Gli uccellini cominciano a cantare proprio nel momento in cui mi sveglio. Ottimo tempismo!
«Proprio non capisco cosa abbiate da cantare questa mattina» sussurro, scostandomi le coperte dalle gambe.
Il calendario magico, posato sul comodino vicino al mio letto, segna la data di oggi: due giugno.
Quest'oggi si terrà il ballo di fidanzamento tra me e Bryce, organizzato dalle nostre madri.
Il mio vestito è chiuso in una sacca bianca, vicino l'armadio.
Mi alzo prima che mamma entri a dire a tutta voce "Forza tesoro! Il sole è alto e non vede l'ora che ti ti alzi!"Mi reco alla toeletta, specchiandomi nello specchio circolare. Ruoto poco la testa in entrambe le direzioni, controllando che i segni sul collo siano ancora ben coperti.
Nonostante non si veda nulla dei lividi violacei, decido comunque di passare una pennellata di polvere bianca. Prendo poi la spazzola in legno posata in un cassetto. Sciolgo i capelli legati in una lunga e morbida treccia: fin da piccola mia madre mi ha sempre detto che in antichità tutte le principesse legavano i capelli in questo modo, in modo tale che crescessero più sani. Spazzolo la chioma, ciocca dopo ciocca. Pettinare i capelli mi rilassa e oggi ho proprio bisogno di sciogliere i nervi.
Morbide onde si formano lungo le lunghezze, mentre le punte presentano piccoli boccoli. Mi auguro che non faccia eccessivamente caldo oggi, così potrò lasciarli sciolti.
"Lui ti preferisce con i capelli alzati" una voce nella mia testa mi ricorda.
Sospiro, guardando il punto in cui sento ancora le sue mani.
Raccolgo i capelli in uno chignon disordinato, pregando che qualcuno più tardi possa aiutarmi a domarli in qualcosa di più ordinato.
Sono sveglia da pochissimo e già spero che questa giornata passi al più presto.Il ballo avrà inizio questo pomeriggio, quando il sole comincerà scottare di meno.
La sala da ballo splende lungo tutta la sua lunghezza: non solo per la perfetta pulizia ma anche per tutti gli ornamenti aggiunti per l'occasione. I lampadari di cristallo risplendono sui pavimenti lustrati; rose bianche e tulipani di un delicato rosa chiaro riempiono ogni angolo della sala. Lunghi tavoli sono apparecchiati presentando frutta di ogni genere, bevande prelibate così come cibo sopraffino è posto su tante alzatine.
La scalinata è ricoperta da un lungo tappeto chiaro che taglia la sala in due metà fino alle porte d'ingresso della sala da ballo.
Mi avvicino alla lunga tavola posta sulla sinistra. Mi guardo intorno con fare disinvolto, cercando con gli occhi qualcuno nei paraggi. Quando sono sicura che nessuno mi stia guardando, rubo una mela da un'alzatina e la lucido con il vestito, prima di addentarla e fuggire di nuovo su per le scale.Camminando verso la mia camera, mordo l'ultimo pezzo di mela.
«Anya, amore!» mi richiama la voce squillante di mia madre.
Mi volto di scatto, nascondendo il torsolo della mela dietro la schiena.
«Ciao, mamma» ingoio l'ultimo boccone e sorrido.
«Che ci fai ancora vestita così?» mi guarda da capo a piedi, indicando il mio vestito semplice, disposto nell'armadio dei vestiti per girare all'interno del castello.
Mi guardo anche io il vestito.
«Credevo fosse presto ancora per prepararmi.»
«Se avessi iniziato un'ora fa a preparati saresti stata in leggero ritardo, amore. Dai su! Sbrigati che tra meno di un'ora arriveranno i primi ospiti.»
«Primi ospiti?» chiedo, inclinando la testa.
«Si, Biancaneve, Bryce... Saranno i primi. Va bene che tra un mese diventerete coniugi, ma non è ancora il momento di farsi vedere in queste condizioni.» Mamma si allontana, ancheggiando nel suo classico vestito azzurro, le scarpette di cristallo e i capelli legati in uno stretto chignon.
Non appena sono sicura che abbia svoltato l'angolo, le braccia mi cadono lungo i fianchi e un silenzioso sbuffo fa eco tra il corridoio del castello.Una dama di corte mi stringe i lacci del corpetto del vestito. All'ultima stretta una smorfia di dolore mi adorna il viso, leggermente truccato.
«Ora siete pronta, principessa Anya» mi sorride dolcemente.
«La ringrazio, Dorotha» mi giro verso di lei, avvolgendola in un abbraccio.
Poi mi rivolgo verso lo specchio. Liscio con le mani il vestito in tutta la sua lunghezza, eliminando le piccole pieghe. Guardo me stessa nel riflesso. Un lungo vestito cade diritto per il mio corpo. Il color pesca del tessuto mette in risalto le gote arrossate dal trucco. La gonna, non eccessivamente ampia e senza tulle, presenta due veli chiari sul lato, simili a quelli del vestito di mia madre. Due ballerine, di un colore più chiaro del vestito, mi calzano i piedi. Il viso non è eccessivamente colorato: le ciglia sono più lunghe del solito, le guance rosee e le labbra già naturalmente di una colorazione chiara.
Il rosa e le sue tonalità sono i colori che meglio mi si addicono: non solo mettono in evidenza i miei occhi, ma si abbinano anche al colore dei miei capelli, che stanno acquisendo una sfumatura più ramata.
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(NOT) A FAIRYTALE
ChickLitQuesta non è una favola. Anya è la figlia di Cenerentola. E' destinata ad essere la futura regina dei due regni, sposando infatti il figlio di Biancaneve. Teme quest'unione più di qualsiasi altra cosa fino a quando diventare Regina non diventa una g...