31. 𝑩𝒆𝒂𝒕𝒂 𝒂 𝒄𝒉𝒊 𝒕𝒊 𝒔𝒑𝒐𝒔𝒂

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Domenica 7 Luglio 2024, Mykonos.

RICCARDO CALAFIORI'S POV:

Sono trascorsi cinque giorni da quando Denise è partita.
Mi aveva concesso di accompagnarla in aeroporto e, poco prima di imbarcarsi, mi aveva abbracciato e mi aveva promesso che avrebbe fatto il possibile per tornare da me.
A dire il vero, sono stato un po' freddo con lei.
Ero deluso per il modo in cui aveva rifiutato il mio aiuto, e non mi era ancora passata, anzi, ogni volta che mi guardava negli occhi quel sentimento negativo si riaccendeva in me come fuoco che arde sotto le ceneri.
Quando si è voltata per andarsene, ho fatto lo stesso, senza girarmi per cercare il suo sguardo.
Ero consapevole del fatto che quello sarebbe potuto essere il nostro ultimo incontro, anche se Denise diceva il contrario.
Le promesse che c'eravamo fatti continuavano ad avere valore per me, ma non potevo essere certo che per lei fosse lo stesso.
Quando scopri di aspettare un figlio, sei costretto a riordinare la scala delle priorità:
lui o lei e la sua serenità verrà prima di tutto.
Serenità che può essere raggiunta soltanto se entrambi i genitori sono presenti, e se si rispettano tra di loro.
Conoscendo Denise, temevo che si sarebbe fatta ritrascinare nella relazione tossica con Edoardo, solo per il bene del nascituro.
In ogni caso, le ore successive alla partenza della ragazza, sono state tutt'altro che facili.
Non sono tornato in villa dopo averla lasciata in aeroporto.
Ho preferito fare una passeggiata al mare, in compagnia soltanto del rumore delle onde e delle stelle che brillavano nel cielo notturno di Mykonos.
Mentre camminavo, non ho potuto fare a meno di immaginare Denise al mio fianco, e rivivere con la mente la nostra prima sera insieme: lei che decide di sedersi su una di quelle sedie in plastica da spiaggia, io che faccio lo stesso, noi che parliamo di noi, noi che c'amiamo, noi che torniamo in villa e facciamo l'amore.
Mi era venuto un forte mal di testa a forza di pensare a quei momenti, e avevo deciso di tornare in villa, e di chiudermi nel silenzio della mia stanza.
Non volevo vedere nessuno.
Così ho fatto.
Sono rientrato verso tarda sera.
Avevo un leggero languore allo stomaco, perciò ho aperto il frigorifero e ho trovato un insalata di pomodori e cetrioli preparata da non so chi.
L'ho presa e me la sono portata in stanza, per poi barricarmi lì.
Non riuscivo ad addormentarmi, preoccupato com'ero per Denise.
Mi sarò rigirato nel letto venti volte, senza trovare la giusta posizione.
Poi mi sono reso conto che le lenzuola sapevano di lei, che c'aveva dormito solo la scorsa notte.
Erano le quattro e mezza quando mi sono rassegnato all'idea di riposare un po'.
Smanettare con l'iPhone non mi avrebbe certo aiutato a calmarmi, ma sentivo il bisogno di distrarmi, magari parlando con qualcuno.
Entrando su Whatsapp, mi ero reso conto che mia sorella mi aveva mandato tre messaggi vocali, in cui mi raccontava della sua ultima conquista.
Rebecca è solita andare al letto molto tardi, anche per via delle serate a cui partecipa di frequente.
Ho ascoltato i suoi racconti, solo per non pensare a Denise, ma quando descriveva sguardi e atteggiamenti che questo ragazzo misterioso aveva assunto nei suoi confronti, il pensiero di noi ritornava prepotentemente ad occupare ogni angolo della mia mente.
Per il nervosismo, avevo smesso di ascoltare i vocali di Rebecca, e le avevo risposto con delle semplici emoji.
Poi mi ero reso conto che Benedetta mi aveva scritto almeno dieci messaggi negli ultimi tre giorni, ma li avevo ignorati, per non peggiorare il mio stato d'animo.
Alla fine, avevo passato la notte in bianco, e al mattino ero così stordito da riuscire a immaginare Denise al mio fianco e sentire la sua mano che sfiorava la mia.
Stavo impazzendo.
Verso le dieci, comunque, ero riuscito a prendere sonno, non perché il pensiero di Denise avesse smesso di tormentarmi, ma perché ero troppo esausto per fare qualsiasi cosa.
Alle tredici avevo ricevuto un messaggio da parte sua.
Avevo impostato un diverso suono per le notifiche di Denise rispetto alle altre, per riconoscerle al volo ed essere quindi sempre a sua disposizione.
Denise questo, però, non lo sapeva.
Il messaggio che mi aveva inviato lo avevo letto dopo circa un minuto dal suo invio, e mi aveva svoltato la giornata.

❥ 𝑻𝑰 𝑹𝑰𝑪𝑶𝑹𝑫𝑰 𝑫𝑰 𝑴𝑬? || Riccardo Calafiori Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora