Harry non ebbe notizie di Louis per giorni, nonostante cercasse insistentemente lettere nascoste che non avrebbe mai ricevuto.
Ogni sera disfava il letto, frugava nell'armadio e disperatamente le cercava, ma ogni tentativo si rivelò vano.
Gli unici istanti in cui gli era concesso vederlo era durante i pasti, ma anche all'ora il principe distoglieva completamente lo sguardo da lui.
Cominciò a dare attenzioni morbose alla moglie, giurò di averli visti, mentre puliva le finestre, passeggiare mano nella mano nei giardini, i loro giardini.
Pensò sin da subito di rassegnarsi, decise persino di non rivolgere parola a Niall, per punirlo di averlo coinvolto in questa follia.
Il principe esercitava su di lui una forza misteriosa, vagava per i corridoi per tutto il giorno nella speranza di vederlo, perché anche solo gli incrociarlo gli sarebbe bastato.
Non sarebbero servite parole, gli sguardi sarebbero bastati.
Aveva una fame implacabile di tornare a sussurrargli parole dolci, di passeggiare assieme, di scambiarsi libri e opinioni al riguardo.
Siccome comunicare con lui sembrava impossibile, decise di fare affidamento sull'unico metodo infallibile, quello che solo loro conoscevano.
"
Tesoro mio,Mi rivolgo a te con il cuore colmo di rimorso e desiderio. In questo momento di solitudine, quando la distanza tra noi sembra un abisso insormontabile, mi trovo costretto a esprimere ciò che non ho mai avuto il coraggio di dirti.
Il mio cuore si strugge al pensiero di non aver trovato la forza di confessarti i miei sentimenti quando eri accanto a me.
Ti prego, perdona la mia codardia, la compunzione mi uccide. Mi rendo conto che le mie paure hanno impedito a entrambi di conoscere la verità del mio affetto. La mia lealtà nei tuoi confronti non è mai stata messa in discussione, ma ora comprendo che la mia sincerità avrebbe dovuto accompagnarla.
Se mi chiedessero di spiegare cos'è l'amore probabilmente non saprei farlo, perché sono ancora un ragazzino, ma so di provarlo, e questa la prima volta, e il timore mi ha trattenuto dal dichiarare ciò che il mio cuore gridava silenziosamente.
Ti supplico di considerare queste parole non come un gesto di presunzione, ma come l'urgenza di un'anima tormentata dal rimpianto. Vorrei ardentemente che tornassi tra le mie braccia, permettendomi di dimostrarti quanto profondo e sincero è il mio amore per te.
Spero che tu possa trovare in te stesso il perdono per il mio silenzio e che tu possa ancora considerare il mio affetto degno del tuo. Non chiedo altro che una possibilità di redimermi, di colmare il vuoto che la mia mancanza di coraggio ha creato.
Con impazienza di riaverti,
Il tuo devoto amante.P.s Ti aspetterò stanotte nella sala da ballo, così che io possa baciarti sotto quel meraviglioso e luminoso lampadario di cristallo che tanto ami, e sotto il chiaro di luna riflesso dalle vetrate."
Poche, semplici e concise parole, ma tutto il possibile per riaverlo con sé.
Restava solo escogitare un piano per fargli avere quel biglietto, difficile ora che l'accesso alla sua camera spettava a Liam, a cui non avrebbe potuto consegnarla perché curioso com'era avrebbe sbirciato.
Ebbe quasi un'illuminazione, dato che il principe aveva tanta voglia di ostentare la sua relazione con la moglie, passeggiando tra i lussureggianti giardini, avrebbe fatto sì che il messaggio gli arrivasse proprio lì.
Si recò in paese personalmente per acquistare un mazzo di fiori.
Acquistò delle margherite, dato che spesso menzionò questa preferenza, nonostante lui le considerasse banali.
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Les péchés du roi || Larry Stylinson
FanfictionIl giovane erede al trono di Francia, Louis Tomlinson, ha poco più di vent'anni, un matrimonio ancora da consumare e un popolo stremato a cui badare. Il tempo, fra le mura di quel palazzo, gli sembra scorrere inesorabilmente lento e senza alcun moti...