Capitolo 14

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Stre pov
Tornai a casa in lacrime e corsi direttamente in camera mia ignorando le domande di mia madre.
Volevo evitare anche le domande di mio fratello, ma camera sua veniva prima della mia e sfortunatamente aveva la porta aperta.
"Federico?"
Cercai di ignorarlo  ma non ci riuscì per molto poiché? dopo che ebbe ripetuto il mio nome una decina di volte, mi tiro per un braccio e mi circondo il corpo in un abbraccio.
"Che succede Fede?"
"Nulla"
"Non è vero"
"Credimi nulla Alessandro"
"Perché piangi?"
"Sto piangendo"
"Bugiardo, dai a chi devo fare del male?"
"Alessandro basta, basta prenderti cura di me, sono grande non sono più quel bambino da proteggere, non ho più tredici anni, non ho bisogno di qualcuno che mi faccia da guardia del corpo, lasciami in pace"
Mi staccai da quell'abbraccio e corsi verso la mia camera
"Keith... io..."
Mi fermai. Avevamo giurato di non chiamarci più in quel modo, e al sol sentir pronunciare quel nome iniziai di nuovo a piangere e mi gettai nelle braccia del maggiore. Scoppia a piangere così forte, mi sembra a di rivivere il momento in cui abbiamo saputo della morte di Enea.
In quel momento ero vulnerabile, non volevo stare da nessuna parte se non che tra le due braccia.
"Nicola mi ha solo usato"
Avevo paura della su reazione, pensavo che facesse il pazzo e che iniziasse ad urlare, ma mi strinse ancora di più a se e mi accarezzo i capelli.
"Mi dispiace fratellino mio, mi dispiace"
Lo strinsi ancora di più. Volevo così tanto bene ad Alessandro, anche se era una persona abbastanza irrequieta non lo scambierei per nessun altro al mondo.

La sera la passai a vedere un film con Alex e a mangiare pop corn mentre sparlavamo di Nicola e parlavamo di quanto mancasse ad Alex Giorgio. Mio fratello è sempre stata un sadico sottone, non che io fossi da meno.

Il giorno dopo mi svegliai di soprassalto e tutto bagnato.
Mi guardai attorno e vidi Michele con un secchio vuoto e Nicolò che rideva come un deficiente.
"Che succede..vi odio."
Mi avevano buttato un secchio d'acqua addosso.
"Non ti svegliavi che voi da noi?"
"Potevate evitare.."
"Mhmh, ok allora, sta sera abbiamo una festa, e tu verrai"
"No"
"Si"
"No Michele"
"Si Federico"
"Nicolò prenditi il tuo ragazzo"
"Verrai Fede"
"Vi odio"
"Preparati per sta sera" l'ultima parola fu quella di Nicolò, non ho neanche avuto il tempo di ribattere che uscirono dalla mia stanza e andarono a svegliare anche a mio fratello.
Io approfittai per farmi una doccia e cambiarmi.

Il pomeriggio lo passai disteso sul letto a sentire i miei amici che ridevano in salotto, io non avevo la minima voglia uscire e ridere, non avevo le forze. Mi sentivo un vero idiota, mi ero sempre promesso di non stare male per un ragazzo ed ho fallito.
Mi stavo quasi per addormentare senti la porta aprirsi di nuovo.
"Ok no basta" la voce di Nicolò mi giunse all'orecchio
"No puoi continuare a fare il depresso, su su vestiti che usciamo"
"Dai ma io non ne ho voglia" mi rotolai sotto le coperte
"Vestiti, che andiamo"
"No, Nicolò basta."
"Non puoi stare qui a piangere per un coglione del cazzo che abbiamo sempre tutti odiato e che non ti ha mai meritato, quindi su ora vestiti e fa vedere che non ti interessa più nulla di lui"
"Nico..."
"Federico, sei un ragazzo bellissimo, hai degli occhi ipnotici di cui sono tutti innamorati, sei dolce ed intelligente ma che quando serve sai tirare fuori i coglioni, basta che esci fuori ed hai la fila dietro. Quindi muovi quel culo, indossa i vestiti più fighi che hai e fai vedere a tutti chi è veramente Federico."
Dopo ciò che mi ha detto Nicolò il mio cervello ed il mio corpo si azionarono.
Scelsi i vestiti più belli che avevo nell'armadio.
Indossai una semplice maglia nera che calzava abbastanza stretta, uno smanicato in pelle con disegnate delle braccia di uno scheletro sul lato sinistro, poi un jeans color panna e degli stivaletti neri. Per abbellire il tutto mi mici un capellino, stile pescatore? Credo non so che modello sia, bianco, una cinta nera e una collana argento.
Mi truccai anche, era un trucco abbastanza leggero, un di ombretto marrone e un gloss rimpolpante labbra.

Arrivati al locale vi erano già un sacco di persone, era il primo giugno, era sabato, ed erano le otto e mezza di sera, quindi quel via vai di persone era per lo più giustificato.
Alex, resto sempre un passo avanti a me e si girava ogni tanto per vedere se io ero ancora dietro di lui. Ha sempre fatto così con tutti, ha paura di perderci tra la folla. Mi ricordo che una volta Giorgio mi raccontò che erano usciti lui e mio fratello e vi era così tanta gente in quel locale che, per paura di perderlo di vista, Alessandro prese Giorgio in braccio e lo porto fino alla pista da ballo, poi subito dopo lo tenne sempre per mano. Ho già detto che mio fratello è un sottone irrecuperabile? Bhe lo ripeto.

Let's love                 ~Strecico~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora