25. 𝑹𝒊𝒔𝒄𝒉𝒊

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Lunedì 1 Luglio 2024, Mykonos.

DENISE DE SANTIS'S POV:

Credo che saper lasciare andare sia sinonimo d'amore.
Forse non come lo intendono i più, però.
L'amore non è costituito da catene, non è un sentimento che rende prigionieri, quanto liberi più che mai.
Con questo non intendo dire che quando si ama una persona bisogna lasciarsela scappare, ma quando si comprende che dall'altra parte c'è un insofferenza crescente, è necessario capire che forse il suo bene è lontano dal tuo.
Edoardo affermava di amarmi e di rivolermi con sé, ma non riusciva ad accettare il fatto che io non lo volessi più nella mia vita.
Perché non poteva rispettare la mia decisione di mettere un punto alla nostra relazione?
Forse credeva che la mia volontà di rompere con lui provenisse dal modo in cui mi aveva accusata di averlo tradito con Riccardo, ma in realtà c'entrava ben poco.
Aver finalmente trovato il coraggio di mettere la parola fine ad una relazione che si trascinava da mesi, mi aveva resa orgogliosa di me stessa, e mi aveva dimostrato che non avevo bisogno di lui per andare avanti.
Sarò stata poco chiara con lui, ma le mie intenzioni sarebbero state le stesse pure se non mi avesse insultata gratuitamente per un tradimento inesistente.
È naturale che il suo atteggiamento mi abbia convinta di aver fatto la scelta giusta: come puoi stare con uno che ti dà della puttana alla prima occasione?
A me, che non ho mai avuto ragazzi oltre lui.
Non so come gli sia potuto saltare in mente di venire sotto casa dei miei genitori.
Anche se avesse constatato che non ero nel mio appartamento a Centocelle, non poteva semplicemente lasciar perdere?
Che senso aveva continuare ad insistere?
E poi, come è possibile che si sia reso conto che non gli avevo mentito su Riccardo?
Dubito che ci sia arrivato da solo, convinto com'era delle sue idee.
Tutto ciò non ha fatto altro che turbarmi, e rovinare il mio momento con Riccardo.
Io, che qualche anno fa ho accusato Riccardo di essere geloso della felicità altrui, adesso mi ritrovo a pensare la stessa cosa di Edoardo, con la piccola differenza che Edoardo non era a conoscenza del fatto che Riccardo fosse con me.
Ultimamente, poi, tendo a somatizzare tutto.
Quando Riccardo è andato via con Devid, mi sono buttata sul divano, dato che mi sentivo davvero esausta.
Esausta per colpa di Edoardo e della sua insistenza, che stava iniziando a diventare snervante.
Sapevo di dover preparare la valigia, ma sembravano avermi abbandonata tutte le forze, tanto che ho iniziato a sospettare di avere la febbre.
Mi sono trascinata fino al bagno di mia madre e, frugando nei cassetti dove tiene i medicinali, sono riuscita a trovare un termometro a mercurio.
Odio i termometri a mercurio, ma non avevo altra scelta.
Dopo vari tentativi di misurazione, comunque, ho constatato di non avere la febbre, ma soltanto un fortissimo mal di testa che mi dava una sensazione
di calore alla fronte crescente.
Ho preso una Tachipirina, poi, cercando di non perdere l'equilibrio, sono andata verso camera mia e ho tirato fuori dall'armadio il trolley che di solito utilizzo per i viaggi più lunghi, e per poco non mi è caduto addosso.
Ho maledetto Edoardo non so quante volte, mentre provavo a sistemare i vestiti nella valigia.
Ho messo le prime cose che mi sono capitate sottomano: volevo solo farmi un pisolino prima dell'arrivo di Devid che, dopo aver aspettato che Riccardo avesse terminato di fare la valigia, sarebbe passato prima da Mya e poi da me per andare insieme in aeroporto.
Ho buttato i vestiti alla rinfusa e ho chiuso il bagaglio con le poche forze che mi rimanevano.
Poi mi sono resa conto che sarei stata via per almeno una settimana, e che forse non sarebbero serviti solo i vestiti.
Mancavano le medicine, gli occhiali da sole, la trousse per i trucchi, gli assorbenti, lo struccante, asciugamani puliti e tre paia di scarpe.
Il mal di testa, però, continuava a tormentarmi e mi rendeva impossibile anche solo lo sforzo di ricordarmi dove fossero le cose di cui avevo bisogno.
Mentre mi disperavo, ho ricevuto una chiamata da parte di Riccardo.
Avevo perso la cognizione del tempo, e non mi ero accorta che era ora di recarsi in aeroporto.
Ho risposto alla sua telefonata e gli ho detto la verità, ovvero che non ero riuscita a finire di fare la valigia per colpa di un malessere che mi era venuto dopo che lui se ne era andato con Devid.
Riccardo m'ha stupito già tanto in questi giorni, ma evidentemente non era stanco di farlo.
Mi ha detto che sarebbe salito al volo e mi avrebbe aiutata a sistemare le ultime cose nel trolley.
Non sapevo come ringraziarlo.

❥ 𝑻𝑰 𝑹𝑰𝑪𝑶𝑹𝑫𝑰 𝑫𝑰 𝑴𝑬? || Riccardo Calafiori Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora