Louis girovaga per la stanza impaziente, mordendosi la lingua e sbuffando.
Attendeva una risposta, ma gli sarebbe bastata anche solo una reazione, ma aveva bisogno di qualcosa che placasse quell'ansia.
Si sedette al pianoforte, pizzicarlo lo aiutava anche nei momenti peggiori, che servisse a calmarlo o a tranquillizzarlo.
Preferiva la musica tedesca, nonostante la ritenesse troppo dura, come lingua, per il canto, la lirica doveva essere italiana o francese.
Invidiava chi sapesse creare una melodia, lasciare che i pensieri divenissero musica, e fiorissero una dolce lode all'amore, alla vita.
Mancava di creatività, mancava persino di fede, pensò d' essere un uomo vuoto, quale si dava solo al vizio e all'ingordigia.
Poggiò la testa sulla tastiera, esausto, si sentì ridicolo, si era preso una cotta per uno sconosciuto, probabilmente idealizzandolo.
Probabilmente quel ragazzo lo odiava, e ne aveva tutto il diritto, ma quei pensieri sparirono in una nube di fumo quando qualcuno bussò alla porta.
«La biancheria, vostra altezza» entrò tranquillo, rilassato, con la solita compostezza e rigidità.
Poggiò gli indumenti nell'armadio, ma lasciò stranamente l'anta di esso aperta, come se invogliasse a guardavici dentro.
Fece un leggero inchinò, gli sorrise, e chiuse la porta alle sue spalle.
Il principe corse come un fulmine verso la biancheria, e iniziò a scavarvici dentro.
Ed eccola lì, chiusa nella stessa bustina che lui gli aveva inviato.
La strappò così da poterla leggere in fretta, aveva fame di quelle parole, fame di verità.
"Vostra altezza,
Le vostre parole sono giunte a me come un sussurro nella notte, dolci e ardenti, portatrici di un desiderio che ha fatto vibrare ogni fibra del mio essere. Ogni vostra frase è stata come una melodia sensuale che ha avvolto il mio cuore, risvegliando in me emozioni che solo un devoto amante potrebbe evocare.
Il vostro sentimento e, così puro e intenso, è un dono che accetto con gratitudine, ma anche con cautela. Il mondo in cui viviamo, le catene invisibili che ci legano ai nostri ruoli, richiedono prudenza e pazienza. Non voglio solo la vostra lussuria , mio nobile signore, ma desidero che voi impazziate d'amore per me, che ogni pensiero, ogni respiro sia permeato della mia essenza.
Immaginatemi nelle vostre notti solitarie, quando il silenzio è rotto solo dai battiti del tuo cuore. Pensiate a me come un fuoco lontano, un bagliore che non potete toccare ma che vi scalda l'anima. Lasciate che il desiderio cresca dentro di voi, che l'ardore diventi insopportabile, e solo allora, forse, concederò alle vostre braccia il piacere di stringermi.
Non è solo un gioco, ma un rituale di seduzione che desidero portare avanti con voi. Voglio che ogni attimo di attesa, ogni istante di desiderio insoddisfatto, rafforzi il nostro legame, rendendolo indissolubile. Non sarà facile, mio adorato principe, ma le cose preziose raramente lo sono.
Vi chiedo di continuare a scrivermi, di lasciarmi intravedere i vostri sogni più segreti, le vostre fantasie più proibite. Ogni vostra parola, ogni vostro pensiero sarà un tesoro che custodirò gelosamente, alimentando il mio stesso desiderio di voi. Ma fino a quel momento, lascio che il fuoco della nostra passione rimanga nascosto, ardendo sotto la superficie, lontano dagli occhi indiscreti del mondo.
Sappiate che ogni rifiuto, ogni passo indietro, è solo un modo per rendere il nostro incontro futuro ancora più dolce, ancora più appassionato. Quando finalmente le vostre braccia troveranno rifugio intorno a me, sarà un momento di estasi pura, una vittoria contro tutte le avversità.
STAI LEGGENDO
Les péchés du roi || Larry Stylinson
FanficIl giovane erede al trono di Francia, Louis Tomlinson, ha poco più di vent'anni, un matrimonio ancora da consumare e un popolo stremato a cui badare. Il tempo, fra le mura di quel palazzo, gli sembra scorrere inesorabilmente lento e senza alcun moti...