Les soupçons de la reine

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Presto la gravidanza della regina sarebbe giunta al termine, così come l'ansia da parte dell'intera corte del possibile non arrivo di una riserva.

Louis, dal canto suo, continuava a dedicare anima e corpo soltanto alla sua relazione.

Ultimamente non badava a spese, naturalmente solo se si parlava del suo amante, per il resto lasciava che se ne occupassero i suoi delegati.

I manifesti clandestini in paese non facevano che diffamarlo a sua insaputa, con immagini sconce e le prove evidenti delle sue spese folli.

Tra le mura del palazzo, però, la miseria e la disperazione parevano non in grado di trapelare, e ciò permetteva loro di godersi giorno dopo giorno.

«Questo viaggio in Inghilterra mi ha fatto proprio bene, poterti guidare, farti vedere i posti dove sono cresciuto, e soprattutto vedere mia madre così in salute! È solo merito tuo, grazie amore»

«Non ho mai passato un così piacevole viaggio, davvero, sono stato benissimo» rispose il re.

Conversavano così tranquillamente, senza nemmeno sospettare che qualcuno potesse star lì a osservarli.

Eleanor dalla finestra della sala da ballo scrutava attentamente i loro atteggiamenti, troppo intimi e di suo poco gradimento.

Suo marito non faceva che poggiare le mani sulle sue spalle, sui suoi fianchi, persino fra i capelli del giovane, che non faceva altro che sorridergli.

Non era solito avere certe premure, e lei credeva fermamente che non fosse semplicemente il tipo da concedere smancerie o carezze, insomma, che fosse freddo di suo.

Ciò la faceva imbestialire, la confondeva e la disorientava, non si raccapezzava più in questa storia, e l'istinto le diceva di tenere d'occhio il ragazzino di cui tanto si vociferava in giro.

La verità è che il riccio aveva stregato tutti, con i suoi modi fini e la bellezza fuori dagli eguali, accecando tutti coloro che osassero solo guardarlo.

In paese discutevano su chi fosse più pericoloso fra l'amante e la moglie, e chi dei due avrebbero dovuto eliminare per avere l'attenzione del re.

Eleanor sapeva che se avesse confessato i suoi dubbi al marito lui avrebbe negato, tanto valeva farsi strada da sola in quella questione.

...

Harry riprese a frequentare quotidianamente la sala musica, sforzandosi persino a esercitarsi con la chitarra.

Farlo da solo gli dava tanta noia, ma sapere che la distanza del suo amato servisse a tenere a bada i rivoluzionari lo pacava.

Inevitabilmente la sua attenzione sulla chitarra calava, per favorire quella al pianoforte, su cui sedeva saldo per ore.

Le sue dita scivolavano lentamente sui tasti, di qua e di là, rincorrendo una melodia che attendeva di essere terminata.

Sentì che l'amore contribuisse a renderlo impeccabile, spontaneo, come se le sinfonie acquistassero senso.

Venne interrotto da una porta spalancata violentemente, e lo sbucare dietro di essa della regina, che pareva assai confusa di vederlo lì.

S'alzò immediatamente dalla seggiola per inchinarsi e salutarla come si deve.

Lei si avvicinò, sempre con quella sua aria sorpresa, notando i vari spartiti sparsi qua e là.

Ciò stava a significare che il ragazzo non si fosse imbattuto per sbaglio nel pianoforte e avesse voluto provarlo, ma che avesse familiarizzato con esso a tal punto.

Les péchés du roi || Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora