Capitolo 16

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Alex pov
Avevo chiaramente bisogno di Giorgio e mio fratello lo aveva capito prima di me.
Ma cosa dovevo fare? Non potevi dirmi anche questo fratellone? Fanculo.
Me la sto prendendo seriamente con un morto...? Ok sto degenerando.
Uscito dal cimitero mi diressi verso casa di Giorgio, ma mi fermai di scatto. Dovevo prendergli qualche regalino.
Andai nel primo fioraio e comprato un bouquet di tulipani bianchi e qualche gipsofila, piccoli fiorellini, blu, ci scrissi anche un bigliettino.
Non sono una persona che si esprime scrivendo quindi ho optato per un semplice "ti amo"
Subito dopo andai al supermercato e comprai due barrette di cioccolato fondente e corsi in cassa, ma prima di arrivarci notai una sezione libri, so che Giorgio amava leggere e so che da tempo cercava un libro "aristotle e Dante scoprono i segreti dell'universo" credo si chiamasse e il caso vuole che vi era lì, quindi non ci pensai due volte a comprarlo. So di essere un sottone, ma è la cosa più giusta da fare, mi fesi fare anche un pacchetto regalo con tanto di fiocchetto.
Arrivai a casa di Giorgio, mi avvicinai alla porta ma non trovavo il coraggio di bussare, restai con il braccio ammezzerai e la mano tesa a pugno, non riuscivo a picchiettare contro la porta, avevo troppo paura che Giorgio potesse chiudermi la porta in faccia, non lo avrei mai accettato.
Restai fermo davanti alla porta per dieci minuti poi senti una voce alle miei spalle
"Alex?"
Mi girai di colpa. Giorgio? Porco cazzo
"Alessandro cosa.. SONO PER ME QUELLI?" Indico la busta e i fiori che avevo nell'altra mano.
"Volevo.. ecco si.. volevo scusarmi.."
Il moro resto due secondi fermo poi avanzo verso di me e un calore invase la mia guancia destra, uno schiaffo, non era la reazione che mi aspettavo, ma me lo meritavo
"Questo è perché volevi scopare con me solo perché eri frustrato e per avermi detto che sono una persona senza emozioni"
Abbassi il capo ed improvvisamente in calore e delle mani mi circondarono il petto, mi stava abbracciando, mi venne d'impulso abbracciarlo a mia volta, ok, non mi aspettavo neanche quello.
"Questo è per i regali e per la colazione che mi portavi ogni mattina a scuola"
Mi diede un bacino sulla guancia.
"Come sai che ero io?"
"Prima cosa, ti vedevo, seconda cosa, sei l'unico che sa della mia passione per i cornetti alla crema"
Restai a bocca aperta e lo strinsi più forte a me.
Ci staccammo da quell'abbraccio e mi trascinò in casa, mise i fiori in un vaso, il cioccolato in frigo e prese il pacco regalo
"E questo?"
"Sempre per te, aprilo"
Apri il regalo con una delicatezza assoluta, come se stesse tenendo tra le mani un pezzo di cristallo.
Appena capì di cosa si trattasse il ragazzo si buttò tra le miei braccia, mi strinse talmente forte che per poco mi manca il respiro, ma lo stringo a me, non volevo lasciarlo scappare.
Dopo esserci abbracciati e coccolati venti minuti il maggiore prese parola
"Come sta Federico?"
"Bene...I medici dicono che si risveglierà"
Restai a guardare il vuoto per qualche secondo cercando di reprimere le lacrime.
Una mano mi tocco la spalla
"Alex"
"Si?"
"Sai che non è colpa tua vero?"
"Si...lo so" continuavo a trattenere le lacrime
"No Alex Alex, non è colpa tua"
"Lo so?" Non riuscì a trattenermi e delle lacrime uscirono dai miei occhi
"Alex... non è colpa tua" la mano di Giorgio si spostò sul mio viso e mi asciugo le lacrime
"Avevo promesso ad Enea di prendermi cura di Federico, avevo promesso di essere un bravo figlio e un fratello maggiore eccellente, ho fallito  in tutto il 2 giugno a mezza notte..."
Continuavo a piangere, ed è la cosa che più odio fare, piangere davanti alle persone, mio padre lo ha sempre ritenuto debole, ma con Giorgio era tutto diverso, potevo piangere e non sentirmi giudicato, lo amo, lo amo con tutto me stesso.
Le mani del moro si posizionarono sulle mie guance e avvicinò il mio viso al suo dandomi un piccolo bacio sulla fronte.
"Alex tu sei un fratello magnifico, si ok, forse a volte sei un po' possessivo, ma Federico non ha mai dovuto chiedere il tuo aiuto perché tu già sapevi che aveva bisogno e lo aiutavi in automatico, quindi non sentirti inferiore a nessuno e non hai fallito come fratello, non fallirai mai in questo"
Lo strinsi forte tra le miei braccia, quel ragazzo era tutto per me, non sapevo cosa mi riservasse il futuro, quando sono stato bocciato non avevo nessuna certezza e non ne ho neanche ora, fatto eccezione per Giorgio, lui è l'unica certezza che ho.
"Grazie... Grazie veramente per tutto"
Non rispose si limitò ad accarezzarmi i capelli.
Dopo una mezz'ora di silenzio fu di nuovo Giorgio a proferir parola
"Hey.. so che forse non è il momento giusto per chiedertelo"
Lo guardai negli occhi
"Mh?"
"Tuo fratello.. Enea, com'è morto...? Se posso sapere"
"Incidente stradale, un auto lo ha travolto.."
"Ah.. mi spiace..."
"Mh... la cosa più brutta è che ha litigato con mio padre perché avevo scelto il turistico e non una scuola per maschi..."
Il ragazzo restò in silenzio e mi fece raccontare la mia storia
"Quando litigava con mio padre usciva sempre per smaltire la rabbia, ma tornava sempre... ma quella volta non lo ha fatto. L'ho rivisto solo il giorno dopo, era tutto intubato, si era appena svegliato da un piccolo come è le ultime parole che mi dissero furono "miraccomando, si un bravo fratello e un bravo figlio, proteggi mamma e Federico, fallo per me, sarai un ottimo fratello maggiore, e non ricordatemi così, ma come prima, un eternò giovane" io... io non capivo, avevo solo quattordici anni, lui sedici, aveva tutta una vita d'avanti in vece pochi minuti dopo, proprio nell'esatto momento che io uscì dalla stanza il suo cuore si spense, per sempre... e come se avesse aspettato me per andarsene, voleva assicurarsi che capissi quale doveva essere il mio compito..."
Altre lacrime fuoriuscivano dai miei occhi ed io minore era lì accanto a me per asciugarmele
"Mi ha detto lui di venire da te"
"In che senso?"
"Sono andato al cimitero sta mattina, una farfalla bianca si posso sulla lettera G presente sulla sua lapide e poi a si avvicinò a me, era un segno, era lui che mi diceva che avevo bisogno di te. Ed è vero Giorgio io ho bisogno di te, ho bisogno della mia parte calma e responsabile, ho bisogno di vedere il tuo sorriso, ho bisogno del mio Giallo"
"Asp.. il tuo che?"
"Il mio giallo"
"Cosa significa?"
"Per Van Gogh il giallo esprimeva felicità, lui ingeriva il medesimo colore per provare la felicità, anche se era una cosa chimica. Ora non sto a dire che sei tossico o altro, sto solo dicendo che tu, sei il motivo della mia felicità, quindi per favore Giorgio, amami, ho bisogno di essere amato da te, ho bisogno della mia dose di felicità"
Mi guardo negli occhi era visibilmente rosso in volto, era imbarazzato e credetemi, era lo spettacolo più bello per i miei occhi
"Sono così innamorato di te, così tanto che guardarti è come guardare un dipinto in un museo. Tu sei il ragazzo più bello che possa mai esistere e sono davvero fortunato e contento di essermi innamorato di te"
Mi sorrise, il sorriso più bello e sincero al mondo.
Ci guardammo per qualche secondo negli occhi e fu lui a fare il primo passo.
Mi baciò, un bacio casto e tanto desiderato.
So che dovrei pensare a Federico, ma in questo momento la priorità erano le labbra di Giorgio.
"Ti amo Alessandro, anche io ho bisogno che tu mi ami... anche io ho bisogno della mia dose di felicità" disse il minore tra una lacrimuccia e l'altra
"Prometto di esserlo, ti amo" dissi per poi tornare a baciare il ragazzo che ho sempre amato











Angolo autrice
Non aspettatevi da me che un capitolo esca ogni settimana, entro in blocco molto spesso, però hey, amo questo capitolo.
(Mi ha fatto capire di essere più single del previsto e che nessuno potrà essere come Alessandro e che nessuno mi amerà mai come Alex ama Giorgio) 🤍

Let's love                 ~Strecico~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora