La chute de la monarchie

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"Louis,
meraviglioso ragazzo e unico uomo che io abbia mai amato, ti scrivo dal torpore di una cella oscura, dove vedrò la mia stessa vita consumarsi, il bagliore della candela che in me affievolirsi, e solo perché non ci sei tu qui a stringermi la mano, a tenermi in vita.

Con te, anche il solo gesto di dirsi d'amarsi diviene frivolo, insufficiente, imparagonabile a ciò che realmente provo.

Non accetterò mai l'idea che ci fosse anche una sola anima che considerasse ciò che provo indegno e per niente consono.

Non sai quanto ribrezzo provi nei confronti della donna che ti ha in dote per chiunque altro, ignara di quanto solo in me tu confida il tuo amore

Io non posso biasimarla perché ti desidera con tale ardore, se fossi in lei, ti sposerei in ogni vita che mi fosse concessa.

Non dimenticherò mai quell'estasi, e persino quell'umidità che tanto mi faceva ridacchiare, la prima volta che hai poggiato le tue turgide labbra sulle mie.

Quel nostro aggrapparsi l'un l'altro, andando oltre la sporca carne, che con altri ho avuto il dispiacere di dover condividere.

Il tempo passato con te a corte mi è sembrato un tempo infinito, e so che ne avrò per sempre nostalgia, perché il tuo ricordo terrà in vita me, e il mio amore per te.

La nostra storia vivrà in ogni pagina di Shakespeare, in ogni fiore di questi meravigliosi giardini, in ogni soffio di vento a Firenze, a Roma e per mia gioia a Napoli.

Saremo eterni, Louis, e nessuno potrà strapparci via l'immortalità, siamo suggellati nel tempo, come il nostro amore lo è nei nostri spiriti.

Oh Louis, tu sei colui per cui vivevo, colui che tanto amavo, per cui avrei dato mille vite.

In questa gabbia, alla sola luce del sole che filtra da quella minuscola finestra, domando onestamente a Dio perché colpirmi a tal punto.

Il mio dolore è al colmo, e non so come io possa esistere ancora, non so come possa reggere al mio tormento che è estremo.

Sempre ti avrò presente alla memoria, e sarà soltanto per piangerti, perché non sono morto accanto a te.

Sarei stato ben più felice di adesso, che trascino la mia triste esistenza fra eterni rimpianti.

Non ho più che il ricordo al mio servizio, e non mi abbandonerà che insieme alla vita.

Ogni giorno io sentirò ciò che ho perduto, te, e quanto te, in tutto fossi perfetto.

Mai vi è stato, o vi sarà uomo, a te pari.

Ti prego, non costringermi a vederti in un pessimo stato, vola via da me, lascia che appassisca, mentre tu prendi il volo.

Sinceramente e per sempre tuo,
Harry."

Aveva percorso l'intero castello sovrastando guardie e dame che si chiedevano perché il re, che mai ne aveva, avesse tanta fretta.

Il tempo gli sembrò un nemico, mentre la torre il suo unico obiettivo.

Si chiese quanti secondi avesse a disposizione, quanto tempo avesse già sprecato, se lo avesse già perso.

Non vi era chiave nei pressi della porte, dovette tirarla giù a calci mentre gridava il nome del suo amato.

Alla vista gli si presentò ciò che aveva soltanto visto nei suoi più remoti incubi.

Il ragazzo in terra era agonizzante, fra le sue mani stringeva ancora la fiala portatrice della sua caduta.

Il tremolio delle sue labbra parevano stroncarlo, come se tentasse di rigettare tutto ma non ci riuscisse.

Les péchés du roi || Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora