Giovedì 20 Giugno 2024, Iserlhon.
RICCARDO CALAFIORI'S POV:
Se dovessi utilizzare un aggettivo per descrivere il mio stato d'animo in questo momento, sarebbe soltanto uno: preoccupato.
Sto ancora cercando di metabolizzare ciò che è accaduto soltanto poche ore fa: l'attacco di panico di Benedetta e la telefonata di Denise.
Benedetta soffre di attacchi d'ansia, e detesto quando non posso starle accanto e aiutarla a superarli.
Per quanto riguarda Denise... non è cambiata per niente.
Ma la cosa non mi sorprende: è sempre stata testarda.
Sapere che stasera si troverà allo stadio, seduta affianco alla mia ragazza, non mi rende sereno.
Quando incontrerò lo sguardo di Benedetta, inevitabilmente vedrò anche lei.
Non sarà facile lasciar andare la rabbia che ancora provo nei suoi confronti.Sono a pranzo con i ragazzi, a Casa Azzurri.
Di solito, ci riuniamo per mangiare intorno alle dodici e mezza.
A tavola abbiamo i posti fissi, anche per un fatto di scaramanzia: io mi trovo tra Federico Chiesa e Alessandro Bastoni, mio compagno di reparto.
Ma oggi non ho molta fame, e Federico deve essersene accorto, perché mi scruta di continuo.
Non riesco a concentrarmi sul cibo e non faccio altro che pensare alla partita di stasera.
Ma non è l'unico pensiero che mi tormenta.
Guardo continuamente il cellulare, ansioso di ricevere aggiornamenti da Benedetta.
Dopo la nostra telefonata, mi ha detto di sentirsi meglio, ma voglio essere sicuro che sia davvero così.
Questa volta sono io quello che la sta tempestando di messaggi.
A preoccuparmi, comunque, non è solo il suo stato di salute.
Sento i muscoli irrigidirsi al sol pensiero: la mia fidanzata è nelle sue mani.
Quanto può essere bastardo il destino?«Tutto bene?»
Chiesa finalmente si è deciso trasformare quegli sguardi curiosi in una domanda.
«Lascia perdere, se ti racconto quello che mi è successo...»,
gli dico, scoraggiato.Federico inarca il sopracciglio, perplesso.
«E che ti è successo?»
Il suo piatto è vuoto, mentre il mio trabocca di pasta.
Mi si è chiuso lo stomaco.«Guarda, la mia fidanzata non si è sentita bene, poi ho scoperto che è venuta in Germania accompagnata da una mia conoscente, e ho dovuto pure pagare il biglietto per stasera a questa...»,
dico, sbuffando.«Come sta ora?»
«Benedetta dici? Bene, più o meno.»
«Menomale... e questa conoscente non ti sta simpatica, invece?»
Per poco non mi viene da ridere.
Dire che Denise non mi stia simpatica è un eufemismo.
Io, semplicemente, non la sopporto.
Ma ancor più di lei, non sopporto che mi abbia fatto passare la fame.
Ho bisogno di energie e concentrazione per stasera, non di ulteriori tormenti.«Ci andavo a scuola, co' questa.»,
dico a Chiesa, mentre prendo il bicchiere pieno d'acqua e me lo bevo in un sol sorso.«E poi che avete fatto, avete litigato?»
«Di sicuro non abbiamo scopato, se è quello che vuoi sapere. Non siamo nemmeno rimasti amici.»
Forse sono stato troppo schietto, ma non avrei saputo riassumere meglio il nostro rapporto.
Denise avrei preferito lasciarla nel passato, in quel passato che per me sapeva di Roma.
L'ho sempre associata al Riccardo che vestiva i colori giallorossi.
Era sparita assieme al vecchio me, che non rimpiango nemmeno un po'.
E adesso è tornata.
Ma io non tornerò quello che ero.
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❥ 𝑻𝑰 𝑹𝑰𝑪𝑶𝑹𝑫𝑰 𝑫𝑰 𝑴𝑬? || Riccardo Calafiori
FanficDenise e Riccardo si conoscono da sempre; chi conosce uno dei due, in automatico conosce anche l'altro. Riccardo cresce con l'odore dell'erba del campo da calcio addosso, con il verde sui calzoncini bianchi e con la voglia di prendersi il mondo. De...