio Dio mio, sono un coglione.
Restai dieci minuti a guardare il soffitto poi spensi la musica, accesi la televisione e misi il mio film preferito ossi 'the maze runner:The Death Cure' in generale mi piacevano tutti e tre film, ma l'ultimo era quello più bello ed era quello che mi aveva fatto piangere di più. Vorrei saper spiegare la trama ma è troppo complicata da spiegare, quindi vedetelo per che ha dei valori bellissimi e parla molto di gioco di squadra e di amicizie.

Passarono due ero e a mal in cuore arrivo la scena più triste, la morte di newt e la scena della lettera. Piangevo come un bambino ogni volta ma stavolta sentivo qualcosa di strano dentro di me, un vuoto che prima non provavo, la mancanza di qualcuno. Capisco ora cosa provo Thomas, perdere un amico è in una circostanza dove potevi salvarlo o almeno dove potevi evitare che succedesse subito fa male, ti lascia un vuoto dentro, lo stomaco si rimpicciolisce, il cuore batte meno forte, le gambe cedono e la mente è sempre fissa sul ricordo di voi due insieme. E questo è quello che provavo io, potevo evitare quella situazione, potevo starmi zitto, potevo controllarmi ma nulla, devo sempre essere il solito coglione che fa cose sbagliate per poi pentirsene quando ormai è troppo tardi.
Con Giorgio sono stato in coglione, mi manca, ma sapevo che la cosa migliore per entrambi era quella di allontanarci. Vedevo come Giorgio era più a suo agio con gli altri invece che con me, gli devo troppo carico sulle spalle e non riusciva a essere se stesso. Io che cercavo di proteggerlo dando addosso a chiunque si avvicinasse a lui non lasciandogli i suoi spazi. Siamo due completi idioti, io di più di lui, ma so che solo allontanandoci l'uno dall'altro possiamo capire quanto l'uno è importante per l'altro e magari schiacci le idee su noi cosa vogliamo veramente. Quindi per un piccolo periodo gli lascerò i suoi spazi e non lo infastidirò, anche perché dopo ciò che ho detto credo che non mi vorrà più parlare, ma questi non è detto che non posso portargli ogni giorno piccoli pensierini per fargli capire, in un modo o nell'altro, che a lui ci tengo, lo amo e che non riesco a distaccarmi dai suoi piccoli abbracci.






Spazio autrice
HEY, non volevo finire questo capitolo di perché alla lettera di newt ho pianto e sì perché non avevo idee per finirlo
Mi piace? No, mi fa cagare però è bello Alex sottone

Let's love                 ~Strecico~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora