𝟒𝟑 - 𝐁𝐑𝐀𝐕𝐀 𝐒𝐎𝐋𝐎 𝐀 𝐒𝐂𝐀𝐏𝐏𝐀𝐑𝐄

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Dal capitolo precedente...

«"Fanculo Angela" esclama prima di richiudere la porta davanti a sé.»

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Pov's Lil Jolie

Non so come, non so con quale forza, d'un tratto mi riprendo e, con uno scatto, mi precipito in avanti.

Blocco la porta con un braccio e poggio la mano sulla maniglia, facendo peso su di essa e spalancando la porta, stando attenta a non farle male.

Entro nella sua camera e mi richiudo la porta alle spalle, lei rimane in silenzio per qualche secondo, facendo mente lucida e metabolizzando ciò che è appena successo.

Sbatte un paio di volte le palpebre e apre leggermente la bocca.

"Che cazzo!" esclama Marisol, è sdraiata sul suo letto, con accanto Sofia; un PC è posto difronte a loro mentre diversi pacchi di patatine e altre schifezze addobbano il loro letto.

Sembra quasi un pigiama party.

Sospiro abbastanza rumorosamente e rivolgo il mio sguardo prima alla ragazza di fronte a me, che mi riserva uno sguardo abbastanza incazzato, e poi alle due ballerine che, in tutto sto frangente di tempo, non hanno fiatato nemmeno un minimo.

Sembra quasi abbiano trattenuto il respiro per tutto questo tempo.

"Sofi, Mari, potreste lasciarmi qualche minuto da sola con lei?" chiedo alle due ragazze che, in questo momento, mi stanno guardando malamente.

Marisol si lascia sfuggire un sorrisino ironico "Col cazzo!" esclama subito, Sarah si volta verso di lei, la indica con un dito, poi si gira verso di me mantenendo la stessa posizione, ed esclama un "ECCO, COME HA DETTO LEI! COL CAZZO!"

"Ci potevi pensare prima" continua Marisol e, prima che possa continuare a parlare, Sofia la blocca, posandole una mano sul braccio.

La ballerina della Celentano si volta verso di lei e la guarda confusa, Sofia le sorride dolcemente e le sussurra un "Dai Mari, andiamo... Solo per qualche minuto."

Marisol la guarda e strabuzza gli occhi, sta per ribattere ma, prontamente, viene bloccata un ennesima volta da Sofia "Dai, andiamo!" esclama e, senza pensarci due volte, si alza molto velocemente dal letto, si pulisce la felpa, sporca dalle briciole di patatine, e porge una mano verso la sua amica.

"Dai" dice un'ennesima volta.

Marisol la guarda, alterna lo sguardo tra me e lei, lo fa un paio di volte e, dopo qualche secondo, il suo sguardo si posa su Sarah.

La guarda abbastanza preoccupata.

La guarda chiedendole un tacito consenso.

La guarda chiedendole, tacitamente, se fosse okay per lei.

Sarah le sorride dolcemente ed annuisce, lasciandosi scappare un "Tranquilla, prima mi sbrigo e prima potremmo tornare a guardare il nostro film. Tanto tornerà ad ignorarmi per non so quanto e, soprattutto, senza un perché, ancora e ancora. Meglio chiuderla ora, no?" dice ricalcando le ultime frasi, il suo sguardo si posa su di me alla fine, rivolgendomi un sorrisino cinico.

Okay, ha fatto male.

Davvero tanto male.

Cazzo.

Me lo sono meritata? Si, assolutamente SI!

Ma cazzo, fa pur sempre male.

Sono un'idiota.

𝐃𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐢 𝐭𝐮𝐨𝐢 𝐨𝐜𝐜𝐡𝐢 𝐛𝐥𝐮 - 𝐒𝐚𝐣𝐨𝐥𝐢𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora