14. Ossidiana

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Tw: scena di sesso nell'ultima scena, se non vi sentite a vostro agio il vostro capitolo finisce prima!

14.

22 giugno 2024.

"Quanto mi manchi Lori."-fece il broncio.
Sarah si trovava stesa a pancia in giù su un letto matrimoniale completamente disfatto in un hotel a Bari. Nel frattempo, sentiva l'acqua della doccia scrosciare in bagno e Joseph intonare quella che sembrava Cenere di Lazza.
Aveva sempre desiderato quella normalità, guardare fuori dalla finestra e vedere il cielo limpido, la voce di Joseph che ti trasportava in un'altra dimensione, la certezza che lui ci sarebbe sempre stato.
Eppure le bastava spostare lo sguardo e iniziava a notare quelle piccole crepe tra le fughe delle mattonelle, una nuvola grigia che improvvisamente faceva capolino all'angolo della finestra.
C'era sempre, quella sensazione, in un piccolo angolo remoto della sua testa, che le attorcigliava lo stomaco, come se ci fosse qualcosa fuori posto: una camicia buttata sulla sedia, un calzino spaiato che spuntava da sotto al letto, una gonna sgualcita lasciata nella valigia aperta nel mezzo della camera.
Ora era in videochiamata con suo fratello, e ormai neanche si ricordava più da quanto non lo vedesse; erano settimane ormai.
"Ma non puoi seguirmi tu per l'Italia invece di Giulia?"-scherzò. Sapeva benissimo che la sorella si trovava a Vigevano in quel momento, proprio affianco al fratello, e che l'avrebbe sentita.
Giulia era ormai una presenza costante ai suoi instore e ai festival a cui stava partecipando, e il cuore le scoppiava di amore: sua sorella la sosteneva in qualsiasi cosa facesse, carezzandola in quei giorni in cui riusciva a malapena a dormire e cercando di calmarla quando gli aerei facevano ritardo.
"Ehi! Guarda che ti ho sentita!"-sentì la voce fuoricampo.
Lorenzo rise, poi le chiese:"Come stai? Ti stai rilassando oggi?"
Quel giorno era uno dei pochi liberi in cui poteva dedicarsi a se stessa. E a Joseph.
"Si Lori, ho dormito molto."-disse, sorridendo ricordando le meravigliose 10 ore di sonno continuate che ormai sembravano un miraggio.
"Dove sta Holden?"
"In bagno, sta facendo la doccia."-indicò il bagno col capo.
"Come va? Ti tratta bene?"-alzò un sopracciglio con fare inquisitorio.
Sarah rise:"Certo che mi tratta bene Lori, anzi benissimo."
"Non me la racconti giusta, c'è qualcosa che ti turba."-aggrottò le sopracciglia.
"Ti giuro Lori, zero!"-esclamò spazientita, alzando gli occhi al cielo.-"Non c'è una cosa su cui posso lamentarmi. Lui è un sogno."
"E tu?"-domandò a bruciapelo.
"Ed io sto tanto bene."-disse, dopo aver preso un grande respiro. Le parole vennero fuori insieme ad esso e a Sarah sembrò quasi si bloccassero in gola, impedendole di respirare.
Sentì la maniglia del bagno abbassarsi e Joseph entrare in stanza, i capelli bagnati che gli gocciolavano sulle spalle e un asciugamano in vita.
Fece per avvicinarsi a lei, poi vide la videochiamata e mise le mani avanti, come per scusarsi.
"Eccolo qui, è uscito."-esclamò, facendo cadere il discorso.
"Salutamelo."-disse semplicemente Joseph, forse un po' imbarazzato.
"Ciao!"-alzò la voce Lorenzo, per farsi sentire.
"Bene, ci sentiamo, mandami un messaggio ogni tanto però."-piagnucolò Sarah.
Lorenzo rise, le fece la linguaccia e attaccò la videochiamata.
Joseph in quel momento le si avvicinò, inclinandosi verso di lei e lasciandole un bacio sulla fronte.
"Ma sai che con i capelli bagnati sembri quasi un bono?"-scherzò, arricciando il naso e alzando il capo verso di lui, i piedi che dondolavano dietro di sé.
"Ah, da asciutti so n'sorcio?"-rise, scuotendo la testa, bagnandola con piccole goccioline d'acqua.
"Un topino di campagna."
"Ma va'."-rise, dirigendosi verso la sua valigia.
"Dai, è carino il topino."
Sarah si alzò dal letto, dondolando mentre camminava verso di lui e abbracciandolo da dietro. Posò la guancia sul suo petto, lasciandoci poi un bacio.
Joseph si girò tra le sue braccia e, una volta davanti a lei, le prese il viso tra le mani, baciandola.
"Mi stai stuzzicando?"-le mormorò, mentre attorcigliava una ciocca dei capelli di Sarah con un dito.
Sarah rispose con un piccolo mugugno, mentre gli passava le mani sui pettorali, carezzandolo.
"Tu esci dal bagno così..."-lasciò la frase in sospeso.
"Sì, ma io c'ho 'na sorpresa pe te."-le confessò.-"Quindi in realtà dovresti iniziare a prepararti perché tra circa 45 minuti abbiamo un appuntamento."
"Cosa?"-disse, staccandosi bruscamente e strabuzzando gli occhi.-"Ma perché non me l'hai detto prima? Ed io ora come faccio? Mi devo lavare, truccare, scegliere cosa mettere. Ma ti pensi che sia facile scegliere l'outfit?"
Le parole si attorcigliavano sulla lingua mentre Joseph rideva osservando le sue mani che, nel panico, strattonava i capelli mentre gli occhi si muovevano confusi e rapidi senza mai soffermarsi su un punto fisso.
"Piano piano."-le fermò le mani, portandosele alla bocca e baciandole il palmo.
Sarah sospirò, perdendosi nella cura che Joseph metteva in qualsiasi gesto che la riguardasse.
"Uscire dove Jo? Lo sai che Marta non è d'accordo."-sospirò dopo, chiudendo gli occhi.
"Già..."-borbottò, poi sottovoce aggiunse.-"Per questo ho prenotato tutto il ristorante..."
"Cosa?"-sbottò di nuovo.
"Dovrai smetterla di dire cœsa costantemente."
Sarah si perdeva, in quel sorriso. I dubbi le logoravano la mente, era come se avesse diecimila termiti all'interno del cranio che lentamente si stavano cibando del suo cervello, eppure poi alzavo lo sguardo e incontrava i suoi occhi e Sarah poteva giurare di vederli luccicare, che ci fosse una luce dietro di essi, una luce nuova che non aveva mai visto da quando lo conosceva.
Da sempre, tutte le volte che lo aveva guardato, aveva rabbrividito mentre annaspava alla ricerca della sua iride coperta completamente dalla pupilla, o forse era semplicemente il buio che occupava i suoi occhi. Adesso, invece, riusciva a scorgere le sfumature del marrone e le varie rifiniture di giallo che venavano la sclera e le si gonfiò il petto alla sola possibilità che potesse essere lei ad avere quell'effetto su di lui.
Era vero, Sarah era piena di dubbi, forse lei stessa stava diventando un punto interrogativo, ma le bastava una sua parola, un bacio, il barlume di un sospiro, per far smettere alle sue gambe di tremare e alle termiti di scomparire.
"Cœsa?"-disse nuovamente, interdetta, la bocca semiaperta.
Joseph rise, buttando la testa all'indietro, i capelli che gocciolavano a terra. Sarah si immaginò il loro riflesso nell'acqua e avrebbe tanto voluto fotografare quel momento, per non dimenticarlo mai.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 11 ⏰

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