5. KARAN

78 25 30
                                    

Volo  via dalla finestra non appena il principino esce da quella sala trascinandosi dietro anche la bambolina.
Rido e scuoto la testa.
La ragazzina col vestito sporco di terra in riva al lago in realtà si era finta una persona qualunque.

Arrivando più in alto nel cielo mi volto a guardare le guardie uscire dal castello in sella ai cavalli, tutti guidati dal Re Azzurro.
È davvero convinto che in questo modo mi catturerà?
Diamine, sono il figlio di Peter Pan! 
A meno che i cavalli non si rivelino alati, non c'è modo di riuscire a prendermi.

Nel Mondo Reale mi avrebbero acciuffato in trenta secondi, penso.
Tutte quegli aggeggi volanti non hanno bisogno di alcun tipo di magia per funzionare.

Sorvolo la foresta e con essa anche il castello di mio padre.
Mi dirigo verso la mia nuova dimora.
Dopo quella litigata, infatti, mio padre ha deciso che non vivrò nel suo castello fin quando qualcosa in me non cambierà.
Le lacrime di mamma non hanno impietosito né me né lui: io ho fatto i bagagli senza pensarci due volte, lui mi ha sbattuto fuori senza esitare. E siamo d'accordo così.

Plano in discesa verso una capanna nascosta dalle folte chiome degli alberi.
Il mio amico Ron apre la porta giusto in tempo per farmi entrare.
«Ormai mi sto abituando. Il vento cambia intensità quando stai per rientrare» mi accoglie in casa.
Annuisco, trattenendo un sorriso per quella sciocca affermazione.
«Sicuro di non aver messo la polvere magica nel tè invece che lo zucchero?» chiedo, annusando l'infuso versato in una tazzina scheggiata.
«Sicurissimo, amico!»
Rido.
Ron si siede attorno al tavolo posizionato al centro della stanza. Torna immediatamente serio.
«Com'è andata?» chiede.
«Come al solito. Sono scappato prima che qualcuno potesse giungere» sorseggio del tè.
«Però ho avuto l'onore di fare una piacevole chiacchierata con il principino viziato e la sua promessa sposa» riprendo, con un tono ironico.
«Dovevi vedere le loro facce, Ron. Lui ha provato a sfoderare quel pezzo di ferro che osano chiamare "spada"» mimo le virgolette con le dita.
«Invece la principessa?» chiede lui, dimostrandosi subito interessato il doppio alla conversazione.
«La principessa? Beh era più che terrorizzata. Ha a malapena parlato.»
«Ma no! Intendo com'era vestita? I capelli? Oh quei capelli...»
Scuoto la testa.
«Io continuerò a proporti di rapirla se veramente vuoi creare scompiglio in quel Regno» continua lui, non ottenendo nessuna risposta alla domanda precedente.
«No, Ron. Tieni a bada le tue viscide fantasie. Non faremmo niente del genere. Io voglio distruggere questo mondo, non creare scompiglio né tantomeno trovarti un'amante. Sei dalla mia parte o no? Certe volte non ti capisco!» sbotto puntandogli un dito contro, alzandomi ormai furioso.
Lui mi fissa. I tratti sicuri assunti fino ad un minuto prima sembrano vacillare sotto il mio sguardo.
«Si, Karan. Sono con te» si alza a sua volta, portandosi una mano sul viso e coprendo le lentiggini che lo ricoprono.
Gli occhi grigi assumono una sfumatura più chiara, come se fossero spaventati.
«Sarà molto difficile, lo sai vero?» mi chiede, guardando un punto non preciso dietro di me.
Nonostante il nostro obiettivo comune, tra i due, lui è quello più timoroso nell'intraprendere tutto questo.
Sono io ad essere abbastanza coraggioso per entrambi.
Del resto niente di quest'illusione ridicola mi spaventa.
Nessun Re, nessuna Regina.
Figuriamoci le segrete di un qualsiasi castello.
«Lo so. Ed è per questo che ho bisogno che tu sia concentrato. Se non credessi nelle tue capacità, Ron, non ti avrei mai chiesto di assecondarmi.»
Lui annuisce.

Restiamo in silenzio per pochi minuti.
«E comunque...»
Ron alza lo sguardo su di me, con un cipiglio curioso.
«...indossava un abito rosa cipria.»
Il mio amico sorride e batte le mani.
«E i capelli? Legati, sciolti? Come li portava?»
Scoppiamo entrambi in una fragorosa risata che vibra tra le pareti della capanna di legno.

La notte cala velocemente e la foresta pare animarsi: gli animali escono per cacciare, il vento anima gli alberi e i lupi cominciano ad unirsi in un tenebro canto.
La capanna non è tanto grande, ma Ron ed io siamo riusciti a dividerci equamente lo spazio disponibile: io ho la mia stanza, lui la sua.

Seduto sul letto con le gambe incrociate, inspiro la polvere magica arrotolata in una foglia.
Espiro.
Una folata fredda di vento entra dalla finestra, spegnendo il fumo del mio marchingegno.
Sbuffo.
Un fruscio mi distrae.
Mi volto verso i piedi del letto.
Un foglio accartocciato giace non poco distante da me. Lo recupero, calandomi.
Cerco di stirarlo con le mani, in modo tale da renderlo nuovamente leggibile.

Le nozze dell'anno!
La principessa Anya e il principe Bryce annunciano la loro unione, prevista per il giorno cinque dell'imminente luglio.

Leggo e rileggo l'annuncio finché un'idea non si fa strada nella mia mente.
Per distruggere questo Mondo devo attentare alla corona. Precisamente ai suoi eredi.

(NOT) A FAIRYTALEWhere stories live. Discover now